In Germania, come in Italia, si continua a parlare dell’aumento dei costi della sanità, con una differenza: in Germania, questi costi hanno un impatto diretto e immediato sulle tasche di tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che questi usufruiscano di prestazioni sanitarie o meno. Il motivo è semplice: l’assicurazione sanitaria è obbligatoria ed è appena aumentata sensibilmente. Una recente proposta del candidato cancelliere dei Verdi Robert Habeck sta facendo discutere discutere: coprire una parte dei costi tassando non il lavoro, ma i redditi da capitale.
La situazione in Germania
Proprio in queste settimane, le casse malattia obbligatorie hanno inviato lettere ai loro assicurati, informandoli di sostanziali aumenti dei contributi e motivando tali aumenti con le scelte politiche del governo uscente, che avrebbe scaricato le spese per il reddito di cittadinanza anche sulle amministrazioni locali, danneggiando le risorse destinate appunto alla sanità. Il costo delle assicurazioni sanitarie pubbliche si divide in due parti: il 14,6% dell’imponibile dell’assicurato, fisso e per legge, più un contributo aggiuntivo deciso dalle singole assicurazioni. In media, le compagnie assicurative stanno alzando tale contributo aggiuntivo 1,2 punti percentuali in più, così che il premio finale si aggira intorno al 17,5% della retribuzione lorda.
Secondo quanto dichiarato dal responsabile della compagnia di assicurazione sanitaria TK Jens Baas alla Süddeutsche Zeitung, tale percentuale potrebbe toccare presto i 20 punti in media. Anche il ministro della Sanità Karl Lauterbach (SPD) prevede che i costi continueranno a crescere
Perché i costi della sanità aumentano?
Da anni la spesa per l’assicurazione sanitaria cresce più rapidamente degli stipendi e anche del PIL. I fattori che contribuiscono sono tanti, dall’invecchiamento della popolazione alle dinamiche del mercato sanitario e dei rapporti con i fornitori, all’introduzione progressiva di nuove terapie, fino all’aumento dei salari di coloro che lavorano nelle professioni sanitarie. Il sistema tedesco è basato sulle assicurazioni e, per questo motivo, tali aumenti si riverberano immediatamente sui contribuenti.
La proposta di Habeck: tassare i redditi da capitale per coprire i costi della sanità
La proposta del candidato dei Verdi alla cancelleria tedesca – nonché attuale Ministro delle Finanze – Robert Habeck di utilizzare i redditi da capitale come fonte di finanziamento per le casse malattia obbligatorie ha suscitato un acceso dibattito nel panorama politico ed economico del paese.
Attualmente, i redditi da capitale sono esentati dai contributi previdenziali, ma sono soggetti a una ritenuta alla fonte del 25% per gli importi che superano la soglia di esenzione di 1.000 euro. Secondo Habeck, l’attuale sistema fiscale manca di equità anche perché grava maggiormente sui salari rispetto ai guadagni derivanti da investimenti. Per questo, il Ministro propone di assoggettare anche queste entrate ai contributi sociali, aumentando la base contributiva.
In una dichiarazione rilasciata domenica alla televisione tedesca ARD, Habeck ha sottolineato come le plusvalenze siano esenti da contributi sociali e ha suggerito di tassarle per ridurre la pressione sui salari da lavoro.
Le critiche
Come era prevedibile, le critiche sono arrivate soprattutto dal centro-destra. Il leader della CSU, Markus Söder, ha accusato i Verdi di voler aumentare le tasse e mettere le mani sui risparmi e i profitti dei cittadini, esprimendo una netta contrarietà a ulteriori imposizioni fiscali su denaro che è stato già tassato prima di essere investito.
La Schutzgemeinschaft der Kapitalanleger (SdK), associazione a tutela degli investitori, ha messo in guardia sulla possibilità che una simile misura vada a colpire il ceto medio. Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’SdK Daniel Bauer alla Funke Mediengruppe, i contribuenti soggetti all’assicurazione obbligatoria si troverebbero a pagare i contributi sui redditi da investimento fino al raggiungimento della soglia di reddito massima, mentre milionari e miliardari ne sarebbero esclusi proprio in virtù di tale limite.
Anche l’FDP ha espresso critiche alla proposta. Il vice capogruppo al Bundestag, Christoph Meyer, ha accusato i Verdi di voler penalizzare chi risparmia o investe in modo autonomo il proprio reddito già tassato, definendo la proposta di Habeck come espressione di “grettezza economica e invidia sociale”. Il segretario generale dell’FDP, Marco Buschmann, ha parlato di un tentativo di “saccheggiare” gli investitori, sottolineando che tali misure potrebbero scoraggiare gli investimenti e danneggiare l’economia nel lungo termine.
Chi dovrebbe pagare realmente i contributi sul reddito da capitale?
In risposta alle critiche, il leader del partito Felix Banaszak ha spiegato che il piano prevede generose detrazioni fiscali per evitare di gravare ulteriormente sui piccoli risparmiatori. I contributi, ha spiegato, si applicherebbero solo ai redditi da investimento al di sopra di una certa soglia, ma non ai piccolissimi risparmiatori che cercano di far fruttare piccole somme messe da parte con fatica. Banaszak ha accusato CDU e CSU di non aver presentato idee per salvaguardare il sistema sanitario e di assistenza a lungo termine, sottolineando che la proposta dei Verdi mira a garantire una maggiore equità nel sistema contributivo.
Andreas Audretsch, responsabile della campagna elettorale dei Verdi, ha assicurato che per i normali risparmiatori non cambierà nulla, ma chi vive principalmente di interessi sul capitale o dividendi dovrebbe comunque versare un contributo per mantenere l’assicurazione sanitaria accessibile a tutti. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un sistema più giusto e sostenibile.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link