Pensioni, ecco come ottenerla prima se hai iniziato a lavorare da minorenne: le agevolazioni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Discorso differente per chi invece rientra interamente nel contributivo, per i quali invece l’agevolazione comporta un incremento della pensione futura

Come ottenere la pensione se hai iniziato a lavorare prima dei 18 anni? Se hai iniziato a lavorare da molto giovane, già prima del compimento della maggiore età, potrebbe il nostro ordinamento, infatti, riconosce diverse agevolazioni per l’accesso o il calcolo della pensione a seconda di qual è il regime di riferimento.

Come funzionano

A seconda dei casi si applicano due diverse agevolazioni per i periodi lavorati prima del compimento dei 18 anni: nel caso di chi ha almeno un contributo settimanale versato nel contributivo, infatti, spetta un canale di accesso preferenziale alla pensione, la cosiddetta Quota 41. Discorso differente per chi invece rientra interamente nel contributivo, per i quali invece l’agevolazione comporta un incremento della pensione futura.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

I contributi

Dal 2027 per accedere alla pensione di vecchiaia bisognerà avere 67 anni e 3 mesi di età e, invece, 43 anni e un mese di contributi per quella anticipata. La Cgil è preoccupata per il cambio degli applicati con nuovi requisiti pensionistici. Dal 2029, addirittura, aumenterà il requisito contributivo a 43 anni e 3 mesi. Ecco cosa cambia.

Tutte le novità sulle pensioni: la preoccupazione dei sindacati

Secondo un’ultima nota del responsabile delle Politiche previdenziali della Cgil, Ezio Cigna, risulta che “l’Istituto “abbia aggiornato i criteri di calcolo delle pensioni, introducendo un aumento dei requisiti di accesso: dal 2027 per accedere alla pensione anticipata saranno necessari 43 anni e 1 mese di contributi; mentre dal 2029 il requisito aumenterà ulteriormente a 43 anni e 3 mesi. Anche per la pensione di vecchiaia si registrano incrementi, con l’età minima che passerà a 67 anni e 3 mesi nel 2027 e a 67 anni e 5 mesi nel 2029”.

Secondo la segreteria confederale, nella persona di Lara Ghiglione: “Tali modifiche, se confermate, non trovano alcun riscontro nei documenti ufficiali attualmente vigenti. Avrà conseguenze gravissime aumentando il numero di persone che si troveranno senza tutele, con il rischio di nuovi esodati, come coloro che hanno aderito a piani di isopensione o scivoli di accompagnamento alla pensione. Inoltre, denunciamo la totale mancanza di trasparenza e chiediamo immediati chiarimenti all’Inps e ai Ministeri competenti. È inaccettabile – conclude Ghiglione – che decisioni di tale impatto sociale vengano prese senza un chiaro riferimento normativo e senza un’adeguata informazione.”

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Cosa cambia e cosa resta invariato

Cona la nuova manovra approvata dal governo lo scorso dicembre ci sono diverse conferme per quanto riguarda il sistema pensionistico.

  • Quota 103: possibilità di andare in pensione a 62 anni e 41 di contributi. Tuttavia, chi maturerà nel 2025 i requisiti dovrà attendere l’anno successivo: il diritto alle decorrenza si consegue solo dopo 7 mesi.
  • Ape sociale: possibilità di andare in pensione a 63 anni e 5 mesi d’età e potranno farne richiesta i lavoratori disoccupati con 30 anni di contribuzione. Potranno accedervi anche i caregiver o chi assiste persone disabili conviventi da almeno 6 mesi o persone con disabilità grave.
  • Opzione donna: possibilità per le donne di andare in pensione a 57 anni e 35 di contributi (58 per le autonome). Come per il 2023 e il 2024, anche nel 2025 i criteri di accesso riguarderanno le lavoratrici licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi, le lavoratrici con disabilità pari o oltre il 74% con accertamento dello stato di invalido civile, quelle che assistono da almeno 6 mesi persone disabili conviventi, con disabilità grave, di primo o secondo grado di parentela solo in caso di lover 70. Il requisito anagrafico resta quello dell’anno scorso: 61 anni d’età a fronte di 35 anni di contribuzione e con riduzione di 1 anno per ogni figlio per un massimo di due.

Le novità

  • Fondi pensione: coloro che hanno cominciato a lavorare dopo il 1995, quindi con il sistema contributivo, potrà accedere alla pensione anticipata a 64 anni sommando la rendita maturata presso un fondo di previdenza integrativa con la pensione maturata presso l’Inps. Però, nel 2025, saranno soltanto un centinaio.
  • Bonus Maroni: prevede una decontribuzione del 10% circa per o lavoratori che decidono di rimandare il pensionamento. Di base, i lavoratori che hanno i requisiti per uscire prima dal mercato del lavoro ma scelgono di non farlo hanno diritto ad avere in busta paga la propria quota di contributi versata ogni mese all’Inps, in genere il 9,19% della retribuzione.
  • Pensioni minime: mini-aumento per le pensioni minime, che nel 2025 saliranno dagli attuali 614,77 euro a circa 617 euro.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Source link