Perché solo in una piccola area di corso Garibaldi a Milano non si può comprare il gelato da asporto dopo le 22

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Un’ordinanza sindacale pubblicata nel 2021 dal Comune di Milano vieta ai locali di corso Garibaldi, tra via della Moscova e via Marsala, di vendere bevande e cibo da asporto di qualunque tipo dalle 22 alle 6 del giorno seguente. Il provvedimento è stato preso in seguito a una sentenza del Tar del 2021, ma i commercianti lamentano di non essere mai stati interpellati e che queste misure mettono a rischio le loro attività.

Un veduta di largo La Foppa a Milano (foto da LaPresse)

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C’è una zona a Milano in cui dopo le 22, e fino alle 6 del giorno seguente, non si può comprare da asporto nemmeno una bottiglietta d’acqua, o un gelato. È il tratto di corso Garibaldi compreso tra via della Moscova e via Marsala, insieme a largo La Foppa, dove dal 2021 è in vigore un’ordinanza sindacale firmata da Beppe Sala emessa in seguito a un pronunciamento del Tar della Lombardia. Un gruppo di condomini, infatti, lamentava sin dal 2019 che quell’area, fulcro della movida milanese, fosse troppo rumorosa e che, quindi, il Comune avrebbe dovuto prendere provvedimenti per garantire il riposo notturno dei residenti.

A Fanpage.it Roberto Cassina, proprietario di una gelateria di corso Garibaldi, lamenta che l’amministrazione comunale avrebbe adottato queste misure senza consultare i commercianti della zona: “Il Tribunale ha detto che si deve trovare una soluzione congrua al rumore, non che le nostre attività devono fallire“. Una settimana fa è stata lanciata una petizione che ha raccolto più di 7mila firme, delle quali 5.500 cartacee. “Quello che chiediamo è un incontro con chi a Palazzo Marino si occupa della vicenda”, ha spiegato Cassina, “così potremmo avanzare le nostre proposte”.

L’esposto dei residenti e l’ordinanza sindacale del 2021

L’esposto presentato dai residenti nell’area di corso Garibaldi aveva portato nel 2019 a una prima sentenza, passata in giudicato, resa dal Tar della Lombardia nella quale si ordinava al Comune di Milano di prendere provvedimenti per fronteggiare l’inquinamento acustico prodotto dalla movida della zona. Così, Palazzo Marino aveva disposto la messa in campo di alcune azioni di contenimento dei rumori, invitando i commercianti ad adottare misure per limitare l’impatto della propria attività.

Successivamente, i residenti di un condominio di corso Garibaldi hanno presentato ricorso e il Tar ha disposto una verifica di Arpa Lombardia. La relazione tecnica, datata 11 settembre 2020, aveva accertato un “marcato e costante superamento dei limiti previsti dalla IV classe del PCA (Piano di classificazione acustica, ndr) del Comune di Milano” nel periodo compreso tra il 19 giugno 2020 e il 7 settembre 2020. Secondo il Tar, dunque, i provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale fino a quel momento non erano sufficienti.

Con l’ordinanza sindacale del 12 novembre 2020 sono stati introdotti i primi divieti. Le attività commerciali dell’area di corso Garibaldi e largo La Foppa non potevano più vendere e somministrare per asporto bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, dalla mezzanotte alle 6 del mattino seguente tra venerdì, sabato e domenica.

Un ultimo ricorso ha portato, infine, alla sentenza 1214 del 2021 emessa dal Tar della Lombardia. I residenti sostenevano che l’inquinamento acustico si verificava non solo il weekend, ma anche nel resto della settimana. Con l’ordinanza sindacale del 4 giugno 2021, il sindaco Sala ha imposto i divieti che sono tutt’ora vigenti nell’area di corso Garibaldi (nel tratto compreso tra via della Moscova e via Marsala) e in largo La Foppa: “Divieto della vendita e della somministrazione per asporto di alimenti e bevande, di qualunque tipo, alcoliche ed analcoliche, dalle ore 22 alle ore 6 del giorno seguente” e dehor chiusi da mezzanotte alle 6.

I commercianti: “Siamo gli unici che dobbiamo chiudere i dehor a mezzanotte”

Secondo i commercianti destinatari dell’ordinanza, il provvedimento adottato dal Comune di Milano violerebbe il principio della libera concorrenza. “Siamo gli unici locali di Milano che devono chiudere i dehor a mezzanotte, mentre a 20 metri di distanza è tutto aperto”, afferma Cassina, “se una persona esce a bere o a mangiare qualcosa dopo le 23, non si siederà mai da me sapendo che a mezzanotte devo mandarlo via“. Il proprietario della gelateria di corso Garibaldi sottolinea come quella strada sia “una delle arterie della movida di Milano” e che il fatturato dei locali della zona “si fa dalla fascia oraria compresa tra la mezzanotte e le 2 di notte, come è previsto dalla concessione e in base alla quale abbiamo concentrato i nostri investimenti”.

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Nel caso in cui le forze dell’ordine dovessero riscontrare il mancato rispetto all’ordinanza, scatta la sanzione per i commercianti. “A luglio ho venduto un gelato a un bambino che aveva appena finito di cenare con la famiglia e sono stato multato“, ha raccontato Cassina, “sono il proprietario dell’unica gelateria d’Italia che non può vendere un cono dopo le 22”. Quello che sostengono i commercianti è che il Comune di Milano avrebbe introdotto queste limitazioni alle loro attività senza interpellarli. “Le rilevazioni di Arpa sono state fatte nel periodo post Covid“, ha spiegato ancora il commerciante, “quando non potevamo ancora far sedere i clienti e quindi il rumore era più elevato del solito”.

“Il Tar ha detto che si deve trovare una soluzione congrua al rumore, non che le nostre attività devono fallire”, ha aggiunto Cassina. Un possibile compromesso, secondo l’imprenditore, potrebbe essere “bloccare l’asporto in settimana, così non disturbiamo i residenti che l’indomani lavorano, e farci lavorare serenamente nei festivi e nei prefestivi. In questo modo perderemmo il 30 per cento degli incassi: non è poco, ma è sempre meglio del 70 per cento di oggi”.

Gli incontri del Comune sul tema movida

Come ha spiegato ancora Cassina, gli imprenditori destinatari dell’ordinanza sindacale del 2021 chiedono di essere ascoltati dall’amministrazione comunale: “Abbiamo scritto al Comune mesi fa e ci hanno risposto l’altro giorno dicendo di voler fissare un appuntamento per discutere della situazione. Noi chiediamo solo di poter lavorare come tutti gli altri, siamo gente serie che manda avanti una zona, magari un po’ rumorosa, ma bella e pulita“.

Come appreso da Fanpage.it, nei prossimi giorni si terranno degli incontri, ai quali parteciperanno gli assessori Alessia Cappello (Sviluppo economico e Politiche del lavoro) e Marco Granelli (Sicurezza), per discutere proprio della gestione della movida milanese. Per quanto riguarda la situazione di corso Garibaldi, al momento c’è la sentenza del Tar da rispettare e una causa civile (tra residenti e Comune) ancora in corso di cui tener conto, ma se dovesse arrivare una proposta ufficiale da parte dei commercianti, assicurano da Palazzo Marino, questa sarà valutata e discussa.





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