REGIONE, DOVE VAI SE L’APPARATO NON CE L’HAI? – Talenti Lucani

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Armando Tita*

L’articolo di “Talenti Lucani” sul PSR (Piano Strategico regionale) integrato magnificamente da una bella e intrigante intervista di Paride Leporace a Mario Polese sul varo dei prossimi Bandi regionali ripropongono il mai sopito tema del virtuoso percorso di crescita della Basilicata.  Rocco Rosa si chiede se il PSR sarà il solito compitino o una vera piattaforma di crescita, Mario Polese nel lodare le virtù Generale Bardi ci informa che i bandi avranno il ristoro di ben cento milioni di euro. Bandi spero non pasticciati che avranno il conforto dell’Accademia della Crusca …in punto di stretto diritto. Il buon Polese si è ben guardato dal citare la infelice spoliazione dei Dipartimenti regionali e le esternalizzazioni selvagge poste in essere dalla “Grande Riforma Cesariana” voluta dal Presidente Bardi. Riforma Cesariana che ha definitivamente collassato i Dipartimenti regionali e deresponsabilizzato il personale endogeno per premiare un management di comprovata fedeltà a discapito di competenza e professionalità maturate e acclarate sul campo da e con decenni di virtuosa gestione dei Fondi europei . La ricaduta di tale riforma cesariana si è caratterizzata da un mancato controllo di gestione e dalla totale assenza di una fisiologica interlocuzione con gli Enti Locali. Enti Locali umiliati e sempre più anoressici, privi di figure specialistiche non in grado di gestire la complessità degli interventi rivenienti dal PNRR e dal PSR. La Piattaforma di crescita auspicata da Rosa e i “Bandi” di Polese si scontreranno con questo apparato amministrativo comunale e regionale estremamente demotivato . Con queste premesse che ruolo gioca e giocherà nei prossimi anni la Regione Basilicata nel campo delle tecnologie avanzate? Che rapporto ha la Regione Basilicata con la semplificazione, la flessibilità, la digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale alla luce del varo dei nuovi Bandi e del PSR ? A proposito di “Intelligenza Artificiale”, il caro Monsignor Carbonaro, Arcivescovo Metropolita di Potenza con la sua riconosciuta sensibilità ha nei giorni scorsi coinvolto e invitato Padre Paolo Benanti (di origini atellane) componente del Comitato Etico sull’I. A. del Vaticano, delle Nazioni Unite e del MISE, per un incontro esplicativo sull’argomento con gli studenti di Potenza. Un incontro interessante che ha spaziato molto sugli algoritmi e soprattutto sull’algor-etica per evitare che si riproducano attraverso la tecnologia discriminazioni verso gruppi sociali e intere popolazioni. Mentre il Vescovo Carbonaro anticipa i tempi e diventa antesignano delle innovazioni in Basilicata la Regione e le tante Amministrazioni locali non riescono ad uscire dal guado e a dare una risposta adeguata e dovuta ai tanti provvedimenti e ai tanti bandi congelati dal TAR o dal Consiglio di Stato che spesso hanno paralizzato e paralizzano, ancora oggi, pezzi importanti della nostra economia . Da “Patria del Diritto” come sostiene Sergio Rizzo siamo passati pure Noi in Basilicata alla “Patria del Formalismo”. Sergio Rizzo, cittadino onorario di Viggianello, autore con Stella dello stupendo Libro sulla “Casta” (1,2 milioni di copie vendute) su “Repubblica” del 16 maggio scorso ha richiamato la nostra attenzione sulla mancanza dei decreti attuativi di centinaia e centinaia di norme approvate dal Parlamento. Lo stesso dicasi di tanti provvedimenti regionali carenti di regolamentazione attuativa.(Vedi in particolare le Leggi Quadro sull’ Artigianato del lontano 2015 e sul Commercio del remoto 2008 – che giacciono nei cassetti da tempi immemorabili). Come “Comitato Comunità e Sviluppo Basilicata” ci siamo fatti promotori nel maggio 2022 di un Focus sulla legge regionale n. 29 del 2015 (Artigianato) nel prestigioso Palazzo Gaeta di Pignola. Qualche giorno dopo, un miracolo, un avvenimento straordinario…su iniziativa del Consigliere regionale Braia, condivisa da tutti i Gruppi consiliari, il Consiglio Regionale della Basilicata approva all’unanimità, lo ripeto, all’unanimità, un sorprendente OdG (ordine del giorno) concernente per l’appunto la L.R. n. 29/2015. “Ordine del Giorno” occorre precisarlo corredato da una congrua misura finanziaria. Come capita spesso in Regione in questi ultimi anni, dei relativi e successivi Bandi non c’è traccia, si sono persi nei meandri di Via Verrastro. Da quel giorno l’oblio assoluto. Oblio assoluto diventato un tragico modus operandi delle nostre Istituzioni regionali. Oblio sempre condito da implicita “accettazione universale” docile, rassegnata e sottomessa. L’omissione che diventa normale procedura. Fatta questa debita, significativa e triste premessa, ci chiediamo se ci sono le condizioni per affrontare, in modo proficuo, innovativo, giusto, i temi dello sviluppo e aggredire le problematiche socio-economiche del PSR e i tanto sbandierati interventi per il prossimo biennio PNRR 2025/26? In tutta franchezza , sinceramente, viste queste premesse, noi non ci crediamo. Attivare un dinamismo progettuale e una seria capacità gestionale, innovativa, di spessore e di impatto con queste Strutture regionali e comunali cosi carenti di personale specializzato e così poco funzionali e così assenti dalla realtà produttiva lucana sarà difficile, sarà dura. Si può riparlare nel gennaio 2025 di Recovery fund, di innovazione, di internazionalizzazione, di economia digitale con una burocrazia lucana regionale e comunale ridotta ai minimi termini dalla Riforma Bardi? Possiamo permetterci delle Strutture operative impegnate solo in piccoli e irrilevanti atti monocratici? Manca da tanto tempo quell’insieme di procedure complesse che disciplinano il corretto comportamento delle nostre amministrazioni locali, lo ribadiamo, lasciate sole come le “Canne al Vento” di Grazia Deledda, senza il minimo conforto di un riconosciuto e dovuto supporto tecnico regionale. Se a tutto ciò si assommano scelte politiche ambigue dal forte sapore clientelare e dalla totale assenza di dirittura morale la frittata è fatta, pronta per essere offerta agli ignari  cittadini lucani. Con queste modalità la “burocrazia” lucana sarà in grado di progettare e gestire la complessità degli interventi del PNRR nell’importante e decisivo biennio 2025/26? Ricordiamo all’opinione pubblica lucana che la maggioranza dei Comuni lucani non ha mai attivato reti e progetti comunitari. Troppi gli incarichi esterni e troppe le esternalizzazioni, lo sosteneva “Repubblica” nel lontano 2009 in una bella indagine conoscitiva sul Personale degli Enti Locali della Basilicata. Manca da decenni il brillante funzionario che riusciva a coprire le manchevolezze degli amministratori locali. Oggi queste figure sono del tutto scomparse . E’ acclarato, ormai, da tempo, che nei nostri Comuni regna sovrana…la discordia. Paurosi vuoti organici, assenza di supporti tecnico-specialistici regionali e discordia sono il condensato di una sorta di “sindrome del vuoto” che caratterizza i nostri amati Municipi. Una ”sindrome del vuoto” ben presente nella categoria degli Anziani e degli Ultimi domiciliati nelle nostre piccole Comunità Marginali. Un vuoto assoluto improduttivo che è stato acuito anche dallo smart working presente in ogni amministrazione locale negli ultimi anni. Uno smart working “insano”(fautore di tanti blocchi ingiustificati)mal sopportato dalla cittadinanza e accettato passivamente dagli amministratori locali. In questo quadro così desolante si nutrono seri dubbi sulla capacità di gestione dello sbandierato Progetto dei “Punti Digitali Facili”. Le carenze strutturali fin qui descritte sono troppo evidenti. Carenze strutturali foriere di incompiute, discontinuità progettuali, rendicontazioni incomplete che il più delle volte richiedono il sacrosanto intervento della Corte dei Conti. Ecco l’altro tormento delle nostre Amministrazioni locali, l’intervento della Corte dei Conti . L’incubo della Corte dei Conti che trascina la nostra burocrazia in uno sconforto e in un panico incontrollabili. Il CIU (Confederazione Italiana Unionquadri) che aveva e ha sempre avuto a cuore la professionalità e il rinnovamento del Quadri della Pubblica Amministrazione, nei decenni scorsi si è battuto per la seria applicazione della Direttiva Europea n.2005/36/CE del 7 settembre 2005, relativa al nuovo Mercato delle Professioni e al riconoscimento delle nuove Qualifiche professionali, ferme da trent’anni nella Regione Basilicata e nelle Amministrazioni Locali. Direttiva Europea ridotta sia a Roma che a Potenza a un “simple chiffon de papier, un écrit sans importance” un semplice straccio di carta, uno scritto senza importanza. Si trattava di passare dalla vecchia concezione del “Certificatore amministrativo” alla nuova figura del “Promoter di sviluppo socio-economico e territoriale”. Per non fare del male alle vecchie professioni “ordinistiche” si è preferito sorvolare e non disturbare il “manovratore” glissando brutalmente sui decreti attuativi e introducendo solo qualche infimo e insignificante provvedimento “ad usum Delphini”. In queste condizioni sarà molto, molto difficile attivare sinergicamente il Mega intervento innovativo: “Punti Digitali Facili”. Siamo sciaguratamente fermi al “Pippo Chennedy show” di Corrado Guzzanti con la sua stupenda imitazione di Prodi: “Sono come un semaforo, fermo, tranquillo e immobile”. Pure Noi lucani da decenni siamo fermi, tranquilli, immobili come il semaforo di Prodi …con il delirio disfunzionale delle nostre amministrazioni nella gestione delle immense risorse idriche, energetiche e paesaggistiche con le desuete e obsolete “Qualifiche professionali”, terribilmente fuori “SISTEMA” e fuori “PSR/PNRR”.

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*Sociologo e Saggista


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