Ddl Sicurezza, mobilitazione in diverse città contro “il buio del regime”

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Diverse centinaia le persone che hanno partecipato alla mobilitazione di Roma, organizzata da Amnesty International Italia e dalla rete ‘A pieno regime – No ddl Sicurezza‘, per dire ‘No al ddl Paura’. 

Una protesta diffusa in diverse piazze del Paese, con presidi a Trento, Bologna, Napoli, Reggio Emilia, Asti. E ribattezzata ‘100mila luci contro il buio del regime’, per “continuare a costruire un fronte popolare di resistenza alle politiche autoritarie del Governo Meloni” e ribadire che “la disobbedienza civile pacifica non è reato“, “l’attivismo non è un reato” e che il disegno di legge “non porta sicurezza, ma minaccia il diritto di protesta pacifica“. In piazza, tra le bandiere di associazioni e sindacati (anche una della Palestina), l’Anpi, la Cgil, studenti, associazioni e parlamentari di centrosinistra.

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Roma, il coro dei manifestanti in una piazza blindata: “Non saremo la nuova Ungheria”

Al coro “siamo tutti antifascisti”, con le fiaccole accese tenute in aria, è partito in corteo il presidio organizzato dalla rete “A pieno regime – no ddl sicurezza” che si è concluso in largo di Torre Argentina. Diversi gli studenti in una piazza blindata dalle forze dell’ordine, da Corso Rinascimento a Largo del Teatro Valle. “Non toccherete la nostra democrazia. Noi non abbasseremo la testa nonostante la vostra censura e i vostri manganelli”, ripetono i manifestanti in corteo. E ancora: “due anni con un governo fascista sono tanti, troppi. Non saremo la nuova Ungheria”.

Riccardo Noury (Amnesty): “Disegno repressivo contro i diritti”

“Questo Ddl preoccupa non soltanto Amnesty International, non soltanto centinaia di movimenti della società civile, ma organizzazioni internazionali, da ultimo sei Relatori delle Nazioni Unite che hanno espresso la preoccupazione, da noi condivisa totalmente, che dietro questa parola ‘sicurezza’ si celi poi un disegno repressivo di alcuni diritti fondamentali. Uno tra i più importanti quello di protesta pacifica, cioè di esprimere in piazza dissenso o pensiero critico in forma pacifica”. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “E’ un provvedimento, tra l’altro, che aumenterà la popolazione carceraria perché prevede nuovi reati, aggravanti, passaggi da sanzioni amministrative a reato penale; che tenderà a colpire le vulnerabilità, le marginalità, forme di resistenza assolutamente non violenta. Insomma un provvedimento contrario ai diritti umani. E noi chiediamo che ci sia un ripensamento complessivo su questo provvedimento, perché così come scritto lederà gravemente i diritti umani e sarà un problema di riverbero internazionale”.

La manifestazione contro il ddl Sicurezza a Napoli (ANSA)

La piazza di Napoli per “salvaguardare il diritto al dissenso”

Sit in di associazioni e Cgil in piazza del Plebiscito a Napoli. Tra le sigle presenti Amnesty International, Insurgencia, Possibile, Rifondazione Comunista, La Comune, associazione palestinesi. “E’ importante in questo momento – ha detto Nicola Scotta, di Insurgencia – mantenere alta l’attenzione su un tema importante come il ddl sicurezza. Crediamo che in questo momento nel paese si respiri un clima molto pesante, fatto di repressione, di discriminazione”.

“Siamo con la Rete contro il decreto sicurezza- ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – perché questo provvedimento prevede settanta nuovi reati penali e pene rafforzate. Dobbiamo difendere a tutti i costi il diritto costituzionale a manifestare, a protestare per difendere i diritti sociali e civili. Il decreto sicurezza ci sembra un’azione antidemocratica, rispetto a quello che è il diritto di manifestare in questo paese. Il diritto al dissenso va salvaguardato”.

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La manifestazione contro il ddl Sicurezza a Trento

La manifestazione contro il ddl Sicurezza a Trento (ANSA)

Trento, corteo sotto il Palazzo del Governo

Un centinaio di persone sono scese in strada, a partire dalle 18 anche a Trento. Presenti gli esponenti di diverse associazioni e organizzazioni sindacali locali, assieme agli studenti universitari. “Con questa legge la sicurezza non c’entra nulla. Viene però meno il diritto di poter manifestare liberamente. Quando ci si accorgerà dei danni che provocherà questo provvedimento alla nostra democrazia, in un momento in cui tutti sembrano distratti da altro, noi potremmo dire di essere di essere scesi in piazza per cercare di svegliare le coscienze”, ha affermato il presidente dell’Arci del Trentino, Andrea La Malfa. Durante la manifestazione ha preso la parola anche ilsegretario della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, per evidenziare come la norma “non fa altro che criminalizzare un diritto costituzionale”.



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