ecco i dispositivi anti-alluvione finanziati dalla Regione

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Fino a tremila euro di contributo che potrà coprire il 100% della spesa, per una misura che è cumulabile anche con altre agevolazioni. Sono alcuni degli elementi che fanno parte del bando per l’acquisto di dispositivi di protezione dalle alluvioni, pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna a ottobre scorso con scadenza il prossimo 31 gennaio. I dettagli della misura sono stati illustrati nella sede di Faventia Sales a Faenza mercoledì sera in un evento organizzato dai Comitati degli alluvionati faentini, in favore di una delle comunità maggiormente colpite dall’alluvione del maggio 2023. 

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Alla serata, a cui hanno preso parte oltre 250 cittadini, sono intervenuti il sindaco di Faenza Massimo Isola e la sottosegretaria alla presidenza della Regione Emilia-Romagna Manuela Rontini, introdotti da Stefano Gaiardi, coordinatore dei comitati. A seguire gli interventi dei tecnici Antonella Altini, responsabile dello Sportello Emergenze dell’Unione della Romagna Faentina e Lucia Marchetti, dirigente del Settore Ricostruzione dell’Unione. Sono stati inoltre mostrati alcuni dei dispositivi di autoprotezione che si possono installare nelle abitazioni.

I dispositivi: dalle paratie alle barriere antiallagamento

Come contenuto nel bando e sottolineato anche dai tecnici, i dispositivi che accedono al finanziamento sono barriere frangi-acque, paratie antiallagamento, valvole antiriflusso, sistemi antiallagamento con pozzetti di raccolta e pompe e generatori elettrici. Ma anche sacchi di sabbia, sacchi auto-espandenti e sanitari con scarico forzato o sistemi simili. Possono fare domanda solo persone residenti e proprietarie dell’immobile al primo maggio 2023 e accedono al finanziamento anche i condomini, se sono regolarmente costituiti, cioè se hanno un codice fiscale e operano per mezzo di un amministratore. Tutte le spese sostenute devono essere tracciate, in quanto, è stato specificato, non verranno sostenuti lavori fatti in economia e con pagamenti in contanti.

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La domanda di contributo e la successiva rendicontazione possono essere presentate solo online attraverso la piattaforma regionale dedicata, alla quale si accede solo con Spid, oppure Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). La domanda può essere presentata anche per delega, sia di persona fisica che di Caf, patronati o associazioni di categoria. Per farlo, sulla piattaforma occorre compilare la sezione dedicata e allegare il modulo delega compilato, disponibile sulla pagina dedicata  del sito della Regione. Per la graduatoria degli ammessi a finanziamento, una volta verificato il possesso dei requisiti del richiedente, varrà l’ordine cronologico di presentazione della domanda.

Rontini: “Già oltre cinquemila le domande arrivate. Rifinanzieremo il bando”

Per questa misura, come ha ricordato Rontini, sono già arrivate quasi 5.300 richieste, che andranno sicuramente a superare i circa 10 milioni messi a disposizione dalla Regione che derivano dalle donazioni versate dai cittadini sul conto corrente dedicato all’iniziativa ‘Un aiuto per l’Emilia-Romagna’. Il bando – ha spiegato Rontini – è stato studiato insieme ai Comitati degli alluvionati e vuole aiutare le persone a mettere in sicurezza le proprie abitazioni. Certo non sostituisce il lavoro che deve fare la Regione in termini di manutenzione dei fiumi per dare sicurezza alle popolazioni. Visto il grande numero di richieste arrivate – prosegue – stiamo pensando di rifinanziare la misura. Abbiamo già altri quattro milioni di euro di risorse da poter spostare dal capitolo del bando su auto e veicoli e ci attiveremo, nel limite del possibile, per finanziare il maggior numero di domande, partendo da quelle che arrivano dai territori con priorità, cioè quelli delimitati dal decreto legge 61 del 2023, che fotografa i territori colpiti nell’alluvione di maggio”.

“Il bando per le autoprotezoni – ha aggiunto il sindaco Isola – è una misura importante perché guarda a interventi pratici da poter attuare nel presente. La gran parte delle ordinanze finanziano la ricostruzione dell’esistente, che si è dimostrato non autosufficiente, mentre i piani speciali che stiamo aspettando pianificano operazioni a lungo raggio. Questo bando, invece, è uno strumento migliorativo che dà una risposta a esigenze attuali della popolazione”.

 

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