Giro d’Italia 2025 in Puglia e Basilicata tra natura e protezione dell’ambiente con due tappe importanti – Ambient&Ambienti

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Finalmente dopo molti anni ritorna in Puglia e Basilicata il Giro d’Italia con due partenze da Alberobello e Ceglie Messapica. Una grande occasione di festa e riconoscimenti con un occhio al rispetto dell’ambiente

 

“La Puglia è la meta ideale per chi sceglie una vacanza lenta e all’aria magari in sella ad una e-bike, alla scoperta di colori, profumi e storie che rendono unica questa terra che per secoli è riuscita a preservare la sua identità. Dal Gargano al Salento, Aziende agrituristiche, associazioni ed enti propongo escursioni nei parchi nazionali e nelle aree protette, come il Parco Nazionale del Gargano, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, il Bosco di Ischitella a Carpino, la Riserva Naturale Statale di Falascone a Monte Sant’Angelo, l’oasi del WWF “Le Cesine” a Vernole. Le ciclopasseggiate in Puglia faranno scoprire architetture spontanee che hanno fatto della pietra l’elemento base di masserie e chiesette rurali. Storia e natura si intrecciano assicurando un senso di tranquillità. I tour si svolgono lungo contrade e strade di campagna a basso traffico automobilistico, con pendenze facilmente superabili da chiunque. Lungo la strada, tra una pedalata e l’altra, non mancano le occasioni per fare il pieno di energie con i piatti della tradizione pugliese. Un trionfo di sapori del Mediterraneo che deliziano il palato di tutti e rendono unica l’enogastronomia pugliese”.

Le prime tappe del Giro d’Italia 2025 si svolgeranno in Albania

Ecco lo “spot” che si stava aspettando. Ora è ufficiale che Puglia e Basilicata saranno pronte a ospitare, di nuovo, una porzione della corsa rosa dopo l’avvio in Albania. Si tratta di fatto della seconda partenza di tappa sul territorio, negli ultimi cent’anni di storia del Giro. L’unico precedente, lo start da San Vito dei Normanni nel 1929 e poi solo arrivi come quello a San Pietro Vernotico (sempre nel ‘29), a Brindisi (1971 e 2020) e ad Ostuni nel 1996, con il famoso “Super Mario” Cipollini che tagliò il traguardo in viale Pola.

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La notizia era da tempo nell’aria, da pochi giorni l’ufficialità nel giorno della presentazione della corsa, che si è svelata a Roma. e che ha indicato le tappe di Alberobello-Lecce, Ceglie Messapica-Matera, Potenza-Napoli (la tappa più lunga del Giro, 226km) come il «trittico» che porterà le due ruote tra Puglia e Basilicata.
Il Giro partirà per la quindicesima volta dall’estero venerdì 9 maggio  – per le prime tre tappe – e terminerà a Roma, che ospiterà per la settima volta il grande arrivo, domenica 1° giugno: 3413 i km per 52.500 metri di dislivello. 2 prove a cronometro individuale per un totale di 42,3 km; 6 tappe per velocisti, 8 di media montagna e 5 di alta montagna sono le difficoltà che i corridori dovranno affrontare da venerdì 9 maggio a domenica 1 giugno.

Le tappe che i ciclisti affronteranno in Puglia

Le tappe nello specifico

Il trasferimento in Italia sarà lunedì 12 e vedrà arrivare al porto di Bari l’intero staff di atleti, squadre e organizzatori: sono attese circa duemilacinquecento persone.
La vera festa scatterà il 13 maggio con la tappa numero 4 da Alberobello, scelta con molte probabilità per “tirare” la volata alla candidatura a capitale italiana della Cultura 2027 insieme a Noci, Castellana Grotte e Polignano, riuniti nel progetto “Pietramadre”. Questa quarta tappa del Giro si concluderà a Lecce, dopo un percorso di 187 km. Centottantasette chilometri che si preannunciano come i più veloci dell’intero percorso: dopo lo scollinamento di quarta categoria a Putignano, andranno giù lungo la piana degli ulivi monumentali fino al circuito finale e diritti verso il traguardo di Lecce. La quinta tappa, in programma il 14 maggio, partirà da Ceglie Messapica, passando per Martina Franca e Massafra e si concluderà, dopo 144 km, a Matera.

Un vero tour pugliese che attraverserà quindi le provincie di Bari, Brindisi e Lecce passando per i comuni di: Noci; Putignano; Castellana Grotte; Polignano a Mare; Monopoli; Fasano; Pezze di Greco; Ostuni; Ceglie Messapica; Francavilla Fontana; Oria; Torre Santa Susanna; San Pancrazio Salentino; Guagnano; Campi Salentina. Il 14 maggio il gruppone ripartirà dal bianco di Ceglie Messapica per la quinta tappa con arrivo a Matera. Centoquarantacinque chilometri di cui la metà si snoderanno nelle province di Brindisi e Taranto passando per Martina Franca e Massafra.

Sindaci e cittadini entusiasti

Francesco De Carlo, primo cittadino di Alberobello, è ovviamente felice che la città dei trulli ospiterà il primo round tutto italiano: “Essere tappa/partenza del Giro d’Italia 2025 inorgoglisce l’intera comunità e offre lo spunto per comunicare che Alberobello, oltre ad essere una città matura per ospitare eventi di portata internazionale (sfilata D&G, G7), parla un linguaggio che esprime valori universali riconducibili a sostenibilità, qualità della vita, benessere e inclusione sociale, decoro urbano, cultura. Il ciclismo, in particolare, è un simbolo di sostenibilità e alleato prezioso nella lotta contro il cambiamento climatico in linea con gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile globale”.

Da anni la città di Ceglie Messapica aspetta di essere protagonista del Giro, e dopo la candidatura del 2019, adesso può cominciare a festeggiare. Dalla città brindisina partirà la quinta frazione della corsa in rosa: “Leggere Ceglie Messapica tra le città di tappa del Giro d’Italia 2025 è un’emozione grandissima – afferma il sindaco Alessandro PalmisanoNel corso dei mesi un bel lavoro di squadra ha permesso la concretizzazione di un obiettivo davvero storico. La città accoglierà nel migliore dei modi una delle manifestazioni sportive più importanti al mondo e tanti campioni“. Da segnalare che il centro messapico, che vanta grande tradizione nelle due ruote, fu attraversato nel 2017 dalla carovana rosa.

Giro d’Italia sì ma con un importante occhio all’ambiente da tutelare e preservare

Dove finiranno le tante bottigliette lanciate dai ciclisti? Chi si farà carico di raccoglierle? L’organizzazione del Giro d’Italia fa sapere che RCS Sport è impegnata sui temi importanti della sostenibilità sul Giro d’Italia con il progetto RIDE GREEN, grazie al quale il Giro è di fatto l’unico evento ciclistico a tappe di rilevanza mondiale ad avere tra le sue priorità il basso impatto ambientale.

Che cos’è il progetto “Ride Green”?

Ride Green è un’iniziativa nata nel 2016 per ridurre gli effetti del passaggio della Corsa Rosa sul territorio, attraverso la corretta gestione dei flussi dei rifiuti prodotti e ricorrendo a un sistema di tracciabilità.
Con l’ausilio di oltre 200 volontari e di numerose aziende locali, coordinate anche dalla cooperativa E.R.I.C.A., i rifiuti prodotti nelle varie località toccate dalla manifestazione sportiva vengono raccolti in apposite isole ecologiche posizionate nei punti strategici di ogni tappa, e successivamente avviati al riciclo per essere trasformati in materia prima seconda ed essere rimessi nel ciclo produttivo.

Punti raccolta “griffati” dei Giro d’Italia che si troveranno durante il percorso

Ogni anno sono premiate le località “più attive”, quelle che registrano i risultati più alti in termini di raccolta differenziata e, non solo, al progetto si affiancano da qualche anno iniziative come BiciScuola con la sua educazione al rispetto ambientale e il Giro-E con la mobilità sostenibile.

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Ride Green è inserito nel più ampio progetto R-INTENTS volto ad analizzare il reale impatto ambientale e sociale che deriva dal Giro d’Italia e instaurare, con l’intero ecosistema, un dialogo e un confronto, individuando soluzioni condivise che possano guidare l’evoluzione della progettazione verso modelli economici rigenerativi. Ad affiancare RCS Sport in questo percorso da due anni più strutturato, è la società NATIVA – Regenerative Design Company.

L’analisi sul Giro d’Italia mira a mettere in evidenza sia le pratiche virtuose dell’evento sia le aree di miglioramento, per orientare le scelte future. Non sono considerati solo gli impatti tangibili, dunque, ma anche quel valore intangibile che fa parte del DNA di un evento sportivo: il benessere delle persone e le ricadute sui territori, anche con una prospettiva di lungo termine

I risultati della scorsa edizione del Giro d’Italia

L’ultima edizione del Giro d’Italia ha generato, nelle località di partenza e di arrivo, una raccolta di circa 70 chilogrammi totali di materiali di cui l’84% avviato al riciclo. Rispetto al 2023, i primi tre comuni virtuosi di arrivo hanno incrementato in media la raccolta differenziata di circa il 6%. “Un segnale interessante  – spiegano gli organizzatori del servizio – che conferma il contributo importante delle istituzioni locali, che con la loro partecipazione attiva fanno da tramite tra le società e i consorzi, arruolando volontari su tutto il territorio nelle eco-isole, al fine di garantire la corretta gestione dei flussi. Un presidio efficace che permette al Giro d’Italia di collocarsi nel panorama internazionale come evento sportivo di ciclismo sempre più attento all’ambiente, in grado di diffondere i principi della sostenibilità e rendere consapevoli pubblico, amministrazioni locali, partner e tutti gli atleti coinvolti”.

Una bella e importante sfida anche in questo caso per i comuni pugliesi coinvolti.





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