La ‘ndrangheta nella zootecnia: svuotata un’azienda bresciana

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L’INCHIESTA

Dopo aver svuotato le casse della società gli indagati si sarebbero avvalsi di finanziamenti garantiti dallo Stato per oltre 1,7 milioni

Pubblicato il: 17/01/2025 – 17:20

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BRESCIA Clan della ‘ndrangheta in azione nel settore zootecnico nel bresciano. Acquisendo, tramite una società svizzera, la proprietà di un’azienda bresciana operante nel settore, l’avrebbero depauperata del proprio capitale, determinando una procedura fallimentare.
È quanto sarebbe emerso dalle indagini, a cura del nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza e della Compagnia Carabinieri di Brescia, che hanno portato all’esecuzione di cinque custodie cautelari nei confronti di altrettante persone residenti nelle province di Milano, Sondrio, Monza e Brianza e Taranto: 2 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e una sottoposta al divieto di esercitare imprese e di assumere uffici direttivi in aziende. Disposto anche il sequestro preventivo di denaro e beni per oltre 650.000 euro.

Le indagini

Dal 2021 i soggetti di origine calabrese, con imprenditori del nord Italia e un commercialista della provincia di Monza Brianza acquistavano beni immobili destinati a soggetti legati da relazioni familiari con i promotori del disegno criminoso, utilizzavano auto di lusso e acquisivano disponibilità finanziarie su carte di credito prepagate rilasciate da una piattaforma finanziaria svizzera. Dopo aver svuotato le casse della società gli indagati si sarebbero avvalsi di finanziamenti garantiti dallo Stato pari a oltre 1.700.000 euro e ottenuto un anticipo di crediti commerciali presso istituti bancari originati da fatture per operazioni “inesistenti”, per un valore di circa 400.000 euro. La Procura della Repubblica di Brescia ha inoltre emesso un sequestro preventivo d’urgenza su somme di denaro e disponibilità finanziarie pari complessivamente a oltre 2 milioni e mezzo di euro nonché sulle quote di una società coinvolta. (redazione@corrierecal.it)

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