Lo stato dei servizi offerti alle persone ultra 65enni è stato l’oggetto dell’interrogazione della consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico e alla quale ha risposto l’assessore ai servizi sociali, al volontariato e al terzo settore, Micaela Papi ricordando che “ nel 2024 sono pervenute 329 segnalazioni provenienti da cittadini ultra 65enni residenti nel Comune di Siena. Nello stesso anno sono stati elaborati 714 Piani di assistenza personalizzati (Pap) per utenti residenti nel Comune di Siena (1340 per tutta la zona distretto) di cui 661 hanno previsto l’attivazione di servizi o interventi. Le tipologie di servizi offerti alla popolazione senese riguardano, per gli anziani non autosufficienti, i seguenti ambiti: interventi domiciliari sociosanitari forniti in forma diretta dal servizio pubblico; interventi in forma indiretta (voucher) tramite titoli per l’acquisto di servizi e per il sostegno alle funzioni assistenziali; inserimenti in strutture semiresidenziali; inserimenti temporanei o di sollievo in residenza; inserimenti permanenti in residenza; inserimenti temporanei in moduli specialistici. Queste prestazioni sono finanziate con il fondo non autosufficienza e vengono erogate a seguito di predisposizione del Pap. Nello specifico, i percorsi attivati nel corso dell’anno 2024 per cittadini residenti nel Comune di Siena sono i seguenti: Rsa temporanea 44 utenti, voucher per il sostegno alle funzioni assistenziali a domicilio 175 utenti, Centro diurno Alzheimer 10 utenti, modulo specialistico motorio 54 utenti, modulo specialistico Alzheimer 19 utenti, Centro diurno di villa Rubini 25 utenti, Centro diurno Nilde Iotti 2 utenti, titolo di acquisto quota sanitaria per Rsa permanente 263 nuovi utenti, assistenza domiciliare 28 utenti”.“Gli anziani – ha proseguito Papi – nel momento iniziale di fragilità tendenzialmente non richiedono la Residenza assistita (Ra), preferendo rimanere a domicilio. Non ci sono attualmente richieste o lista di attesa per inserimento in Ra. In merito alle liste di attesa per avere il voucher Rsa, invece, nella zona distretto senese alla data del 10 gennaio sono presenti 50 persone in lista di priorità per il titoli di acquisto per Rsa definitiva, di cui 31 sono residenti del Comune di Siena; a gennaio dello scorso anno nella zona senese le persone in lista erano 43, mentre il picco massimo della lista di attesa 2024 per Rsa permanente è risultato pari a 89 persone. Il tempo medio di permanenza in lista di priorità è pari a circa 33 giorni. Il budget a disposizione per la zona distretto senese, pari a 9.930.208,97 euro, al 31 dicembre 2024 non presenta residuo. Nel corso del mese corrente verranno riattivati otto posti letto di Rsa a bassa intensità assistenziale. I posti in Rsa autorizzati nel Comune di Siena sono 501 e 421 sono i posti in Rsa accreditati. I posti occupati nelle Rsa con titolo di acquisto regionale alla data del 10 gennaio 2025 sono 472 in tutta la zona senese. In virtù del principio della libera scelta in ambito regionale, non è possibile determinare con esattezza quanti dei posti autorizzati nel Comune di Siena siano effettivamente occupati da cittadini senesi”.“Numerosi – ha evidenziato l’assessore – sono i progetti e i servizi innovativi rivolti agli anziani nel territorio comunale. Grazie a un progetto finanziato con fondi Pnrr si intende rafforzare i servizi sociali a favore della domiciliarità, rispondendo, in particolar modo, a tutte quelle situazioni di fragilità, con bisogni socio assistenziali e sanitari emergenti, promuovendo e rafforzando percorsi di sostegno alla domiciliarità. I destinatari del progetto sono anziani, disabili, adulti, con problemi di limitata autonomia, che necessitano di una risposta rapida, persone sole o con rete familiare fragile, colpite da eventi acuti che comportano una riorganizzazione del contesto assistenziale, in attesa della definizione di un progetto continuativo. C’è poi il progetto ‘Rete’ (InteRvEnTi di prossimità sul tErritorio senese) con le sue declinazioni: l’azione 1 “Servizi di continuità assistenziale ospedale-territorio”, l’azione 2 “Percorsi per la cura e il sostegno familiare di persone affette da demenza” e l’azione 3 “Ampliamento del servizio di assistenza familiare”. In totale, nell’anno 2024 i progetti attivati per i cittadini residenti nel Comune di Siena sono pari a 41”.“Per quanto riguarda gli anziani autosufficienti – ha illustrato Papi – i servizi resi dalla SdS sono i seguenti: servizio di assistenza domiciliare, erogato tramite una cooperativa che offre un supporto agli anziani con parziali limitazioni soprattutto nella gestione dell’ambiente domestico e negli spostamenti per la spesa o commissioni varie; il centro di socializzazione la Mimosa, che offre l’opportunità di socializzare nell’ambito di un contesto tutelante; erogazione di pacchi alimentari attraverso le associazioni del territorio; aiuti economici laddove si presentino problematiche di tipo economico. A completamento dei servizi resi alla popolazione anziana attraverso la Società della Salute Senese, il Comune di Siena sta coordinando progettualità innovative, sempre di concerto con SdS e con la collaborazione degli enti del terzo settore, al fine di costituire un’offerta composita che copra esigenze di vario tipo, a partire dal prioritario obiettivo di preservare e promuovere il benessere psicofisico degli over 65 ed evitare l’isolamento sociale. A titolo di esempio si possono citare: la progettualità del tavolo Anziani del progetto ‘SiSienasociale2.0’, un progetto triennale, del valore di 148mila euro, che prevede la realizzazione di attività di socializzazione attraverso il coinvolgimento in esperienze artistiche e culturali di carattere laboratoriale presso i Centri anziani, laboratori di attività motoria, attività di stimolo, promozione e mantenimento delle capacità mnemoniche e la riproposizione dello sportello sociale presso la Pubblica Assistenza, per servizi digitali e di informazione utili a favorire l’accesso ai servizi; il progetto di prevenzione delle truffe agli anziani, in collaborazione con Questura e Prefettura, per cui è in corso di preparazione una campagna di comunicazione al fine di fornire strumenti semplici e concreti per prevenire il rischio truffe, che più facilmente vedono gli anziani cadere vittime di odiosi raggiri; l’adesione alle Comunità amiche della demenza, con cui il Comune sta mettendo a punto un percorso che favorisca la diffusione delle informazioni relative alle problematiche relative alla sindrome di Alzheimer e la cultura dell’inclusione e della partecipazione; l’apertura di due Centri di facilitazione digitale, che prevedono attività finalizzate a raggiungere il livello di base di competenze digitali nella popolazione, favorendo l’inclusione delle categorie più fragili. L’istituzione del Punto digitale facile, anche grazie alla figura del facilitatore, è una risposta concreta per aiutare gli anziani ad acquisire l’uso autonomo delle nuove tecnologie”.La consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico ha replicato di sperare “che i trentatré giorni di tempo medio di attesa per la lista di priorità non incrementino, perché il costo di una Rsa privata per una famiglia è di norma sostenibile solo per poco tempo. L’altra cosa su cui vorrei insistere molto è il fatto che i cittadini spesso non conoscono tutte le possibilità di intervento a disposizione: questa comunicazione deve arrivare non solo all’anziano, ma soprattutto alle famiglie, quando ci sono; se ci si trova dall’oggi al domani a dover assistere una persona non autosufficiente, è importante sapere che c’è una rete di servizi pronta ad accoglierlo, è fondamentale avere il supporto della pubblica amministrazione, senza le speculazioni talvolta presenti nell’offerta privata. L’altra cosa su cui inviterei l’amministrazione a lavorare è utilizzare qualche immobile pubblico, come ad esempio quelli che fanno parte del recente accordo con l’Agenzia del Demanio, e destinarlo a servizi agli anziani soli che cominciano ad arrivare vicino ai ‘grandi vecchi’, e quindi a opportunità abitative che non abbiano dei prezzi travolgenti, che solo in pochi si possono permettere. Così si offrirebbe un’opportunità di vita domiciliare con supporto, perché una domicilarità vissuta lontano da un contesto non è di facile realizzazione, mentre servizi domiciliari vissuti all’interno di contesti più protetti, o comunque con appartamenti ben accessibili, sono invece molto più gestibili; questo consente alle persone di rimanere nel proprio alloggio e contemporaneamente di essere protette. Il mio invito è di insistere a lavorare su questo punto. Infine, auspico che siano definite le nomine per la consulta degli anziani, per cui devono essere designati anche due consiglieri comunali”.
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