PILLOLE DI PREVIDENZA / Ugo Bianco: Pensioni 2025, età, contributi e strumenti

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di UGO BIANCONegli ultimi anni il sistema pensionistico italiano ha subito importanti riforme dettate dalla necessità di garantire la sostenibilità finanziaria di fronte a sfide demografiche sempre più pressanti.

L’aumento della speranza di vita, il calo delle nascite e la diffusione di occupazioni precarie hanno ridotto la capacità contributiva delle giovani generazioni, aggravando ulteriormente il peso della spesa previdenziale sul bilancio pubblico. In questo contesto, interventi legislativi come la legge Fornero, l’introduzione di strumenti come l’Ape social, la Quota 103 contributiva e Opzione donna, hanno ridisegnato il panorama dei requisiti pensionistici.

Il sistema continua a fondarsi su due pilastri principali: la pensione di vecchiaia, accessibile al compimento di 67 anni con almeno 20 anni di contributi, e una serie di opzioni per il pensionamento anticipato, pensate per specifiche categorie di lavoratori. Questa premessa vuole offrire una panoramica chiara e aggiornata sui requisiti richiesti per andare in pensione nel 2025, con particolare attenzione alle conferme e le novità introdotte dall’ultima legge di Bilancio (Legge 30 dicembre 2024, n. 207).

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Pensione di vecchiaia

I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia variano in base al sistema previdenziale applicabile, con specifiche differenze tra il sistema misto e quello contributivo.

Sistema misto

I lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono andare in pensione al raggiungimento dei seguenti requisiti: Età anagrafica: 67 anni (da adeguare dal 2027 agli incrementi della speranza di vita); Contributi minimi: 20 anni di contribuzione, comprensivi di periodi lavorativi, riscatto, versamenti volontari e accrediti figurativi.

Sistema contributivo

Per chi ha iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996, le condizioni per la pensione di vecchiaia sono: 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, purché l’importo della pensione sia pari o superiore all’assegno sociale; Alternativa: 71 anni di età con almeno 5 anni di contributi effettivi (senza accrediti figurativi) e senza vincoli sull’importo della pensione.

Novità

Calcolo delle soglie minime: A partire dal 1° gennaio 2025, in base all’articolo 1, commi 181-185, della legge di Bilancio 2025, i lavoratori con sistema contributivo integrale possono includere le rendite pensionistiche complementari nel calcolo delle soglie previste per la pensione di vecchiaia; Riduzione del requisito anagrafico: Ai sensi dell’articolo 1, comma 179, della stessa legge, le madri lavoratrici con almeno quattro figli, per le quali la pensione è calcolata con il sistema contributivo, possono beneficiare di una riduzione del requisito anagrafico di 67 anni, fino a un massimo di 16 mesi.

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Accesso alla pensione

In nessun caso l’accesso alla pensione di vecchiaia è soggetto a finestre mobili, garantendo così un decorso immediato al raggiungimento dei requisiti.

Pensione anticipata

I lavoratori possono accedere alla pensione anticipata attraverso due principali sistemi: misto e contributivo. Di seguito i dettagli sui requisiti richiesti e le condizioni previste.

Sistema misto

Per i lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, la pensione anticipata ordinaria può essere ottenuta con: *41 anni e 10 mesi (2.175 settimane) di contributi per le donne. *42 anni e 10 mesi (2.227 settimane) di contributi per gli uomini. 

Non è richiesto un requisito anagrafico, ma sono necessari almeno 35 anni di contribuzione effettiva.

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Sistema contributivo

Per i lavoratori con anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996, i requisiti per la pensione anticipata ordinaria sono identici a quelli del sistema misto (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini).

Finestre mobili

La pensione anticipata prevede una finestra mobile di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti. *

Opzione alternativa:
È possibile accedere alla pensione anticipata contributiva al raggiungimento di: 64 anni di età (adeguabile alla speranza di vita dal 2027); Almeno 20 anni di contribuzione effettiva; Una prima rata di pensione almeno pari a: 3 volte l’importo mensile dell’assegno sociale; 2,8 volte per le donne con un figlio; 2,6 volte per le donne con due o più figli.

Dal 1° gennaio 2024, l’importo della pensione anticipata contributiva è limitato a 5 volte il trattamento minimo per ogni mese di anticipo fino alla maturazione della pensione di vecchiaia. Inoltre, dal 1° gennaio 2025, i lavoratori con sistema contributivo possono includere le rendite pensionistiche complementari nel calcolo delle soglie minime di accesso per la medesima prestazione, con un requisito contributivo ridotto a: 25 anni dal 2025; 30 anni dal 2030.

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Ape Sociale

La Legge di Bilancio 2025, con l’articolo 1, comma 175, ha esteso la validità dell’Ape Sociale fino al 31 dicembre 2025. Questo strumento, definito come prestazione ponte, consente a determinati lavoratori di accedere a un sostegno economico in attesa della pensione di vecchiaia. Per usufruirne è necessario soddisfare alcuni requisiti entro la fine del 2025: Età anagrafica: almeno 63 anni e 5 mesi; Contributi: 30 anni per la maggior parte dei lavoratori, 36 anni per chi svolge attività considerate gravose, e 32 anni per specifiche categorie come operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la lavorazione di ceramica e terracotta (identificati da specifici codici Istat).

Per le donne, è prevista una riduzione dei requisiti contributivi di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni complessivi. Oltre ai requisiti anagrafici e contributivi, i beneficiari devono rientrare in una delle seguenti situazioni: Essere disoccupati; Assistere familiari con gravi necessità; Avere un’invalidità civile pari almeno al 74%; Svolgere o aver svolto mansioni classificate come gravose.

Quota 103

Con l’articolo 1, comma 174 della medesima legge, è stata confermata la Quota 103 per l’anno 2025. Questa misura è riservata ai lavoratori che abbiano raggiunto 62 anni di età e accumulato 41 anni di contributi. Il diritto alla pensione prevede una finestra mobile differenziata: 7 mesi per i dipendenti del settore privato; 9 mesi per i lavoratori pubblici, limitatamente alle categorie autorizzate.

Dal 1° gennaio 2024, l’adesione a Quota 103 implica il passaggio al sistema contributivo puro. Inoltre, l’importo della pensione è fissato entro un massimo mensile lordo pari a 4 volte il trattamento minimo Inps. Fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, i beneficiari di Quota 103 non possono cumulare il trattamento con redditi da lavoro. Unica eccezione è rappresentata dai redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, entro un limite annuo di 5.000 euro lordi.

Opzione Donna

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Anche per il 2025 è confermata la possibilità di accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna, mantenendo le stesse condizioni del 2024. Possono aderire le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano:Contributi: almeno 35 anni; Età anagrafica: 61 anni, ridotta di un anno per figlio (fino a un massimo di 2 anni); Eccezioni: età minima di 59 anni se dipendenti o licenziati da aziende in crisi.

La misura è riservata a caregiver, donne con un’invalidità pari o superiore al 74%, e dipendenti o licenziate da aziende in difficoltà. Il trattamento pensionistico scatta dopo: 12 mesi per le dipendenti; 18 mesi per le autonome.

Conferme e novità rappresentano un’importante opportunità per chi intende anticipare il pensionamento, adattandosi alle proprie esigenze personali e familiari. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i requisiti e le implicazioni economiche, considerando che alcune opzioni, come il sistema contributivo, possono influire sull’importo finale della pensione. In un contesto in continua evoluzione, è consigliabile informarsi adeguatamente e, se necessario, consultare esperti o patronati per individuare la soluzione più adatta alla propria situazione lavorativa e personale. (ub)

[Ugo Bianco è Presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi  – Dipartimento Calabria]



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