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EXPERIENCE
Abbiamo visitato la sede centrale di Joma, brand che nel corso degli anni è riuscito a farsi spazio al punto da vestire il 15% degli atleti alle ultime Olimpiadi di Parigi. Nel nostro viaggio abbiamo scoperto le nuove collezioni e parlato con alcuni ambassador come Veronica Virseda e Juanlu Esbri, prima di dedicarci a un interessante tour tra gli uffici e l’immenso magazzino.
Portillo de Toledo è un piccolo paesino di campagna, duemila anime arroccate a una trentina di chilometri da Toledo, in una zona celebre per la produzione di lame d’acciaio e per ospitare l’imponente headquarter di Joma, un complesso di 65.000 metri quadrati nel quale il marchio spagnolo, nato nel 1965, si è costruito un’identità nel mondo dell’abbigliamento e della calzatura sportiva, conquistando una posizione sempre più importante a livello internazionale.
È proprio in questo contesto che ha avuto inizio il nostro viaggio all’interno del mondo Joma, un’esperienza che ci ha fatto immergere nel cuore pulsante di di uno dei pochissimi marchi dove la famiglia fondatrice guida ancora l’azienda, compresi il Presidente Fructuoso Lopez e il primogenito Jose Manuel, da cui deriva anche il nome del marchio). Un’azienda che è cresciuta al punto da arrivare, l’anno scorso, a vestire il 15% degli atleti presenti alle Olimpiadi di Parigi.
«Il mio obiettivo era avere successo con un marchio che potesse durare nel tempo: sono contento di esserci riuscito». «Fructuoso Lopez, fondatore e presidente di Joma
La visita ha permesso di scoprire le nuove collezioni di vari sport, comprese ovviamente quelle di padel e tennis. «Durante la mia carriera mi sono sempre concentrato sul miglioramento personale e delle persone convolte nell’azienda – ha spiegato Lopez -. Il mio obiettivo era avere successo creando un marchio che potesse durare nel tempo e sono contento di esserci riuscito». Parole sincere e motivate, che trasmettono la passione e la determinazione che guidano ogni sua scelta.
Una presentazione che si è fusa armonicamente con la sfilata di modelli e atleti delle diverse discipline, tra cui i Veronica Virseda, Juanlu Esbri e Jose Antonio Diestro, tre ottimi protagonisti del circuito Premier Padel. Questi, diretti dall’ex campionessa olimpica di salto in alto Ruth Beitia, oggi ambasciatrice di Joma, si sono trasformati in modelli per la nuova collezione di abbigliamento (e a Veronica non manca il fisico da mannequin!), davanti a una cinquantina di giornalisti arrivati da tutta Europa e attenti a scrutare la qualità dei tessuti e le tecnologie che si nascondono dietro ogni singolo prodotto.
Poi la chance di scambiare qualche parola con alcuni volti noti. «Collaborare con un marchio come Joma è un privilegio – ha detto Veronica Virseda, n.12 al mondo -. C’è grande attenzione ai dettagli dei prodotti e alle esigenze degli atleti, sempre al centro del percorso produttivo. Per questo mi sono affezionata velocemente al marchio. Ora per me Joma è diventata una famiglia e farne parte è una vera gioia». Simile anche il pensiero di Juanlu Esbri, n.25 del ranking maschile e giovane scommessa dell’azienda: «Fin dal primo giorno mi sono sentito a casa – ha detto il 24enne di Castellon de la Plana -: tutti lavorano con un obiettivo comune e l’atmosfera che si respira è sempre piacevole e stimolante. Farò di tutto per non deludere le aspettative che ci sono su di me».
«Collaborare con un marchio come Joma è un privilegio, c’è grande attenzione ai dettagli dei prodotti e alle esigenze degli atleti, sempre al centro del percorso produttivo. Per questo mi sono affezionata velocemente al marchio» «Veronica Virseda, n.12 al mondo
Finita la chiacchierata con gli atleti, il tour dell’azienda. In un batter d’occhio, ci siamo ritrovati completamente immersi nella realtà Joma, tra infiniti capi d’abbigliamento e i 300 dipendenti distribuiti tra gli uffici e un enorme magazzino intelligente, capace di gestire 30.000 unità all’ora grazie all’uso di tecnologie sofisticate. «Tutti i prodotti Joma che vengono distribuiti in Europa partono da qui, parliamo di milioni di prodotti all’anno», ci viene spiegato mentre ci perdiamo tra le innumerevoli corsie e le centinaia di scatoloni pronti per essere spediti.
Un’immagine della sede centrale di Joma a Portillo de Toledo, dove il brand spagnolo ha fissato i suoi headquarter nel 1987, con una struttura che ora conta 300 impiegati e uno splendido magazzino capace di gestire 30.000 unità all’ora grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia.
Infine, l’immancabile video sulla storia dell’azienda e sulla sua straordinaria evoluzione, frutto della visione e dell’ingegno di Fructoso Lopez. Da quel lontano 1965 il brand ha tracciato una strada ricca di successi e ora, all’età di 82 anni, il Presidente può contare su una squadra solida, composta da familiari e collaboratori che condividono i suoi valori. Su questa onda, il futuro di Joma sembra già scritto: consolidare una posizione che vede il marchio tra i leader del suo settore, con la ragionevole ambizione di continuare nel suo percorso di crescita.
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