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Il nostro giornale ne aveva già parlato nel 2018, primo ed unico quotidiano in Italia. (clicca qui per leggere l’articolo)
Allora nel mercato della droga di Trento non c’era ancora traccia della «Spice», lo stupefacente che dopo l’assunzione spegne gli occhi e fa assumere alle persone movimenti lenti e dinoccolati come quelli degli zombie che vediamo nei film del’orrore in televisione. «Ma è necessario stare attenti – aveva spiegato la Polizia di Stato di Trento contattata dalla nostra redazione – infatti anche il mercato della droga cambia rapidamente. Trento poi è una piazza a rischio perché la sua logistica è l’ideale per l’incontro delle partite di droga fra il Nord Europa e il meridione».
Dopo 7 anni però la «cocaina rosa o tusi» (dalla pronuncia inglese di «2C») comincerebbe ad essere usata anche in Trentino, o almeno così parrebbe. Il Serd infatti ha trovato traccia della droga degli zombie in 5 persone in Trentino mentre in Italia è stato confermato un decesso per overdose di Fentanyl e 4 intossicazioni gravi.
Il farmaco appena ingerito paralizza i muscoli e i suoi effetti sono molto più forti della cannabis e comportano rischi nettamente maggiori. Se la cannabis provoca un aumento della frequenza cardiaca, quello della Spice potrebbe portare ad infarti, ictus, gravi danni ai reni, al fegato e a psicosi.
Nonostante il nome, non contiene cocaina. La polvere rosa è comparsa in Colombia attorno al 2010: è colorata con una tinta alimentare per distinguerla dalle altre polveri e spesso profuma di fragola. Può contenere anche benzodiazepine, metanfetamina e catinoni sintetici, o anche fentanyl.
Cosa attrae i giovani verso la polvere rosa? Chi la usa, subisce gli effetti della componente sedativa e psichedelica della ketamina con gli stimoli derivanti dall’Mdma e dalla caffeina. «Questa droga è connessa alla cultura dei neo-narcotrafficanti in Colombia» ha detto Julian Quintero, sociologo e ricercatore della Ong colombiana Social Technical Action. Il costo è alto, 400 euro al grammo: per questo è anche definita la droga dei ricchi.
L’Fentanyl rappresenta la causa dell’81% dei decessi per overdose. Si tratta di un potente oppioide sintetico, utilizzato principalmente a scopo analgesico in terapie cliniche, che risulta essere 50 volte più potente dell’eroina e 100 volte più forte della morfina.
In particolare, i giovani risultano essere i principali sperimentatori di queste sostanze, e quindi una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile.
Purtroppo però non è solo l’Fentanyl a destare preoccupazione. Anche il consumo di cannabinoidi sintetici richiede un’attenzione costante, poiché può determinare gravi sintomi psichiatrici.
In questa condizione arriva ai servizi la maggior parte degli oltre 2.000 utenti dei Serd in regione, 1.020 in Trentino e 1.039 in Alto Adige, secondo l’ultimo dato ufficiale aggiornato al 2022 e che secondo gli esperti sono solo la punta dell’iceberg.
Ma chi arriva ai servizi è la punta emersa dell’iceberg di un mercato fiorente non solo sul virtuale.
Una situazione di illegalità che riempie le carceri. Ha dipendenze conclamate infatti il 18% dei detenuti a Trento e, addirittura, il 57% a Bolzano.
In regione, secondo gli ultimi dati 2022, sequestrati oltre 400 kg di stupefacenti. Cresce il consumo di smart drugs, sostanze che, al momento attuale, sono in libera vendita, poiché non rientrano nelle tabelle legislative che proibiscono l’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, anche se non mancano problemi di classificazione.
A causa dell’elevata potenza e tossicità del fentanyl e di tutti i suoi analoghi, se assunto al di fuori del controllo medico, in dosi elevate e da parte di soggetti che non ne necessitano realmente per il controllo del dolore, è possibile che insorga rapidamente un’intossicazione acuta potenzialmente letale come risultato di una depressione respiratoria, che può portare ad asfissia e morte.
Sono sufficienti, infatti, 3 milligrammi della sostanza per uccidere una persona. Pensiamo infatti che le fiale normalmente utilizzate in ambito anestesiologico contengono 0,1 milligrammi. Dato che queste sostanze si legano in modo molto più potente ai recettori cerebrali degli oppioidi rispetto a eroina e morfina, invertire l’overdose da Fentanyl con il naloxone, che è il farmaco generalmente utilizzato per intervenire le overdosi da oppiacei, è più difficile e può richiedere somministrazioni ripetuti di questo antidoto per poterne ottenere un effetto.
Da non trascurare altri rischi legati all’uso di fentanyl e altri oppioidi come guida sotto l’effetto di queste sostanze, uso da parte di lavoratori con mansioni a rischio e l’utilizzo per commettere reati come violenze e rapine.
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