Conferenza dei sindaci del litorale Veneto, Armelao: “Carenza di bagnini e nuove norme: sicurezza dei bagnanti a rischio. Ho già segnalato il problema al Ministro Salvini”

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Prima riunione del 2025, ieri, per i primi cittadini della Conferenza dei sindaci del litorale Veneto, con nuove problematiche da affrontare: dal demanio alla sicurezza in spiaggia, passando per la gestione dei flussi turistici.
Un primo confronto che getta le basi per le progettualità e le strategie da portare avanti nel corso dell’anno. Presente per il comune di Eraclea il Commissario Prefettizio Luigi Scipioni.

«Abbiamo analizzato tanti temi in questo primo incontro – ha introdotto il sindaco di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto, presidente della Conferenza –. Abbiamo fatto il punto della situazione in merito al regolamento d’uso del demanio marittimo, alla luce della nuova normativa e delle novità romane».
«Sicuramente la costa veneta è un passo avanti rispetto al resto del territorio nazionale – ha aggiunto sul tema il sindaco di Jesolo Christofer De Zotti –. Come era abbastanza scontato tutto avrebbe portato verso un’applicazione rigida della direttiva Bolkestein e tutta la costa veneta si è mossa in anticipo, collaborando e tutelando gli operatori dei nostri territori».

Altro tema caldo ha riguardato la carenza dei bagnini di salvataggio.
Mauro Armelao, Sindaco di Chioggia: “Ho già segnalato la problematica della carenza di bagnini ai parlamentari di riferimento e al Ministro Salvini. E’ indispensabile trovare una soluzione altrimenti la sicurezza dei bagnanti sarà a rischio. Oltre alla carenza demografica e allo scarso interesse che i giovani dimostrano per i lavori stagionali in generale, a pesare è anche il Decreto ministeriale 85/2024. Tra le norme del decreto: il riconoscimento alla sola  Federazione Italiana  Nuoto come ente formatore, con l’esclusione delle altre realtà che  da molti anni formano personale qualificato come la Federazione Italiana Sport Acquatici (FISA)  ma soprattutto la Società Nazionale di Salvamento (SNS) nata nel lontano 1871 e che da allora collabora con le Capitanerie di Porto/Guardia Costiera. E ancora: secondo la nuova norma i bagnini minorenni che hanno già prestato servizio e che quindi sono già stati formati vengono esclusi dall’impiego fino al compimento dei 18 anni. Questo decurta ulteriormente il numero dei bagnini disponibili. Auspichiamo che  vengano applicate delle deroghe al Decreto, riconsiderando i punti segnalati. Approfitto infine per invitare nuovi giovani a fare il corso per bagnino così da trascorrere un’ estate diversa, lavorando e garantendo sicurezza ai cittadini. Sarà anche un’esperienza umana da ricordare”.

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Secondo le associazioni di salvamento mancherebbero all’appello circa 600 addetti, metà di quelli al lavoro nella costa veneta durante la stagione turistica. Crisi del settore amplificata dal Decreto ministeriale 85/2024 che ha escluso gli over 50 dall’attività e introducendo prove fisiche da ripetere ogni cinque anni per continuare a esercitare questa professione. «Siamo molto preoccupati per la difficoltà di reperire personale – conferma Nesto –, anche a causa di questa glaciazione demografica oltre che della difficoltà che sta vivendo da anni il settore dei lavoratori stagionali. Proprio sul tema “lavoro” ci siamo sempre spesi come sindaci, e abbiamo dedicato un focus apposito con il Summit del Mare 2024 che si è tenuto a Bibione lo scorso ottobre. Cercheremo anche questa volta, soprattutto per il tema bagnini e sicurezza in spiaggia, di procedere con delle azioni che concorderemo cercando di coinvolgere anche l’ammiragliato».

Non bastassero le nuove criticità da affrontare, si aggiungono in questo avvio di anno anche i lavori al ponte Lueg iniziati il 1° gennaio, il viadotto autostradale che dall’Austria, attraverso il passo del Brennero, porta i turisti in Italia. «C’è un nuovo contesto internazionale che pone nuove sfide, soprattutto sui mercati storici di lingua tedesca che soffrono un momento di crisi economica – relaziona De Zotti –, quindi dovremo intercettare nuovi mercati, soprattutto quelli emergenti dell’Est. Il lavoro di squadra e la sinergia con gli operatori ci permetterà però di saperci confermare leader del turismo europeo e con numeri ancora in crescita. Sicuramente la chiusura del Brennero ci crea qualche preoccupazione perché la viabilità è strategica per il turismo, ma confidiamo che gli organi nazionali saranno in grado di intervenire per aiutarci a risolvere la situazione».





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