ROVIGO – La notizia giunta come un fulmine a ciel sereno dell’autorizzazione regionale all’impianto per la produzione di metano dal trattamento rifiuti della filiera agroalimentare di Sarzano a Rovigo (LEGGI ARTICOLO) ha sollevato non poche polemiche per la denunciata mancata trasparenza da parte dell’amministrazione comunale ed al contempo per la collaborazione della stessa nel trovare un accordo con il proponente che consentisse la soluzione di alcune problematiche che ne avrebbero impedito l’autorizzazione, questioni di viabilità in primis.
All’ex sindaco Edoardo Gaffeo che grida “vergogna!” risponde il vicesindaco del Comune di Rovigo Andrea Bimabatti: “il prof. Gaffeo, consigliere di minoranza, purtroppo non perde mai l’occasione per mistificare la realtà, con affermazioni demagogiche, prive di fondamento e totalmente anacronistiche”esordisce Bimbatti.
“Cercherò di entrare nel merito della vicenda legata all’autorizzazione unica recentemente emessa da Regione Veneto, con delibera di Giunta regionale, a favore della ditta “Apis RO1 Società Agricola Srl”, inerente la realizzazione di un impianto di produzione di biometano da 500 Smc/h, in località Sarzano ai sensi e per gli effetti del D.lgs. n.387/2003, (“Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”), il quale prevede, all’art.12 (“razionalizzazione e semplificazione delle procedure autorizzative”) che “le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti, autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti”.
Ritengo che, al di là delle solite sterili e pretestuose polemiche del consigliere Gaffeo – afferma il vicesindaco Bimbatti – l’amministrazione comunale di Rovigo, nell’ambito del procedimento amministrativo che ha portato all’autorizzazione dell’impianto de quo, che non tratta rifiuti ma biomasse e sottoprodotti della filiera agroalimentare, abbia svolto pienamente il proprio ruolo, manifestando formalmente la necessità che la ditta proponente garantisse alcuni interventi di sistemazione stradale nonché opere di compensazione, ai sensi dell’Allegato 2 del DM 10.09.2010.
Dopo aver rappresentato queste necessarie premesse, desidero evidenziare in modo chiaro e netto la vera differenza tra l’attuale maggioranza che governa il Comune di Rovigo e la precedente: noi riteniamo, senza alcun retaggio pseudoambientalista, del tutto immotivato, che le opere di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti, aventi per oggetto la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, se in possesso di tutti i crismi, debbano essere realizzate, a prescindere dalla natura del soggetto proponente (pubblico o privato).
Il consigliere Gaffeo e tutta la sua (triste) ex maggioranza, pensano, invece, che al proponente pubblico tutto sia consentito, a prescindere dalle necessarie valutazioni tecnico-economiche che devono, per forza, essere correlate alla realizzazione di investimenti alquanto rilevanti dal punto di vista finanziario, e che alla libera iniziativa privata debbano essere posti, “a prescindere”, paletti ed ostacoli, finalizzati alla bocciatura dei progetti proposti.
Al prof. Gaffeo, evidentemente, la guerra in Ucraina non ha insegnato nulla, mentre a noi ha insegnato molto. Ci ha insegnato che il periodo delle mistificazioni, delle bugie, e dei No “a prescindere” deve finire, perché altrimenti la nostra amata Nazione non avrà un futuro di crescita e di prosperità. La giunta Cittadin si è proprio insediata con questi obiettivi e lavorerà, entrando nel merito dei problemi con determinazione ed incisività, per raggiungerli”.
“Non si preoccupi il consigliere di minoranza Gaffeo: cosi faremo anche con riferimento al progetto proposto dalla società pubblica Ecoambiente, di cui il Comune di Rovigo è socio di maggioranza. Entreremo nel merito del progetto presentato, delle tariffe che scaturiranno da tale investimento, e delle ricadute ambientali che questo nuovo impianto di trattamento rifiuti produrrà sulla città di Rovigo, anche e soprattutto alla luce della presenza di un impianto simile, a pochi chilometri di distanza da Sarzano, già autorizzato dalla Provincia di Rovigo nel 2022. Se ne faccia una ragione, consigliere Gaffeo: questo è il nostro modo di lavorare e questo è ciò che i cittadini di Rovigo hanno democraticamente deciso, dopo i suoi (quasi) cinque anni di mal governo, che hanno portato la nostra città indietro di vent’anni” conclude Bimbatti.
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