Premessa la valenza costituzionale dei Consorzi di Bonifica, sancita già prima della istituzione delle Regioni, ed accettata dalla politica amministrativa del territorio Italiano, in particolare per la Puglia si contavano 6 Consorzi: della Capitanata, del Gargano, della Fossa Premurgiana (poi Terre d’Apulia), della Stornara e Tara, dell’Arneo ed Ugento Li Foggi”. Lo specifica la Segreteria regionale della Filbi-Uil Puglia in una nota.
”Questi Consorzi con una struttura democratica, in autogoverno, con il pieno coinvolgimento del mondo agricolo, dal dopoguerra hanno realizzato opere pubbliche di grande valore, per le necessità idriche, idropotabili, di assetto territoriale e difesa idraulica, viabilità secondaria, elettrificazione e telefonia rurale. Il tutto previo aiuto nazionale, regionale, ma soprattutto grazie all’autofinanziamento fornito dai contributi di bonifica, versati dagli agricoltori associati, che sono i soli ed unici proprietari del consorzio”.
”Tutto è andato bene e con grandi risvolti positivi e tangibili, vedasi i bacini di accumulo più rilevanti come Occhito, Capacciotti, Locone, Pappadai ed altri più piccoli ma non meno importanti per le numerose aree irrigue, ecc. Ed ancora: le migliaia di chilometri dei canali di bonifica, le numerose idrovore e via dicendo. Il tutto, facendo guadagnare alla sitibonda Puglia l’appellativo di California del Sud. Purtroppo, eventi politici di fine secolo scorso, non è dato sapere a che scopo, hanno iniziato una azione distruttiva delle strutture consortili, sia dal punto di vista di governance che Ooperativo, in particolare per i territori ricadenti nelle province BAT, Bari, Taranto, Brindisi e Lecce”.
”L’analisi economica di quanto ha prodotto la politica è la seguente: 210 milioni di euro di deficit sugli acquedotti rurali di spettanza della Regione Risorse Idriche e accollata impropriamente ai Consorzi ‘’Corte dei Conti non rileva’’; 350 milioni di euro sospensione tributo 630; 60 milioni di euro Ristoro Ambientale alla Basilicata in base accordo Regioni Puglia e Basilicata. Se poi aggiungiamo i capitoli di spesa del personale, che prima dei commissariamenti l’organico era di circa 750 unità a differenza di oggi di circa 110 unità, la spesa ridotta di circa 250 milioni di euro”.
”L’illusione o arroganza di costituire un mega Consorzio Centro Sud da 1.200.000 ettari ha spinto la politica a sottovalutare le professionalità tecniche ed operative degli originali Consorzi di Bonifica. Chi abbia concepito solo sulla carta un tale programma negativo, senza conoscere le vere esigenze del territorio, degli agricoltori ed allevatori in primis, ed i cittadini a seguire, come si suole dire: li sta riducendo in un ente svuotato. Tant’è vero che oggi assistiamo ad un degrado delle strutture, pagate con denaro pubblico, a grandi disservizi all’utenza anche per la mancanza di personale che conosca gli impianti mezzi ed effettuino i lavori di manutenzione ordinaria. Il poco personale esistente è esausto e con carichi di lavoro all’inverosimile per mancanza d’organizzazione”.
“Non possiamo permettere che il consorzio collassi. L’agricoltura pugliese ha bisogno di un sistema di bonifica efficiente e moderno, e questo passa attraverso il rafforzamento dell’organico le progettazioni e i finanziamenti Regionali per gli interventi straordinari sul territorio, canali e opere, a causa delle sospensioni ai pagamenti del contributo di bonifica di cui la responsabilità è in capo alla regione Puglia. Sembrava che il mega Consorzio Centro Sud, avendo compiuto tutti gli adempimenti disposti dalla Legge regionale, avrebbe indetto le regolari elezioni degli organismi governativi, invece tutto è rimandato, forse a Giugno 2025 come da delibera? Pare invece di no! Forse ci sono impegni di nartura elettorale?”.
”Come Sindacato non riteniamo di dare più credito se non si pone rimedio responsabilmente. Rendere realmente efficiente ed operativo nelle funzioni e nelle capacità strutturale, non staremo certo ad assistere inermi, adopereremo tutte le azioni necessarie per una struttura la più grande d’Italia partorita dalla Regione. Che sia operativa efficiente al servizio del territorio della comunità Con l’autogoverno”, conclude la nota.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link