danni alle strutture serricole e alle produzioni orticole

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Nelle giornate di venerdì 17 e sabato 18 gennaio 2025 un ciclone afro-mediterraneo in veloce sviluppo, denominato tempesta Gabri, ha investito le regioni del Sud Italia, in particolare Sicilia e Calabria, lambendo anche la Sardegna. La tempesta continua a far sentire i suoi effetti anche sulle regioni settentrionali del Paese, dove è arrivata da ieri. Tuttavia, risulta decisamente meno intensa. Sparirà, secondo le previsioni meteorologiche, nei prossimi giorni.

Sicilia
Secondo quanto riportato da livesicilia.it, su dati dei tecnici del Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias), “la tempesta mediterranea Gabri entrerà certamente nell’elenco dei fenomeni meteorologici più importanti degli ultimi anni per la Regione. Basti pensare che per trovare un giorno più piovoso di venerdì 17 gennaio 2025 bisogna tornare indietro al 25 marzo 2020, che salvò dalla crisi idrica il seguito di quell’intera annata, iniziata con due mesi asciutti come mai era stato rilevato in precedenza”.

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Da una prima ricognizione effettuata sulle produzioni ortofrutticole in quasi tutte le province siciliane, sebbene i dati siano ancora provvisori, emerge un impatto a macchia di leopardo, con danni più rilevanti nella parte sudorientale dell’Isola (vedi notizia correlata).

Calabria
Fiumi esondati, strade interrotte da frane e/o da alberi caduti, ma nessun danno alle persone, fortunatamente. Da quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Calabria, l’impetuoso vento con raffiche che hanno raggiunto gli oltre 100 km/h e le intense piogge hanno causato consistenti danni alle strutture serricole e alle produzioni, compromettendo la stagione orticola nella fascia ionica reggina e, in particolare, nella zona di Melito Porto Salvo e Marina di San Lorenzo, dove la situazione è grave.

“Le violente raffiche di vento che hanno colpito Sicilia e Calabria hanno lasciato il segno anche nella nostra azienda, che conta 12 ettari di serre. Le zucchine si apprestavano a iniziare il loro ciclo produttivo e, solo a una prima stima, i danni risultano ingenti. Siamo un’azienda nata circa quattro anni fa e, ancora una volta, si tratta di una lotta contro il tempo al fine di ripristinare la copertura e far sì che le perdite produttive non siano troppo importanti”, dichiara Domenico Falcone, che insieme a suo fratello Fortunato, è titolare della Società Agricola Cladì di Marina di San Lorenzo (RC), azienda giovane specializzata, da tre generazioni, nella produzione di orticole in serra nei mesi invernali.


Foto: Società Agricola Cladì

Non è stato neanche risparmiato il pomodoro in piena epoca di raccolta. “Per quanto riguarda la tipologia Cuore di Bue, le piante cariche di frutti sono abbastanza compromesse (vedi video sottostante) e le coperture completamente distrutte”, riferisce Falcone.

Nel video sottostante una serra di pomodoro trapiantato il 20 ottobre, in fase di accrescimento e allegagione, che ha subito danni alle coperture.

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Anche l’area di Corigliano-Rossano sta facendo i conti con una situazione di emergenza, a seguito delle forti piogge. Come riporta lacnews24.it, “il maltempo ha causato la rottura di un argine al Citrea, nella zona di contrada Donnanna, dove alcuni residenti lamentano allagamenti che hanno invaso abitazioni e terreni. Situazione critica anche in contrada Fellino, dove l’acqua ha sommerso numerose colture, provocando danni ingenti alle attività agricole”.

Da una cooperativa ortofrutticola di Corigliano-Rossano fanno sapere che l’acqua è tanta, ma i danni sono gestibili.

Disagi si sono avuti ai trasporti, con aerei dirottati e treni fermi. Proprio a causa del vento, dopo aver tentato un atterraggio a Lamezia Terme, un aereo Ryanair diretto a Reggio Calabria è stato dirottato su Brindisi. Difficoltà anche per la circolazione dei treni si sono verificate lungo la linea Paola-Sapri che serve le stazioni del Tirreno cosentino. Si sono registrate infatti interruzioni per ostacoli in più punti lungo il tracciato, con conseguenti ritardi.

Sardegna
Nonostante qualche danno nella provincia di Nuoro, a causa della caduta di alberi, e l’esondazione di due corsi d’acqua nelle campagne del Sassarese, nella parte orientale tra Gallura e Nuorese, la “dote” lasciata in Sardegna dalla tempesta Gabri riguarda dati pluviometrici impensabili fino a qualche giorno fa, come riporta unionesarda.it. A Torpè, addirittura, si scarica l’acqua verso il mare, oltre 200 metri cubi al secondo. Nella diga Maccheronis, sul rio Posada, è stata attivata la fase di allarme per laminazione, dopo che il livello dell’acqua ha raggiunto il massimo. In osservanza del piano della Protezione Civile, si è proceduto alla chiusura dei varchi di S’Adu e Mesu e Sas Luasa.



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