Data center in Italia: cresce l’interesse degli investitori e delle istituzioni

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Cresce l’interesse per le infrastrutture data center in Italia. Il nostro Paese si dimostra sempre più attraente nei confronti degli investitori, non solo quelli già presenti, ma anche su nuovi attori. Sono già stati spesi 5 miliardi di euro nel biennio 2023-2024 per la costruzione, l’approntamento e il riempimento di server IT di nuove infrastrutture data center, ma ne sono previsti altri 10,1 miliardi per il 2025-2026, con una crescita del 102%. Lo ha messo in luce l’Osservatorio Data Center, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Ha decretato il 2024 quale anno della definitiva presa di coscienza dell’importanza delle infrastrutture data center per il Paese.

Nel corso dell’analisi condotta dall’Osservatorio sono state mappate 186 infrastrutture datacenter operative e 98 centri dati programmati. Lo sviluppo di data center è in grado di abilitare diversi mercati digitali, a partire da quello software e servizi annessi (nel 2024 ha raggiunto i 62,8 miliardi di euro con un CAGR 2020-2024 di +13%), e a seguire dell’intelligenza artificiale (0,76 miliardi € e CAGR +36%), del data management & analytics (3,4 mld e +18%) cloud (6,8 miliardi e +20%) e cybersecurity (2,1 miliardi e +16%).

La situazione dei data center in Italia

Nella fotografia scattata dall’Osservatorio Data Center, si evidenzia la centralità delle installazioni in Lombardia, specie nell’hinterland milanese.

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I player con infrastrutture fisiche abilitanti attive sono passati da 63 del 2023 a 65 l’anno successivo (+3%), e si prevede arriveranno a 74 operatori nel 2026 (+17%). Per quanto riguarda la potenza energetica IT nominale si è passati da 438 MW IT del 2023 ai 513 MW IT del 2024 (+17%).

Fonte Osservatori Digital Innovation

L’evoluzione dello scenario riguardante i data center in Italia è stata costellata da diverse notizie che hanno evidenziato l’espansione degli operatori, dall’impegno di Microsoft (ha investito 4,3 miliardi di euro per potenziare l’infrastruttura e la capacità cloud) ad AWS (ha stanziato 1,2 miliardi per espandere la propria presenza in Italia). “Il nostro Paese si trova al centro di tutta l’area mediterranea: questa centralità, nello sviluppo futuro, potrà giocare un ruolo importante quale contesto geografico di interesse sul tema data center”, ha affermato Alessandro Piva, direttore della ricerca Osservatori Digital Innovation.

Investimenti in Data Center in Italia

Proprio lui ha delineato il quadro di mercato attorno a quanto sta accadendo: la crescita dei data center in Italia è caratterizzata sia dall’espansione degli operatori nazionali, con ricadute importanti per il settore, sia dai piani di sviluppo dei cloud provider internazionali. A ciò si connette la crescita del mercato AI e gli impatti che l’intelligenza artificiale ha sulle tecnologie e le infrastrutture data center.

L’Italia risente positivamente del potenziamento della connettività del Paese e della nascita di nuovi snodi, insieme alla attenzione crescente delle istituzioni sul tema.

Considerazioni da fare

La crescita delle infrastrutture a livello nazionale è anche la conseguenza di una ricerca di nuove aree attrattive, “in uno scenario europeo caratterizzato da un rallentamento dei mercati FLAPD (Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi, Dublino) a favore di altri mercati emergenti”, segnala l’Osservatorio del Politecnico nell’analisi condotta.

A essere particolarmente ricercata è, come detto, la zona intorno a Milano, specie per i data center ad alta potenza (maggiori di 10 MW IT), che necessitano l’allacciamento alle reti di alta tensione per il loro funzionamento, occupando il 37% della potenza energetica IT totale attiva a livello italiano, in decisa crescita rispetto al 2023. Queste infrastrutture sono concentrate per il 70% nell’area milanese e occupano il ruolo di assolute protagoniste negli annunci di nuove aperture. “Il dirompente sviluppo di infrastrutture Data Center di potenza sempre maggiore solleva tuttavia interrogativi riguardo il loro approvvigionamento energetico e la sostenibilità della rete elettrica italiana”, si legge nell’analisi dell’Osservatorio.

Milano: come si colloca nel panorama europeo dei Data Center

C’è poi un’altra questione altrettanto importante che andrà considerata: il prezzo dell’energia, ben al di sopra della media europea “e circa il doppio dell’equivalente spagnolo, in cui il governo ha fortemente incentivato lo sviluppo di impianti per la produzione di energie rinnovabili”.

Le azioni per lo sviluppo dei data center in Italia

È innegabile, però, che la crescita dei data center in Italia abbia destato l’interesse di vari ambiti, tra questi va segnalato il fatto che l’importanza di queste infrastrutture abbia raggiunto le istituzioni. Diversi sono gli elementi che decretano l’interesse, a partire dalle proposte di legge per il riconoscimento dei data center come infrastruttura peculiare alla definizione di un codice Ateco dedicato per gli operatori del settore, comprendendo anche le linee guida Mase per la razionalizzazione dell’iter burocratico per la costruzione dei centri elaborazione dati.

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Il progetto AI factory

Questo aspetto è stato sottolineato anche da Luca Nicoletti, Capo del Servizio Programmi Industriali, Tecnologici, di Ricerca e Formazione, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Durante il convegno dell’Osservatorio sui data center in Italia, ha messo in evidenza due notizie importanti: la realizzazione del progetto IT4LIA AI Factory, una delle prime piattaforme strategiche di intelligenza artificiale in Europa, e “una delle tre più importanti al mondo”, ha sottolineato.

Luca Nicoletti durante la conferenza stampa dell'Osservatorio Data Center

La stessa ACN aveva riferito, lo scorso dicembre, che la Commissione Europea aveva selezionato il progetto, per la cui realizzazione saranno stanziati 420 milioni di euro, 210 milioni dei quali da fondi europei (EuroHPC Joint Undertaking) e 200 milioni dall’Italia, il resto da Austria e Slovenia.

L’AI Factory andrà a supporto dell’industria, con particolare focus sui settori agroalimentare, cybersecurity, manifatturiero e per lo studio della Terra. Il fine è offrire un accesso a dati di valore, strumenti avanzati e servizi per favorire la collaborazione tra ricercatori, sviluppatori, startup e PMI.

HPC di Napoli nel campus universitario

Nell’occasione, Nicoletti ha presentato anche il progetto con Cineca per lo sviluppo del campus dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, dove verrà installato un High Performance Computing, che andrà a potenziare l’attività del Tecnopolo di Bologna, dove sorge il Supercomputer Leonardo, all’interno del data center Cineca. L’investimento per il campus partenopeo assomma a 36 milioni di euro e andrà a beneficio della cybersecurity e a supporto dell’ecosistema nazionale.

Il supporto del MIMIT allo sviluppo dei data center in Italia

Da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è intervenuta Valeria Vinci, a capo della divisione Economia digitale e nuove tecnologie abilitanti, che ha ricordato l’importanza dei data center, “infrastrutture abilitanti dell’economia digitale”, mettendo in evidenza l’azione del ministero condotta su più fronti di politica industriale:

  • l’attrazione degli investimenti esteri, confermando “l’altissimo interesse sull’Italia da parte degli investitori stranieri”;
  • lo sviluppo del codice Ateco per definire una identità ai data center;
  • la facilitazione dell’accesso alle strutture IT da parte delle imprese.



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