EFC | Oggi la ripresa. Da Milano un buon atteggiamento ma adesso il tesoretto è finito

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Riprenderà quest’oggi il lavoro degli azzurri che guardano al prossimo match, non semplice, in casa contro il Bologna sabato sera. Dalla gara di San Siro non sembrano essere arrivate situazioni particolari a livello fisico, con semmai l’ingresso di Zurkowski a certificare il fatto che il polacco sta pian piano recuperando a pieno. Siamo sempre dentro al mercato, vedremo se questa settimana porterà della novità, soprattutto in entrata dove alcuni ricambi mancano ormai da tempo. Anche se chi gioca, chi tira la carretta da tempo, lo fa al meglio senza creare particolari cedimenti nella struttura tattica della squadra, è palese che la gestione sta diventando sempre più difficile, gara dopo gara. Dimostrazione né è stato anche il dover far partire Esposito dalla panchina, poiché novanta minuti sarebbero potuti essere compromettenti visto che aveva avuto qualche problema. A San Siro contro l’Inter, dove è arrivata una sconfitta sulla quale crediamo non ci siamo molto da recriminare, la squadra è tornata a far vedere alcune cose interessanti dal punto di vista della prestazione. Si è andati in campo con un assetto molto difensivo, cercando di limitare al massimo i nerazzurri e cercando di sfruttare quei pochi spazi che sarebbero stati concessi. Un baricentro quindi più basso rispetto al solito, una prudenza che non è certo marchio di fabbrica ma che, ieri, poteva essere abbondantemente comprensibili. E la squadra per sessanta minuti ha tenuto bene, facendo quello che il tecnico aveva chiesto e limitando davvero le giocate nerazzurre. Vero che nel primo tempo il punteggio è rimasto fermo anche grazie ad un bella prodezza di Vasquez e ad un palo esterno preso da Lautaro, ma nel complesso la squadra si è fatta apprezzare. Come raccontato anche ieri sera, a caldo, è servito un missile di Martinez per sbloccare una gara che l’Empoli stava provando a gestire. Una delle note positive della serata è stata anche nella reazione della squadra che preso il primo gol, ma anche il secondo, non si è certo scoraggiata ma anzi, ha cercato di produrre e portare pericoli. In uno di questi è anche arrivato il gol del già citato Esposito che un po’ di paura a San Siro lo ha fatto. Purtroppo ai nostri è mancato il colpo gobbo per rimettere a posto clamorosamente la gara e nel finale il gol che chiude tutto lo segnano ancora gli avversari. Dalla gara con l’Inter non potevano esserci onestamente grandi aspettative, se non la richiesta di cancellare la brutta prova offerta (soprattutto quel primo tempo) contro il Lecce settimana scorsa. In questo, come già detto, crediamo che si possa dire poco. Con il senno di poi qualche dubbio lo lasciano alcune scelte iniziali da parte di D’Aversa; non convince molto infatti la prova di Fazzini che ieri stato rimesso titolare dopo diversi mesi, di contro c’è la sensazione che Henderson avrebbe potuto far comodo fin dal primo minuto. La panchina corta poi non aiuta quando nel finale, magari, anche un po’ di qualità in più avrebbe potuto far comodo. Non è certo la partita di ieri che può essere però processata più di tanto, ma adesso l’attenzione generale si deve necessariamente alzare perché la classifica non è più quella di qualche settimana fa, ed il calendario può far paura. Il tesoretto che la squadra si era riuscita a costruire nel tempo è praticamente finito, basti pensare che da terzultimo posto adesso c’è soltanto un punto. L’atteggiamento adesso farà una grande differenza e quello visto al Mezza è tutto sommato piaciuto. Ripartire da questo sarà sicuramente un punto importante ma qualcosa in più adesso va fatto, con tutte le difficoltà del caso. Servirà un qualcosa in più da parte di tutti, società compresa che adesso non può davvero rimanere ferma e deve dare una mano ad un tecnico che sta facendo il massimo, ma un massimo che adesso potrebbe non bastare più. Guardando alle prove dei singoli non può non essere evidenziata la prova di Ismajli che torna su livelli davvero importanti. L’albanese è un vero baluardo e dalle sue parti non si passa praticamente mai. E’ positivo anche il rientro di Vasquez che non riteniamo colpevole sui gol meneghini, mentre di contro compie almeno due interventi importanti. Di Esposito abbiamo già detto, compreso il perché D’Aversa non lo schiera dall’inizio; il suo ingresso è davvero devastante e si toglie la soddisfazione di segnare davanti ai tifosi della squadra che detiene il suo cartellino. Purtroppo non convince Fazzini ed anche l’apporto di Colombo è davvero risicato. Qualcosa in più ci si poteva aspettare anche da Gyasi.

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Dopo la sconfitta col Lecce D’Aversa mette mano alla formazione: in porta torna Vasquez, De Sciglio sostituisce Goglichidze, in avanti Esposito riposa per lasciare spazio a Fazzini. Come da previsioni, è l’Inter a fare la partita, con l’Empoli compatto e concentrato nel coprire le linee di gioco. Dopo qualche timida offensiva, la prima vera occasione per l’Inter arriva al 14′: punizione di Dimarco, deviazione in rovesciata di Lautaro e grande risposta di Vasquez, che va giù con riflessi felini e respinge la conclusione del 10 nerazzurro. Al 26′ altra fiammata dell’Inter, sempre con Lautaro, che sfugge alla marcatura di Ismajli e calcia forte sul primo palo colpendo il legno, anche se poi l’azione sarebbe probabilmente stata annullata per un tocco di mano dell’argentino. L’Inter spinge, ma non punge più di tanto, grazie all’ottimo lavoro di squadra dell’Empoli nel coprire molto bene gli spazi, soprattutto quelli in mezzo al campo. Al 31′ ci prova Barella da fuori, ma la sua conclusione al volo non inquadra la porta. Al 46′ è Grassi a salvare l’Empoli con un grande intevrento difensivo, anticipando Asllani in area su un cross teso di Dumfries. Nella ripresa la ricerca del gol dell’Inter continua col prova a smuovere il blocco dell’Empoli che rimane compatto. Per sbloccare la partita ci vuole un colpo di genio, ed eccolo che arriva al 55′: Lautaro Martinez riceve palla al limite dell’area, e con un destro a giro infila il pallone all’incrocio dei pali, dove stavolta Vasquez non può arrivare. L’Empoli non si abbatte, e al 61′ per poco non trova il gol approfittando di un passaggio sbagliato di Sommer, il pallone arriva in area a Maleh che calcia da posizione defilata, trovando però la deviazione di De Vrij. A complicare i piani dell’Empoli è Dumfries, che al 79′ svetta più in alto di tutti su calcio d’angolo e mette dentro il gol del 2-0. Sembra il gol che chiude la partita, ma dal nulla l’Empoli riapre la gara col solito Esposito, che aggancia in area un traversone di Henderson, si beve De Vrij e col destro fulmina Sommer. E’ solo una speranza che dura poco, perché all’88’ a chiudere davvero i conti è Thuram, che in contropiede viene servito da Arnautovic e davanti a Sommer è glaciale nel mettere in porta il pallone del definitivo 3-1. Nessun dramma per la sconfitta con l’Inter ma adesso la classifica si fa pressante.



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