Incendi, quasi 5 milioni dal Piemonte per fermare il fuoco nei boschi: «Un miliardo di alberi a rischio per il caldo e la siccità»

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di
Sofia Francioni

Il 2024 ha visto gli interventi in calo, ma il cambiamento climatico, come a Los Angeles, richiederà sempre più punti d’acqua, più piste forestali e maggior coordinamento tra gli enti impegnati

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Il rischio incendi è alto in Piemonte, mentre le fiamme imperversano in California. La Regione ha appena stanziato quasi 5 milioni di euro per prevenire e difendere i boschi piemontesi dal fuoco. «Cominceremo dalle montagne e dalle colline che sono le zone meno curate e più critiche per poi rivolgerci a valle», annuncia l’assessore alla Montagna e ai Parchi, Marco Gallo.
 
«Sicuramente – aggiunge l’esponente della giunta Cirio – tra le prime azioni costruiremo e manterremo le piste forestali, utili sia per raggiungere tempestivamente gli incendi sia per bloccarli. Poi riforniremo di mezzi e strumenti le 200 squadre dell’Aib che collaborano con noi, mettendo a punto una serie di tecniche come quelle del fuoco prescritto e dei viali tagliafuoco, fondamentali per rallentare i roghi e facilitare le operazioni di spegnimento».

Un anno di incendi

Secondo i dati raccolti dai carabinieri forestali, nel 2023 sono stati 195 gli incendi divampati in tutto il Piemonte. «Nel 2024 si sono registrati eventi più limitati ma ancora non abbiamo numeri certi», avvertono i militari. La provincia più colpita è stata quella di Torino con 75 incendi, seguita da Cuneo (47), Alessandria (21), Biella (15), VerbanoCusioOssola (14), Vercelli e Novara (9) e Asti (3).




















































«Nel futuro e già adesso ci dobbiamo confrontare con incendi di quarta, quinta e sesta generazione, che generano molto più calore e si estendono con più facilità, anche grazie al vento e alla mancanza sempre più frequente di precipitazioni. Incendi che hanno una capacità distruttiva e una forza più alta», spiega Jacopo Caretti, ispettore regionale del Corpo volontari antincendi boschivi del Piemonte (Aib). «I mezzi tradizionali non bastano più – racconta – . Per la nostra lotta attiva lavoriamo sempre con i vigili del fuoco, i carabinieri forestali e ovviamente con la Regione».

Oltre che per fornire nuovi dispositivi di sicurezza e mezzi, creare e mantenere fasce parafuoco, i 4,8 milioni di euro appena stanziati dalla giunta serviranno per costruire punti di acqua mobili all’interno dei boschi facilmente raggiungibili dagli elicotteri, che si sommeranno agli oltre 100 bacini fissi già presenti.

L’Arpa ha un ruolo nella difesa del patrimonio regionale di oltre un miliardo di alberi. L’agenzia giornalmente emette un bollettino dettagliato sul rischio incendi per i tre giorni successivi e di tendenza sulla settimana. In questi giorni persiste un rischio moderato solo sul Cuneese, che soffre più di altri contesti di una prolungata siccità.

Cittadini-sentinella

Infine, anche i cittadini possono fare la loro parte segnalando al numero unico di emergenza (112) persino le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. «Le drammatiche immagini che arrivano dagli Stati Uniti ci dimostrano quanto possa essere impari la battaglia con il fuoco. La miglior difesa resta dunque la prevenzione – conclude l’assessore Gallo -. Diventa decisivo promuovere e sostenere iniziative che prevengano i roghi nei boschi e che riducano i danni. Tanto più in una regione come la nostra dove abbiamo un miliardo di alberi: un patrimonio prezioso che va difeso, a maggior ragione al tempo del climate change che, con una riduzione delle precipitazioni, è tra i fattori decisivi per gli incendi».

«Le drammatiche immagini che arrivano che la miglior difesa resta la prevenzione. Diventa dunque decisivo promuovere e sostenere iniziative che prevengano i roghi nei boschi e che riducano i danni. Tanto più – fa notare l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi – in una regione come la nostra dove abbiamo un miliardo di alberi».

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20 gennaio 2025 ( modifica il 20 gennaio 2025 | 10:47)

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