La crescente tensione tra Stati Uniti e Cina nel Pacifico sta spingendo la Marina statunitense a rivedere le sue strategie operative, in particolare per quanto riguarda la capacità di ricaricare i missili direttamente in mare.
Attualmente, una delle maggiori limitazioni logistiche della flotta statunitense è l’impossibilità di rifornire i silos di lancio verticali (VLS) senza che le navi debbano ritornare in porto, un processo che può richiedere settimane o addirittura mesi, lasciando le navi vulnerabili durante i conflitti prolungati.
Per risolvere questo problema, la Marina ha sviluppato il sistema Transferrable Reload At-sea Method (TRAM), un’innovazione che consente di ricaricare i missili direttamente in mare, riducendo drasticamente i tempi di inattività delle navi. TRAM utilizza una gru aggiornata che può sollevare i canister dei missili e inserirli nelle celle di lancio verticali, anche in condizioni di mare mosso.
Secondo il Segretario della Marina, Carlos Del Toro, questa capacità rappresenta un “punto di svolta” per le operazioni navali statunitensi, in particolare nel Pacifico, dove le distanze tra le basi sicure e le zone di operazione possono superare le 5.000 miglia. “La capacità di ricaricare i missili in mare non è solo un vantaggio logistico, ma un elemento cruciale per mantenere la prontezza operativa in uno scenario di conflitto prolungato”, ha dichiarato Del Toro.
Il sistema TRAM si basa su una gru articolata progettata per operare in mare aperto fino a condizioni di Sea State 5 (onde alte fino a 4 metri). La gru solleva un canister dalla nave di supporto e lo trasferisce sulla nave da guerra. Una volta posizionato, il missile viene inserito in una cella del sistema di lancio verticale MK 41, presente su molte navi della flotta statunitense, come i cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke.
Il sistema MK 41 era originariamente progettato per essere rifornito in mare, ma la complessità operativa e i rischi associati al processo hanno portato alla rimozione di questa capacità. TRAM rappresenta quindi una soluzione moderna e semplificata a un problema critico, offrendo una maggiore flessibilità operativa.
I test del sistema TRAM hanno già dimostrato la fattibilità del sistema, con esercitazioni condotte in ambienti operativi simulati che hanno confermato la capacità di rifornire i missili senza compromettere la sicurezza dell’equipaggio o delle navi. La Marina prevede di iniziare l’implementazione operativa del sistema entro i prossimi due o tre anni, con l’obiettivo di integrare questa capacità in tutta la flotta.
Oltre ai cacciatorpediniere, TRAM potrebbe essere utilizzato anche su altre piattaforme, come le nuove fregate della classe Constellation e le future navi di supporto logistico. Questa versatilità rende il sistema un elemento chiave per le operazioni future, soprattutto in un contesto geopolitico sempre più instabile.
La capacità di ricaricare i missili in mare è particolarmente rilevante nel contesto delle crescenti tensioni nel Mar Cinese Meridionale e nello Stretto di Taiwan. La Cina ha ampliato significativamente la sua presenza militare nella regione, costruendo basi militari su isole artificiali e incrementando il numero di navi da guerra e sottomarini. In un potenziale conflitto, la capacità degli Stati Uniti di mantenere una presenza continua e ben armata nella regione sarà fondamentale per bilanciare il potere cinese.
Inoltre, il sistema TRAM potrebbe rappresentare un vantaggio significativo in scenari di conflitto prolungato.
L’introduzione di TRAM segna un passo importante verso una maggiore autosufficienza operativa per la Marina degli Stati Uniti. Tuttavia, rimangono sfide significative, tra cui i costi di sviluppo e implementazione su larga scala, nonché la necessità di addestrare gli equipaggi per operare con il nuovo sistema.
Nonostante queste difficoltà, l’investimento nel TRAM riflette l’impegno della Marina a mantenere la superiorità operativa in un’epoca di competizione strategica globale. Con l’implementazione di questo sistema, gli Stati Uniti saranno meglio preparati a rispondere alle sfide future, garantendo che la loro flotta rimanga una forza dominante nei mari del mondo.
Immagine di copertina: U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class William Bennett IV
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