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Roma, 20 gennaio 2025 – Siamo reduci da un anno in cui l’incertezza e la preoccupazione per le tensioni geopolitiche internazionali hanno infiacchito i mercati globali, compreso quello del cosiddetto ‘venture capital’, gli investimenti a sostegno delle startup e, più in generale, delle imprese innovative e ad alto potenziale di crescita. Eppure, l’Italia si conferma un ecosistema stabile, dando un segnale di maggiore vitalità rispetto al panorama di riferimento europeo: nel 2024, infatti, il mercato del venture capital italiano ha raggiunto una raccolta complessiva di 1.127 milioni di euro. Per il quarto anno consecutivo è stata superata, dunque, la soglia del miliardo di euro. Questo valore segna una crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente, con un incremento del +11% per numero di round di investimento e 292 operazioni: 29 in più del 2023. È quanto emerge dall’Ey Venture capital barometer, studio annuale della società internazionale di consulenza Ey (precedentemente nota come Ernst&Young), che analizza l’andamento dei round di investimento in startup e scaleup italiane. Dietro i numeri positivi, luci e ombre Gli analisti specificano, tuttavia, che il mercato del venture capital italiano fatica a intraprendere un percorso di crescita accelerata e si conferma ancora dimensionalmente limitato, con investimenti che rappresentano solo lo 0,06% del Pil, a fronte dello 0,20% della Germania, 0,26% della Francia e 0,12% della Spagna. Il nostro Paese continua a soffrire, dunque, di un limite strutturale nel mantenimento del talento e nella capacità di trasformare innovazione in crescita economica. “Ciò si riflette – commenta Gianluca Galgano, Startup and venture capital leader di Ey in Italia – sia nella fase di creazione delle imprese, nella quale si osserva una contrazione del numero di startup innovative e un crescente spostamento degli innovatori verso ecosistemi esteri più favorevoli, sia nelle fasi di scalata e maturazione, nelle quali risulta particolarmente difficile attrarre maxi-raccolte di capitali. Anche nel 2024, l’Italia resta assente dalle statistiche sui nuovi unicorni, evidenziando le difficoltà nel creare e trattenere grandi imprese tecnologiche, in grado di competere a livello globale. Diventa quindi indispensabile adottare misure strutturali che sostengano l’intero ciclo di vita delle imprese innovative, dalla nascita alla maturazione, per rafforzare l’attrattività dell’Italia come hub tecnologico internazionale”. Lo scenario europeo degli investimenti In Italia gli investimenti pro-capite restano stabili, con 19 euro spesi per abitante rispetto ai 18 del 2023. Contemporaneamente, nel 2024 si registra una contrazione del 18% nel Regno Unito e del 6% in Francia: sintomo, quest’ultimo, di un rallentamento nelle economie tradizionalmente più dinamiche in quest’ambito. Al contrario, la Germania segna un miglioramento dell’11%, confermando una maggiore resilienza del proprio ecosistema, mentre la Spagna spicca con una crescita significativa del 22%. La Lombardia è il terreno più fertile per le startup A livello geografico, il Nord Italia si conferma leader, con 857 milioni di euro investiti, trainati dalla Lombardia con i grandi round sul podio: Bending Spoons, Satispay, D-Orbit, Genespire. Sorprende anche il Centro Italia, con 227 milioni di euro investiti: a spiccare è l’importante investimento in Mmi (Medical Microinstruments Spa, un’azienda nata nel 2015 in provincia di Pisa). Lazio e Piemonte mantengono una posizione centrale: il Lazio grazie alla capitale, il Piemonte grazie alle operazioni su Tau Group, Resalis Therapeutics e Intrauma. Al Sud si registrano €43m di investimenti, con la performance dell’Abruzzo di 27 milioni di euro, guidati da Hui, mentre la Puglia ha registrato 12 milioni di euro grazie ai round di Bionit Labs e Autoconnexa. Tuttavia, la performance complessiva del Mezzogiorno resta ancora limitata. Bending Spoons in cima alla top ten delle operazioni più rilevanti in Italia Il 2024 ha registrato diversi round di investimento di rilievo nel panorama delle startup italiane, evidenziando l’interesse degli investitori per settori strategici come tecnologia, fintech, biotecnologie e aerospace. Tra i principali round dell’anno spiccano Bending Spoons (startup che sviluppa applicazioni per dispositivi digitali e nota durante la pandemia per aver lanciato la app Immuni), con 143 milioni di euro raccolti nella prima metà dell’anno, e Medical Microinstruments, che ha chiuso un round da 101 milioni di euro. Nella seconda metà dell’anno, i round più significativi sono stati quelli di Satispay (60 milioni di euro), fintech di riferimento per i pagamenti digitali; D-Orbit (50 milioni), specializzata in logistica spaziale e servizi per l’industria aerospaziale; e Genespire (46,6 milioni), azienda leader nelle terapie geniche innovative. Oltre a questi, tra gli altri round di rilievo troviamo xFarm Technologies (36 milioni), che opera nel settore agritech; Limolane e BizAway, entrambi con 35 milioni; Hui (25 milioni) e Cyber Guru (23 milioni).
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