di Pietro Baragiola
Mercoledì 8 gennaio il cantante israeliano Yoni Bloch ha pubblicato online il video musicale della sua nuova canzone Sof Tov (A Happy Ending), lasciando il pubblico senza parole.
Il filmato in technicolor della durata di 3.36 minuti è stato generato con l’intelligenza artificiale e mostra un mondo idilliaco dove regna la pace in Medio Oriente: gli ostaggi sono tornati dalle loro famiglie, gli atleti israeliani e iraniani si abbracciano e gli uffici di reclutamento dell’esercito vengono chiusi, il tutto coronato dalla performance di Taylor Swift che si esibisce sul palco di Tel Aviv.
Bloch, conosciuto principalmente per le sue canzoni pop, è anche un imprenditore nel settore dell’AI e ha deciso di utilizzare questa tecnologia per aumentare il realismo del video musicale. Oggi il filmato ha ottenuto più di 300.000 visualizzazioni su YouTube continuando a regalare speranza e ottimismo a molti israeliani.
Aviva Siegel, moglie di uno degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, è rimasta talmente commossa quando ha guardato per la prima volta il video di Bloch che la clip di questa scena è stata ripresa da sua figlia e postata sui social, diventando a sua volta virale. Siegel, catturata insieme al marito Keith nel Kibbutz Kfar Aza e liberata dopo 53 giorni di prigionia durante il cessate il fuoco del 2023, nella clip scoppia a piangere guardando il video di A Happy Ending in cui i nastri gialli vengono tagliati e gli israeliani acclamano il ritorno dei loro cari. “È talmente commovente che non riesco a descriverlo” afferma Siegel nella clip. “È così che deve succedere. Deve semplicemente succedere in questo modo”.
Le reazioni contrastanti
Nei commenti al video di A Happy Ending, molti israeliani hanno ringraziato l’autore per aver diffuso un messaggio di speranza vitale in questi tempi difficili. “Dovrebbe essere questa la nostra visione e dovremmo alzarci ogni mattina e dire «questo è il traguardo. E anche se dovessimo attraversare molte altre difficoltà e sofferenze è lì che stiamo andando»” ha commentato uno spettatore sotto il video di YouTube. “Dobbiamo saperlo immaginare per poterlo realizzare, anche se in questo momento ci sembra lontano e irrealistico.”
Altri ancora hanno criticato il video per aver riacceso in loro il dolore dell’assenza dei propri cari e per averli costretti a riconoscere le difficili realtà che Israele dovrà affrontare al termine del conflitto. “Odio guardare il video di Bloch perché la possibilità che il mondo che descrive possa realizzarsi è pari allo 0,0000001%” ha commentato il cantante israeliano Ori Ronen sul suo profilo Instagram.
“Dalla mia età avanzata ho pianto perché so che non accadrà, né in questa generazione né nella prossima, e chissà quando” ha commentato un altro follower su YouTube. Alcuni hanno persino deriso il filmato, ribadendo che è importante che le immagini mostrate non impediscano ai visitatori di ‘riconoscere la realtà e cioè che il sogno costante dei nostri vicini è quello di distruggerci’.
Nonostante tutto, Bloch non è stato certo il primo ad immaginare un futuro sereno per gli Israeliani: negli anni ’60 il brano Machar di Naomi Shemer ha presentato in modo simile la pace in Medio Oriente ed oggi questa canzone è un classico utilizzato in maniera ricorrente durante gli eventi ufficiali del governo.
Già nel 2023 Bloch si era distinto dagli altri artisti israeliani per il brano Between the Sea and the River, pubblicato dopo il 7 ottobre, in cui riconosceva in modo unico i palestinesi a Gaza, sognando una pace lontana. La nuova canzone e il suo video però non includono alcun riferimento ai palestinesi e questo ha attirato ulteriori critiche da parte degli spettatori. “Incredibile! Una pace in Medio Oriente senza un singolo palestinese! Che meraviglia!” ha scritto sarcasticamente in ebraico uno spettatore su Instagram.
Secondo Shayna Weiss, direttore associato dello Schusterman Center for Israel studies della Brandeis University, questa assenza è dovuta al fatto che Bloch si è concentrato di più sulla speranza della liberazione degli ostaggi che nel mostrare gli step politici successivi del finale della guerra. “Una canzone che include un piano specifico per ciò che accadrà a Gaza non sarà popolare. Né mi aspetto necessariamente che un musicista lo esponga” ha affermato Weiss esperta della cultura pop israeliana durante la sua intervista al Jewish Telegraphic Agency.
Il brano di Bloch
A Happy Ending non chiarisce esattamente come finirà il conflitto tra Israele e Hamas ma presenta la creazione di un Medio Oriente Unito, simile all’Unione Europea, che consente di viaggiare senza visti in tutta la regione mostrando immagini di treni che circolano ininterrottamente dall’Egitto alla Siria e di cittadini israeliani che accantonano i secondi passaporti che permettono loro di vivere all’estero.
Il filmato creato dall’AI mostra anche il Monte del Tempio, un luogo di culto a lungo conteso tra ebrei e musulmani, mentre viene utilizzato come location per una grande festa comune, diventando il simbolo della pace in Medio Oriente.
“Questo video musicale è un esempio del potere delle arti di immaginare realtà alternative” ha affermato Weiss, citando la scena del filmato in cui l’area vicina al quartiere generale dell’IDF di Tel Aviv viene trasformata in un centro ricreativo. Bloch ha rifiutato qualsiasi richiesta di intervista. Solo negli ultimi giorni è emersa una sua dichiarazione su un canale d’informazione israeliano in cui il cantante ha affermato di sentirsi rincuorato dai commenti positivi che il video ha ricevuto, respingendo le critiche che gli eventi ricreati dall’AI siano eccessivamente ottimistici.
“Penso che se il video fosse stato realistico, non avrebbe funzionato” ha spiegato Bloch. “È chiaro a tutti noi che la realtà è molto più complessa. Ma lo scopo della canzone non è quello di descrivere la realtà, bensì di ricordare alle persone che non devono smettere di sognare. Personalmente rinuncerei in un attimo a tutti i sogni che l’AI ha inserito nel video musicale in cambio della garanzia del ritorno a casa degli ostaggi.
Foto in alto: screenshot da Youtube. In accordo con la clausola di esonero di responsabilità relativa ai copyright
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