Libro di scuola critica Salvini: è polemica al liceo Fanti di Carpi

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CARPI. Tutto è partito dalla denuncia della Lega Carpi, per voce del capogruppo in consiglio comunale Giulio Bonzanini, che parlava di un libro con «un esplicito ed improprio attacco politico contro la Lega e l’operato di Matteo Salvini nel ridurre gli sbarchi durante il suo mandato come ministro degli Interni». Ieri, poi, sono arrivate anche le parole dello stesso Salvini, dell’europarlamentare Roberto Vannacci e quelle del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha chiesto ufficialmente all’Ufficio scolastico regionale e alla casa editrice di «fare chiarezza sul caso», portando, di fatto, al ritiro dell’edizione online del testo.

Cosa c’è scritto nel libro
Al centro di questa polemica, che ha ormai raggiunto i confini nazionali, c’è un passaggio riportato in un libro in lingua inglese adottato da alcune classi del liceo Fanti di Carpi: in particolare, in un capitolo di “Step into social studies” (questo il titolo, ndr) «gli autori si lasciano andare a giudizi politici faziosi su Salvini e del tutto inopportuni – ha detto Bonzanini – senza alcuna reale attinenza con lo studio della lingua inglese. Chi ha scelto e approvato quel libro di testo?».

La risposta di Salvini
Queste, invece, le parole del ministro Salvini: «Il libro di testo in un liceo di Carpi commenta i Decreti sicurezza approvati quando ero ministro dell’Interno come “alcune delle peggiori politiche imposte”, ribadendo che la loro revoca voluta dal governo Pd-5 stelle andava “nella giusta direzione”. Intollerabile. Non è concepibile pensare di sfruttare l’insegnamento dei ragazzi per imporre orientamenti politici. Conto che venga fatta presto chiarezza». E a volere più chiarezza è anche il ministro Valditara: «Ho chiesto al dg dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna di verificare se risulti effettivamente che in un liceo di Carpi è stato adottato un libro di testo che farebbe propaganda politica esprimendo giudizi faziosi e di parte. La scuola non è un luogo di indottrinamento».

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Valditara chiede lo stop
Proprio su indicazione di Valditara, il ministero ha avviato una verifica con il presidente dell’Associazione Italiana Editori e con la casa editrice sull’effettiva presenza di questi contenuti: «Appurato l’errore – si legge in una nota – la casa editrice ha rappresentato le sue scuse al ministero e all’Associazione editori e si è impegnata a provvedere all’immediato ritiro di tutte le copie disponibili online, assicurando che verrà a breve pubblicata una nuova edizione con una versione corretta».

Il caso finisce in Parlamento
Il tema, destinato a far discutere nei prossimi giorni, arriverà anche in Parlamento: «Basta con la becera propaganda nei libri di scuola – tuona il deputato della Lega Rossano Sasso – Presenterò un’interrogazione parlamentare per denunciare questi fatti indegni». Queste, poi, le parole dell’europarlamentare Vannacci: «Sono sempre più numerosi i casi di docenti e dirigenti scolastici che consentono, se non proprio promuovono, libri di testo di parte e pregni di propaganda politica e sociale vergognosa».

Il sindaco di Carpi Riccardo Righi
Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco di Carpi Riccardo Righi: «Fare chiarezza su cosa, ministro Salvini? Una verifica su quale testo, ministro Valditara, che è stato approvato dal suo ministero? Non stiamo parlando di un manoscritto clandestino spuntato tra i banchi del liceo Fanti, ma di un manuale di lingua inglese pubblicato da un editore nazionale, presente , presumibilmente, in decine, se non centinaia, di classi in tutta Italia. Eppure diventato strumento dell’ennesima polemica surreale. Utilizzare un articolo per studiare, stimolare dibattito nelle classi non significa essere faziosi o di parte. Si cerca lo scontro a tutti i costi ma c’è anche una certa difficoltà nel distinguere i fatti dalla propaganda. E dire che proprio questo è ciò che, a scuola come in famiglia, cerchiamo di insegnare ai ragazzi. Forse è per questo che dà così fastidio».

La preside del liceo Fanti
Queste, infine, le parole della dirigente scolastica del liceo Fanti, che abbiamo interpellato: «L’unica cosa che mi spiace in tutto ciò – afferma la preside Alda Barbi – è che il nostro liceo emerga come un istituto che vuole plagiare i suoi studenti, quando in realtà siamo una scuola seria, impegnata ed efficiente. E soprattutto che emerga come l’unico istituto che ha adottato questo testo. Cosa assolutamente non vera: diverse altre scuole lo hanno fatto. Come è impossibile leggere parola per parola 416 pagine di un testo prima di adottarlo. Noi ci occupiamo di didattica, e dei testi guardiamo l’impostazione, le tematiche e la capacità di essere usati in maniera efficace per sviluppare le competenze dei nostri ragazzi. Tra l’altro il testo è solo un punto di riferimento, poi il resto lo fanno le teste, le belle teste dei nostri ragazzi».

 



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