Emilia-Romagna e alluvioni, la prima visita del commissario alla ricostruzione Curcio: «Gente ha paura, opere da subito con i fondi che ci sono già»

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di
Enea Conti

Il neocommissario alla ricostruzione accompagnato dal presidente alla Regione, Michele de Pascale e dai sindaci ha visitato i luoghi colpiti nei mesi scorsi: «I miliardi di danni non sono noccioline, serve quantificazione esatta». Il governatore:«Dobbiamo recuperare la fiducia delle persone»

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Era il maggio del 2023, quando la Romagna fu martoriata dalle prime drammatiche alluvioni, quando Fabrizio Curcio, all’epoca a capo del dipartimento della Protezione Civile fece i suoi primi sopralluoghi per le strade di Faenza, Cesena, Forlì , Modigliana, devastati da allagamenti e frane. 

Nella mattinata di martedì 21 gennaio, Curcio è tornato negli stessi luoghi da commissario straordinario per l’emergenza maltempo. Alcuni dei quartieri, dei borghi, e dei paesaggi, nel giro di un anno e mezzo sono stati devastati da altre ondate di maltempo, come Borgo Durbecco, a Faenza, allagato sia all’inizio che alla metà del maggio del 2023, che lo scorso autunno, quando a fare scalpore fu la drammatica distruzione di Traversara, a Bagnacavallo, a pochi chilometri di distanza. 




















































La visita in Romagna del commissario alla ricostruzione

In municipio a Faenza hanno sfilato gran parte dei sindaci romagnoli dei comuni colpiti dalle ondate di maltempo – tra cui il primo cittadino di Bagnacavallo – dei mesi passati, a colloquio con Curcio e il presidente della Regione Michele De Pascale. Poi il neocommissario ha passeggiato per le strade di Faenza, via Cimatti e Borgo Durbecco, prima di partire per Modigliana, il paese simbolo delle frane di un anno mezzo fa, per fare infine tappa a Cesena e Forlì, le due città più colpite dopo l’entroterra ravennate.

L’esperienza sul campo maturata da Curcio, nei mesi delle alluvioni, quelle vere e proprie che richiamarono centinaia di angeli del fango a spalare detriti da tutta Italia, infonde ora speranza sia nei cittadini che nelle istituzioni. Per il neocommissario il tema delle risorse è all’ordine del giorno, ma Curcio ha fatto, a proposito, non poche premesse. 

«Usiamo le risorse che ci sono già»

«Bisogna stare attenti – ha detto – perché è un dibattito fuorviante. Credo che si debba diventare operativi e fare le cose giuste con le risorse che abbiamo già, ovvero con quelle già erogate. Per esempio i lavori di somma urgenza». 

A margine dell’incontro in municipio lo stesso Curcio, accompagnato dal sindaco Massimo Isola ha visitato il nuovo ponte bailey che attraversa il fiume Lamone, che nel punto in cui riceve le acque del torrente Marzeno, quando piove forte preoccupa sempre i cittadini delle vie circostanti. Si tratta di una delle opere realizzate per somma urgenza, quelle su cui ha insistito il neocommissario: il «bailey» corre parallelo allo storico ponte delle grazie che è più debole e non poteva sopportare il traffico in ambo i sensi. 

«Le alluvioni lo hanno indebolito e quindi era necessario costruire un altro ponte parallelo per sgravarlo dal doppio senso di marcia» ha spiegato il sindaco a Curcio.

La quantificazione dei danni: «I miliardi? Non sono noccioline»

Anche sul tema spinoso stima dei danni il commissario ha spiegato che occorre pazienza. «Si parla di miliardi come se fossero noccioline. Si potrebbe dire che sono compresi tra gli 8 e i 12 miliardi. Ma va premesso che è importante anche il tema delle perizie. Sono queste ultime a permettere di quantificare con più esattezza». Sul tema dei piani speciali, quelli da attuare per scongiurare i danni del dissesto idrogeologico, Curcio ha suggerito un cambio di approccio. 

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De Pascale: «Va recuperata la fiducia dei cittadini»

«Dobbiamo capire come i piani speciali possano integrarsi con i piani ordinari: quale è la congiunzione tra quello che ordinariamente va fatto e quello che va fatto straordinariamente? Alcune opere necessitano ad esempio di risorse pluriennali». Il presidente della Regione Michele De Pascale ha seguito il neocommissario durante le visite di oggi. 

«Ci sono procedure da migliorare, come quelle di indennizzo. Va recuperata la fiducia di molti cittadini, che non stanno presentando la stima dei danni per paura di spendere i soldi in perizie e non vedersi assegnare le risorse. Dobbiamo invece far capire che le risorse ci sono. Il nostro compito deve essere anche quello di eseguire lavori fiume per fiume per raggiungere un livello di sicurezza idrogeologica superiore a quello che c’era prima delle alluvioni». 

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21 gennaio 2025 ( modifica il 21 gennaio 2025 | 16:31)

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