Gene Gallagher è il nuovo ambassador Guess Jeans: l’intervista

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Gene Gallagher, dalla musica alla nuova campagna primavera estate 2025 di Guess Jeans. A poche ore dalla festa organizzata dal brand in occasione di Pitti Uomo 107, abbiamo chiacchierato con il musicista e modello a proposito di tutto quello che gli frulla per la testa

Nei giorni di Pitti Uomo 107, Firenze è stata la grande protagonista del racconto intorno alla moda di questo inizio anno, complici gli addetti ai lavori di tutto il mondo che si sono radunati in città per scoprire quali novità caratterizzeranno l’abbigliamento maschile nelle prossime stagioni. A contribuire al fermento del capoluogo toscano ci ha pensato anche Guess Jeans, che nel secondo giorno della manifestazione e a un anno dal lancio del brand ha presentato la sua campagna primavera estate 2025 con protagonisti la cantautrice Beabadoobee, il modello e attivista Kai-Isaiah Jamal e il musicista e modello Gene Gallagher, immortalati per l’occasione dal celebre fotografo di moda Rafael Pavarotti.

Gene Gallagher per Guess Jeans primavera estate 2025

Rafael Pavarotti

Ho avuto l’opportunità di incontrare il nuovo ambassador Gene Gallagher a poche ore dall’inizio della festa più attesa di questa 107esima edizione di Pitti Uomo, organizzata proprio dal brand guidato da Nicolai Marciano, Guess Jeans. Ci troviamo nella sala bar dell’hotel in cui Gene soggiorna, il Lungarno, pochi momenti dopo il suo arrivo in città: «Mi dispiace dover ripartire già domani, da quel poco che ho visto Firenze sembra una cartolina, un dipinto», mi racconta quando gli chiedo che impressione gli abbia fatto la città culla del Rinascimento. «Voglio sfruttare al meglio il tempo che avrò a disposizione questa notte e camminare per i vicoli del centro», aggiunge.

Gene Gallagher per Guess Jeans primavera estate 2025

Rafael Pavarotti

Da sempre, la passione di Gene per la moda guida le scelte della sua vita, professionale e non. E in termini di stile personale, la sua ispirazione arriva da due decenni ben precisi: «Mi piace reinterpretare la moda degli anni 70 e 90 in chiave contemporanea. Per motivi famigliari ma anche puramente di gusto, sono molto legato all’estetica di quegli anni», rivela. Nella campagna realizzata con Guess Jeans – che conferma l’interesse del musicista per questo tipo di industria creativa – Gene è immortalato in bianco e nero e con indosso i capi classici del brand, realizzati con GUESS AIRWASH(TM), un tipo di tecnologia innovativa e sostenibile che elimina l’uso di pietre pomici e riduce sensibilmente il consumo di acqua ed energia. «Sai perché i jeans sono il mio pezzo preferito dell’intera collezione?», mi chiede Gene mentre osserviamo gli scatti di campagna. «Perché ho finalmente smesso di cercare i jeans dal fit perfetto. È fatta, grazie a Guess Jeans li ho trovati! Adesso non ho più bisogno di comprarne altri», esclama mentre sorride, intento a indossarli proprio a partire dalla festa che si sarebbe tenuta quella sera presso la Stazione Leopolda, luogo simbolo della vita notturna fiorentina.

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Quando gli chiedo come è stato lavorare insieme al team di Guess Jeans, Gene risponde senza esitare che «è stato fantastico, mi sono sentito subito a mio agio. Conosco l’universo Guess da quando sono piccolo». «Il primo ricordo?», gli domando. «L’intramontabile logo con il triangolo», confessa.

Gene Gallagher alla festa di Guess Jeans in occasione di Pitti Uomo 107

Courtesy Guess Jeans

La conversazione si sposta poi su un’altra delle sue grandi passioni, la musica. Gene fa infatti parte di una band che viene spesso definita dai media “indie-rock”, i Villanelle. Il musicista, però, non si sente propriamente a suo agio con il termine “indie”: «Quando ero piccolo associavo questa parola a della musica che non mi entusiasmava. Crescendo ho capito che questo termine può assumere diversi significati, perciò va bene così. Se dovessi definirci, però, probabilmente userei solo il termine “rock”». «E il motivo per il quale hai deciso di fare musica?», chiedo. «Mi fa sentire libero».

Gene Gallagher per Guess Jeans primavera estate 2025

Rafael Pavarotti

Da qui, la curiosità mi sprona a domandargli come ha reagito quando ha scoperto che gli Oasis, il gruppo di suo padre Liam, sarebbero tornati a suonare insieme: «Ero entusiasta. Lo sapevo da tempo, è stato difficile non dire nulla. Non potevo crederci e mi sono detto “dimenticatelo” (ride, n.d.r.)». Così, spinta dalla convinzione che abbiamo tutti un ricordo speciale legato a una canzone degli Oasis, gli chiedo quale sia il suo: «Non riesco a raccontartene solo uno, però so di essere particolarmente affezionato all’abum Dig Out Your Soul, ho così tanti ricordi d’infanzia legati a quelle canzoni». Dal passato si passa poi a parlare di quello che il giovane musicista classe 2001 si aspetta dal futuro: «Voglio solo essere felice delle cose che creo. Non mi interessa piacere a tutti, davvero, voglio solo non avere rimpianti». Una risposta in vero stile Gen Z.

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