Il Made in Italy accelera la digitalizzazione dell’istruzione: le startup italiane al BETT 2025

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L’istruzione e la formazione stanno entrando in una nuova era, in cui l’adozione della tecnologia non è più un’opzione, ma una necessità strategica. Nonostante i progressi degli ultimi anni, solo una minima parte del settore educativo globale ha abbracciato appieno la digitalizzazione. Questo scenario rappresenta una straordinaria opportunità per integrare soluzioni innovative che migliorino l’efficienza e l’efficacia dei processi di apprendimento.

In questo contesto, il BETT 2025 di Londra, dal 22 al 24 gennaio, è il luogo ideale per esplorare il potenziale della tecnologia applicata all’educazione. Riconosciuto come l’evento più importante del settore EdTech, il BETT riunisce leader aziendali, innovatori e istituzioni di tutto il mondo per discutere e mostrare soluzioni che stanno già trasformando il modo in cui apprendiamo e insegniamo.

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Quest’anno, l’Italia si presenta con una delegazione di 16 startup, coordinata dall’Italian Trade Agency (ITA) e supportata da EdTech Italia, pronte a mostrare l’eccellenza tecnologica del nostro Paese.

Il BETT UK 2025: il futuro dell’istruzione in mostra

Il BETT non è solo una vetrina per le ultime innovazioni, ma anche un punto d’incontro per leader del settore, insegnanti, esperti di tecnologia e policy maker provenienti da tutto il mondo. La fiera è suddivisa in aree tematiche che spaziano dall’apprendimento personalizzato all’integrazione di soluzioni AI, fino ai dispositivi per l’inclusione educativa e alla sostenibilità ambientale.

Quest’anno, il focus principale sarà sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale nell’istruzione, sui progressi nella realtà aumentata per la didattica e sulle tecnologie per migliorare l’accessibilità. Tra le novità attese ci sono piattaforme avanzate per la gestione dei dati degli studenti, sistemi di apprendimento adattivo e strumenti collaborativi progettati per ambienti scolastici e aziendali. Con oltre 600 espositori provenienti da 50 paesi, il BETT UK 2025 offrirà una panoramica completa delle tendenze che definiranno il futuro della formazione nei prossimi anni.

 

La delegazione italiana: innovazione ed eccellenza Made in Italy

La partecipazione italiana al BETT UK 2025 testimonia l’eccellenza e la competitività del nostro ecosistema tecnologico nel settore dell’istruzione. Le startup selezionate offrono diverse soluzioni: dalla gamification ai learning management system, fino alle piattaforme di realtà aumentata e virtuale per l’educazione. Il padiglione italiano, situato nell’area internazionale, proporrà un ricco programma di pitch, incontri B2B e workshop, pensati per massimizzare le opportunità di networking e business.

Ogni azienda offrirà una visione unica di come le tecnologie possano migliorare l’esperienza educativa, dalla formazione primaria fino alla formazione continua per i professionisti.

WhoTeach sarà protagonista anche al BETT UK 2025, portando la sua piattaforma basata sull’intelligenza artificiale, progettata per trasformare il corporate training. Grazie a funzionalità avanzate, WhoTeach permette di creare contenuti formativi personalizzati  riducendo i costi associati alla formazione. 

 

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Conclusione

La partecipazione italiana al BETT 2025 non è solo una testimonianza dell’eccellenza tecnologica del nostro Paese, ma anche un segnale concreto del suo impegno nel guidare la digitalizzazione del sistema educativo globale.

Le 16 startup presenti dimostrano come l’Italia sia capace di tradurre tecnologie avanzate in soluzioni reali, applicabili non solo nelle scuole e nelle università, ma anche nelle aziende e nelle organizzazioni. Queste realtà incarnano l’ambizione di colmare il divario digitale e di sfruttare appieno il potenziale di un settore che, con solo il 4% dell’istruzione globalmente digitalizzata, ha ancora margini enormi di crescita e innovazione.

Con questa delegazione, l’Italia si posiziona come promotrice attiva di un cambiamento necessario, dimostrando che tecnologie sempre più accessibili e complesse possono diventare strumenti fondamentali per trasformare l’apprendimento e rispondere alle sfide del futuro.

 



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