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Nella mattinata di lunedì 20 gennaio 2025, presso il Renaissance Hotel Mediterraneo di via Ponte di Tappia si è tenuto l’evento “Stop alle violenze di genere: formare per fermare” dedicato alla formazione obbligatoria di tutti gli iscritti dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.
L’apertura dei lavori congressuali è stata effettuata dal Presidente Odg Campania Ottavio Lucarelli.
In seguito è avvenuta la presentazione dell’ evento con Maria Emilia Bonaccorso, caporedattore aggiunto Agenzia Ansa, giornalista esperta di sanità e medicina. Nella prima parte è stato spiegato come leggere i dati degli ultimi episodi di violenza da Ketty Vaccaro, responsabile area salute e welfare del Censis.
Subito dopo è avvenuta la presentazione del percorso donna del codice rosa della Regione Toscana con i modelli di intervento adeguati a seconda delle esigenze delle vittime. Ed ancora la descrizione del linguaggio dell’odio di Mirella Taranto, capo ufficio stampa dell’ Istituto superiore di sanità. Importante anche il rispetto delle carte deontologiche nel racconto degli eventi di Alfonso Pirozzi, consigliere dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Nella seconda parte dell’evento è stata descritta la posizione dell’Odg Campania da sempre contro la violenza di genere, illustrata da Marilù Musto, componente della Cpo, Odg Campania.
In particolare, poi con il dibattito “scena criminis e notizia giornalistica, l’importantza delle parole sui giornali e in tribunale” il procuratore aggiunto di Napoli Raffaello Falcone ha voluto approfondire il discorso fondamentale sulle denunce che vengono visualizzate ogni giorno. “Le donne nel 2025 continuano ad essere viste come oggetto. Leggendo le denunce ci rendiamo conto che molto è stato fatto ma molto ancora deve essere fatto.”, ha sottolineato Falcone.
“L’aumento delle denunce non è un solo dato negativo ma deve essere letto in senso positivo. Perche oggi le donne hanno più consapevolezza di ciò che accade. E chiedono maggiori interventi giudiziari. Le Istituzioni devono essere sempre pronte ad agire con procedimenti acceleratori” –conclude il procuratore aggiunto Falcone. Infine gli interventi della psicologa, giudice onorario nel Tribunale di sorveglianza di Milano Daniela Pescina che in alcune slides ha mostrato come non cadere nella dipendenza affettiva. Ed inoltre come spesso anche molte donne siano violente e narcisiste con alcuni uomini. E come da questo si arrivi a subire e assistere violenza. Il narcisismo patologico, infatti va riconosciuto ed evitato sia negli uomini, sia nelle donne.“
Spesso la pena non è un deterrente quando ci troviamo di fronte a narcisisti patologici in stato di psicopatia grave. Sulle donne il tasso di omicidi è aumentato. Il femminicidio è uno stadio finale di un processo distorto della loro vendetta che segue dopo l’abbandono”, precisa Pescina..
Infine la già direttrice di ginecologia e ostetricia dell’ Uoc di pronto soccorso ed accettazione ostetrico, ginecologico, soccorso violenza sessuale e domestica (SVeD) e consultorio familiare della fondazione IRCCS Ca Granda ospedale maggiore Policlinico. La dottoressa ha esortato i giornalisti a seguire i tempi medici anche per analizzare la reale presenza nel sangue di una vittima di violenza delle cosiddette “droghe dello stupro”. “Bisogna effettuare un prelievo entro le prime sei ore per effettuare analisi e verificare la reale presenza di tali sostanze, spesso usate per abusare di una vittima. Altrimenti dopo 24 ore sarà più difficile individuare la presenza di tali sostanze.
“Auspicando sempre che il mondo della medicina possa incontrarsi in modo positivo con quello del giornalismo senza mai equivoci ricordiamo come sia importante essere precisi nella descrizione di tali elementi in cronaca giudiziaria. Ognuno può fare la sua parte per sconfiggere definitivamente qualsiasi forma di violenza fisica, sessuale e psicologica in generale ed in particolare sulle donne che in quanto persone hanno gli stessi diritti di tutti.
Alessandra Di Dio
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