Il Sistema ITS in Veneto: un futuro di alta formazione e collaborazione con le aziende

Abbiamo sentito ai nostri microfoni in esclusiva Cristiano Perale, Presidente della rete ITS Academy Veneto e Presidente di ITS Red Academy. 

Presidente partiamo dalle cose burocratiche ma fondamentali: che attenzione sta dando il Governo al sistema di Its?

Il Governo nel piano nazionale di ripresa e resilienza, noto come PNRR, ha fatto grossi investimenti per il sistema ITS. Il Governo Draghi aveva stanziato 1,5 miliardi di euro per dare risorse al sistema ITS. Quello che ci mancava, soprattutto era l’identità fisica. Ci sono stati quindi fondi, in particolare in Veneto, ben 42 milioni per realizzare delle sedi fisiche, dei laboratori, per far sì, ad esempio, che i ragazzi acquisissero conoscenza delle tecnologie.

E come fa un giovane a capire quale percorso intraprendere? Come fa a prendere la strada giusta?

I ragazzi che escono da formazione professionale hanno già ovviamente un’idea di quello che vorrebbero fare da grandi e trovano nell’alta formazione professionale postdiploma ITS un loro sfogo fisiologico. A tredici anni è difficile capire cosa si vuole fare da grandi. ITS Veneto ha messo a loro disposizione un sito web che è ITS Accademy Veneto, dove possono fare un piccolo test sfruttando l’intelligenza artificiale, hanno la possibilità di capire quale attitudine è loro più idonea per intraprendere poi una formazione di alta formazione attraverso il sistema ITS.

Che disponibilità offre ITS nella ricerca di lavoro con le aziende?  

Il rapporto è strettissimo, le aziende sono un partner fondamentale del sistema ITS. Sono un partner nella parte formativa proprio perché gran parte dei nostri docenti vengono dal mondo delle aziende e che poi accolgono in stage. Il sistema ITS è costituito da due anni di formazione, di cui mediamente un migliaio di ore in aula e altrettante dipende poi dagli indirizzi in stage. Il periodo di stage comincia dopo dai tre ai cinque mesi dall’inizio del periodo formativo, quindi cominciano a settembre. 

Le aziende sono soddisfatte perché possono, attraverso il periodo di stage, verificare il matching tra domanda e offerta e verificare la potenzialità di assunzione dei ragazzi. Vi ricordo che il sistema ITS ha un tasso di ‘conversione’, cioè di accettazione, all’interno del proprio sistema di assunzione, mediamente del 90-95 %. Quindi nove ragazzi su dieci che entrano nel sistema ITS entro un anno dal diploma hanno un contratto a tempo indeterminato. Parliamo i ragazzi di vent’anni: sono numeri importanti.

Padova: proprio qui avete in ballo anche un nuovo hub formativo. Ci può spiegare di cosa si tratta?

ITS Red Academy ha investito parte dei fondi che gli sono stati assegnati del del progetto PNRR del Governo per realizzare un edificio di rappresentanza delle potenzialità formative del sistema ITS. Realizzeremo questo hub grazie un edificio che è stato messo a disposizione dalla Provincia di Padova. Alla fine dei lavori avremo un edificio che raccoglie lo stato dell’arte in termini di tecnologie in impiantistica, finitura del sistema delle costruzioni, in particolare a chilometro zero, sfruttando la collaborazione di maggiori produttori per il sistema delle costruzioni venete.

Presidente un cliché: si dice sempre che i giovani non hanno voglia di lavorare, lei come risponde?

Che non è vero, e ne ho la prova. Con ITS Red Academy da tre anni ci siamo inventati un un’esperienza per i nostri studenti che si chiama ‘Challenge’ basato sui temi della sostenibilità: abbiamo coinvolto 240 ragazzi del secondo anno. Li abbiamo portati in un villaggio turistico a Cavallino Tre Porti e tenuti lì per cinque giorni insieme a 160 ragazzi che venivano dalle scuole superiori, legate sempre al sistema delle costruzioni. In cinque giorni hanno riprogettato il villaggio, dai bungalow alla piscina, oltre a un centro benessere e questo progetto li ha talmente appassionati che lavoravano venti ore al giorno. L’esperienza li ha coinvolti tantissimo, tanto da sviluppare progetti che si possono trovare sul web, sui canali ITS e anche sui canali degli istituti scolastici. Quindi i ragazzi hanno sviluppato progetti che, vi assicuro da costruttore, non vedo neanche fatti da professionisti acclamati.