di PAOLO BOLANO – Umani unitevi: “mala tempora currunt sed peiora parantur”. Scusate, uso questa espressione latina perché mi pare che riassuma tutta la preoccupazione del tempo: “corrono brutti tempi ma se ne preparano di peggiori”.
Voglio chiarire che questo vale per la città Metropolitana di Reggio Calabria e per il mondo intero. C’è un disordine globale che compromette le democrazie mondiali. Si parla pochissimo delle 52 guerre presenti nel mondo. Si parla poco delle “grandi ricchezze” responsabili delle miserie umane. E poi, ancora, nessuna democrazia mondiale è mai riuscita a produrre e distribuire equamente la ricchezza.
Questi sono seri problemi da affrontare. Bisogna provare a farlo. Possiamo aggiungere che nel mondo il potere economico stravince, però, quando il popolo si muove unito perde. Ergo . Tutto questo per dirvi che è giunto il momento in cui gli umani devono reagire. Certo oggi sono spaventati, non sono pronti ancora a respingere i nemici della democrazia che sono le “grandi ricchezze”.
Sono circa diecimila i super ricchi nel mondo e governano sette miliardi di cittadini. In Italia sono poche migliaia e governano su sessanta milioni di umani. Ma come si fa a sopportare ancora questo in una società democratica dove il popolo vota ed è libero di votare? La risposta è semplice: il popolo in questo momento dorme sonni tranquilli. Quando reagirà? Non vi ricordate quando eravamo tutti servi dei baroni, zitti e muti si lavorava venti ore al giorno per portare i frutti del lavoro al castello. Poi le cose cambiarono. Sono serviti secoli, oggi però la storia corre più velocemente. Chi vivrà, vedrà.
Certo, adesso siamo servi delle “grandi ricchezze”, al bar ci lamentiamo contro tizio e contro caio, contro qualche poveraccio disoccupato che fa politica per avere lo stipendio tutti i mesi. Non è questo il nostro principale nemico. È il nuovo potere economico che dobbiamo combattere. Però, ancora non siamo pronti tutti assieme a reagire contro questo potere. E cosi facendo il nostro destino lo stanno decidendo gli altri e noi “cazzabubboli” lo accettiamo senza battere ciglio. Da sempre il denaro detta legge, chi ha il denaro oggi possiede i mezzi di comunicazione che tutti i giorni martellano i cittadini per dimostrare che tutto va bene madame la marchesa, che tutti possono diventare ricchi come Musk, basta volerlo.
Bugiardi! E poi, questi mezzi di comunicazione targati” grandi ricchezze” si sforzano tutti i giorno a sostenere che “quelli di sinistra” sono brutti, sporchi e cattivi. Loro sono i buoni. “Lor signori” continuano a fare il loro sporco gioco sulle spalle degli umani. Cosi facevano sempre i baroni in altri tempi, cosi continuano a fare i “baroni di oggi” a tutte le latitudini.
Ma parliamo di Reggio Calabria, tanto questo è il nostro vero obiettivo. Tra un anno si vota. Bisogna cambiare musica e musicanti. Bisogna far rinascere una città morta, ultima in tutte le classifiche nazionali. I giovani continuano a emigrare, non c’è lavoro. È la musica di sempre che non cambia mai. Manca tutto per dire che la città è europea: le periferie sono abbandonate, si possono confrontare con alcune periferie africane, se poi vogliamo parlare di asili nido vediamo che Reggio Emilia, una città con gli stessi abitanti di Reggio Calabria ha 65 asili, La nostra città 3, dico tre. Vi pare Europa questa? Eppure ancora assistiamo a fenomeni assurdi per i tempi che viviamo.
C’è gente che ancora va in giro con le “bandierine” per promuovere il partito di tizio o di caio. Si sforza a dire: il mio candidato è il migliore, il mio partito è unico: votatelo. È lo stesso film visto e rivisto cento volte. Cosi facendo siamo arrivati in fondo al barile. Bisogna risalire la china. Come? Prima di mettere avanti le “bandierine” bisogna scrivere un vero programma, poi trovare una figura autorevole in grado di realizzarlo. Basta con i venditori di fumo, quelli che in questo momento hanno “potere” che gli deriva dal fatto che sono collegati al governo attuale e di passaggio aggiungo io. Finito questo periodo a Roma conteranno come il due di coppe quando la briscola e a denari.
Vogliamo gente capace in grado di traghettare la città verso l’Europa. Basta con i “carrialande” di turno. Bisogna parlare di fogne che in molte periferie non esistono, di periferie abbandonate, di trasporti, di acqua che non arriva nelle case, di strade, di spazzatura, di marciapiedi che non esistono, di teatri, biblioteche, centri culturali ecc. Bisogna interrogare questi signori chiedendo loro dove erano fino a oggi, perché non hanno fatto nulla per la città. Come è possibile che tutto a un tratto, si ergono a paladini della città. Insomma, bisogna sognare e fare di Reggio una città del terzo millennio. Basta dire: “il mio candidato è migliore del tuo”, la mia “bandiera” sventola meglio se poi le cose restano come prima. Per decenni hanno governato centro destra e centro sinistra, i risultati si sono visti. Siamo ultimi in tutte le statistiche.
È giunta l’ora di cambiare registro. I problemi della città sono enormi, i cittadini tutti devono scendere in campo. Prendere le redini della città e portarla fuori dalla tempesta. Tutti assieme con un unico programma. Quando sostengo tutti assieme voglio indicare tutto quello che è rimasto della “Prima Repubblica”: partiti politici, sindacati, aggiungerei i cattolici, gli intellettuali, il popolo tutto, anche quello che oggi si è chiuso in casa e non vota perché non ha fiducia di nessuno. Bisogna convincere questi signori che è giunta l’ora di intervenire. Certo, serve un grande progetto per la città per farla diventare normale, come tutte le altre del Nord. Ecco perché dico che non serve una sola “bandierina” o un “cazzabubbolo” di passaggio.
Serve la maggioranza del popolo per affrontare i difficili problemi e avere una città europea. Dopo, dico dopo, si tornerà a confrontarsi con i nuovi partiti, sarà un’altra sfida. Comunque, per me la cosa principale da sostenere oggi è quella di convincere “gli asserragliati” in casa che è giunta l’ora di uscire per fare grande la città.
Bisogna battersi e cancellare il vecchiume politico, quello che ancora usa metodi clientelari che noi reggini conosciamo bene e che in questi anni ha portato la città all’abbandono. Ripeto fino alla noia, per fare questo bisogna mettersi tutti assieme: impiegati, operai, nullatenenti, intellettuali, artigiani, commercianti, imprenditori, partiti sindacati ecc. La sveglia è già suonata. Usciamo tutti all’aperto e contiamoci, dobbiamo essere tutti. Non dobbiamo più dividerci con le bandierine, chi lo fa è in malafede. Oggi l’unione fa la forza. E la forza serve per contrastare anche la potenze delle “grandi ricchezze” che con i loro mezzi di comunicazione hanno avvelenato l’aria che respiriamo anche da noi in periferia. Oggi non possiamo più continuare a votare per incapaci e venditori di fumo. Basta! Basta! Svegliamoci.
Le “grandi ricchezze” con i loro “guardiani” vanno tenuti a debita distanza. Fino a oggi hanno fatto solo danni a Reggio, alla Calabria, al Mezzogiorno. Bisogna lavorare per risolvere i problemi della città abbandonata da anni dai politicanti. Ci sono molti problemi sul tappeto: lavoro, sanità, trasporti, servizi ecc. Anche noi calabresi comunque dobbiamo alzare lo sguardo e fermare il “nuovo autoritarismo” figlio secondo me delle “grandi ricchezze” che colpisce a livello mondiale. Serve una “chiamata alle armi” generale. Se il popolo non capirà in tempo sarà travolto e da dominatore tornerà a essere dominato.
Quindi a Reggio per le prossime elezioni comunali consiglierei a tutti di lavorare per un candidato unitario, il popolo e quel poco di politica rimasta devono decidere chi dovrà essere il sindaco di domani. Il mondo di domani dovrà vedere gli umani uniti a combattere le ingiustizie, le angherie e i soprusi, per un mondo pieno di giustizia sociale, dignità umana e uguaglianza. Dobbiamo stringerci assieme per fermare il “nuovo autoritarismo” già visibile. Ci sono anche i nomi: Trump e Musk impegnati a piegare il mondo degli umani al loro volere, ai loro progetti. Bisogna fermare questi nuovi potenti della terra.
L’autoritarismo di cui parliamo si compone di due elementi: uno è politico rappresentato da Trump e l’altro è tecnologico rappresentato da Musk. Attenzione! Questo potere non ha nulla di democratico. Anzi vuole abbattere la politica e la democrazia per i loro progetti autoritari. La democrazia è un peso sostengono, bisogna cancellarla. E proprio qui che gli umani devono intervenire per fermare questi due potenti della terra, folli. Sostengono che la terra ormai è finita e bisogna prepararsi per il trasferimento su Marte. Oggi è una follia!
Ecco perché è importante che il popolo esca dal sonno profondo dove è precipitato in questi anni, non c’è più tempo da perdere, i nemici della democrazia sono agguerriti. Abbiamo capito bene che il neoliberismo si è sposato con la tecnologia. Un matrimonio di interesse per concentrare il potere in poche mani e continuare a governare il mondo degli umani in terra e nello spazio. Non serve il mago per “indovinare la ventura”.
Sappiamo bene che la prima mossa dei potenti intanto sarà respingere tutte le richieste degli umani che vogliono migliorare la loro condizione di vita. Poi, continuerà lo scippo delle materie prime nei paesi in via di sviluppo. Intanto la fame raggiungerà cifre record. Io sostengo che nei Paesi in via di sviluppo bisogna intervenire con investimenti per creare lavoro e benessere e non spingere più quelle popolazioni in cerca di lavoro verso l’Occidente oggi avvelenato da questi nuovi ricchi. Il popolo deve stare in guardia.
Le “grandi ricchezze” non dovranno più rifugiarsi nei paradisi fiscali per non pagare le tasse. Proprio le tasse dei ricchi servono oggi per migliorare il mondo. Loro fuggono. Avete capito quindi di che “nuovo autoritarismo” stiamo parlando? Di quello dei ricchissimi che sono in campo per moltiplicare ancora le loro fortune e per fermare il progresso. Dall’altra però c’è il popolo saggio che sostiene che uno Stato moderno fondato sul diritto e la Costituzione non può più permettersi tanta disparità tra gli umani, tanta povertà. La lotta come vedete sarà dura. Noi nei secoli abbiamo sempre assistito al primato della politica sull’economia. Oggi “lor signori” vogliono cambiare tutto, passare al primato dell’economia sulla politica. Una vera rivoluzione che già sta colpendo a morte l’umano. Questa nuova democrazia “illiberale” prende forza dal “potere tecnologico”.
È pronto il popolo a rispondere a questo progetto infernale? La politica ormai è destinata a lasciare campo libero alla finanza. Quella finanza che si è irrobustita con la globalizzazione. I guadagni realizzati sfruttando il terzo mondo venivano collocati nelle finanziarie e si moltiplicavano a dismisura. Nessun dollaro veniva investito per creare sviluppo e lavoro. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La politica che doveva controllare in quegli anni era “distratta”, o, interessata anch’essa a chiudere gli occhi, forse qualche briciola cadeva nelle loro tasche. Comunque stiamo assistendo a un mondo che scivola verso governi autocratici, tecnocratici. Questo potere non si fonda più sul consenso popolare. Il popolo dorme ancora sonni tranquilli invece di scendere in piazza e fermare questa immane tragedia. Se continuerà cosi l’umano tornerà a essere plebe come è stato per duemila anni.
Lavorare e stare zitti, senza diritti. Volete questo? Non mi pare. Allora serve un progetto popolare, con la partecipazione di tutti gli umani. Serve una “Alleanza democratica” per fermare i nuovi padroni del mondo. Dobbiamo bloccare il disegno di “lor signori” che colpisce a morte la democrazia. Democrazia nata in Grecia e nella Magna Grecia, praticamente nelle nostre contrade. Ecco perché bisogna reagire, scendere in piazza, uniti: popolo, senza partito, partiti politici, uomini di buona volontà, lavoratori, piccole imprese, operai, ceto medio, sindacati, associazioni, ecc. Assieme contro i nuovi padroni del mondo. Bisogna tornare e parlare la lingua della verità specialmente ai “non votanti” che sono più del 50 per cento degli elettori nel nostro paese. Parlare in nome del “Patriottismo istituzionale”.
Combattere il disegno strategico delle “grandi ricchezze” perché se andasse a segno colpirebbe a morte la nostra democrazia. L’umano fino a oggi si è sempre liberato di qualcosa che non va, la storia lo insegna. Liberarsi per creare il nuovo, una nuova società con al centro l’uomo e non il capitale. All’umano unito gli riesce sempre questo. Quando si divide perde. Per noi reggini quindi il compito è quello di svegliarci organizzarci e combattere i disegni infernali delle “grandi ricchezze”. Poi, dobbiamo liberarci presto di questa amministrazione comunale che ha fatto poco o niente in dieci anni di governo. In primis ha abbandonato le periferie della città e dei paesi che comprendono la città metropolitana. La nuova parola d’ordine è: rinascere. Vogliamo rinascere, raggiungere l’Europa, specchiarci nel Mediterraneo. Attenzione! Non vogliamo cadere dalla padella alla brace. Vogliamo costruire il nostro futuro guardando l’Africa che ci sta di fronte, con tutte le sue ricchezze del sottosuolo. Chiudo dicendo che il Mezzogiorno ha avuto a che fare con l’Islam, con molti paesi africani. Ricordate? In Calabria abbiamo avuto prima dell’anno Mille anche gli Emirati di: Tropea, Amantea e S. Severina. Qualcosa è rimasto nel nostro dna.
Forti di questo oggi possiamo avere un ruolo in Africa secondo me. Naturalmente conviene averlo come Europa. Secondo molti esperti di cose africane potremmo investire in agricoltura e in infrastrutture. Solo cosi potremmo contrastare l’egemonia della Cina che costruisce porti e investe nelle telecomunicazioni e sta invadendo l’Africa. Vedete, il progetto è serio e servono molti soldi che solo l’Europa può avere.
La nostra presenza in Africa può assicurare molte opportunità nel settore minerario e delle energie rinnovabili con nuovi mercati per le nostre imprese. Ergo. L’Europa trae vantaggi dalla politica di espansione in Africa dove ci sono risorse come il Cobalto, il Litio e le terre rare. Vi pare poco. Avanzo una mia proposta. Avanti, anche le regioni meridionali assieme possono provare a inserirsi in questi progetti per una svolta totale del Mezzogiorno.
Oggi per affrontare le sfide di Trump e di Musk bisogna mettersi in cammino per ritrovare la fierezza e la dignità della nostra storia millenaria. Noi siamo democratici occidentali, siamo i padri della democrazia, vogliamo restare tali. Questo è il nostro sogno. Questo è il nostro nuovo progetto da costruire dal basso. Almeno proviamoci. (pab)
Fotografia da Facebook/Linkedin
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