Una nuova opportunità per risparmiare sulle bollette della luce, ma destinata soltanto a una parte dei cittadini. A partire dalla fine di febbraio, per le loro bollette i consumatori “vulnerabili” nel mercato dell’energia elettrica potranno richiedere il passaggio al Servizio a Tutele Graduali. Accedendo a tariffe – al momento – più vantaggiose.
Un provvedimento che ha creato non poche polemiche, al momento della sua presentazione. La possibilità di cambiare “categoria sociale” per la fornitura di elettricità è prevista dal ddl Concorrenza, approvato alla fine dell’anno scorso. E ora è diventato operativo dopo la pubblicazione delle “modalità attuative” da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (in sigla Arera).
Chi sono i consumatori vulnerabili
Per quale motivo il legislatore ha previsto questa nuova possibilità per il pagamento delle bollette della luce? E perché il provvedimento è stato accompagnato da polemiche? Per spiegarlo, bisogna prima ricordare chi sono i consumatori vulnerabili. Sono i cittadini che per età o condizioni precarie di salute possono essere in difficoltà nella gestione delle proprie utenze.
E’ da considerare vulnerabile chi ha più di 75 anni o vive in condizioni economicamente svantaggiate. Oppure presenta gravi condizioni di salute da richiedere l’uso di apparecchiature medico-terapeutiche. Se può dimostrare disabilità ai sensi della legge 104. Inoltre, sono vulnerabili anche chi abita in strutture di emergenza in seguito a calamità naturali o su un’isola non connessa con la rete elettrica nazionale.
Bollette, le tariffe dell’elettricità sono salite del 18% nel servizio di “maggior tutela” per i vulnerabili
Data la loro maggiore necessità di protezione, ai vulnerabili è stato concesso di restare nel regime di “maggior tutela”, bypassando così l’obbligo di passaggio al mercato libero. Come avvenuto per tutti i consumatori a partire dal 30 giugno scorso. Il “regime di tutela” prevede tariffe per l’elettricità che vengono stabilite trimestralmente dall’Arera.
Tale dinamica ha, però, esposto i clienti più fragili a forti oscillazioni dei prezzi di mercato. Un esempio è il recente aggiornamento tariffario di gennaio 2025, che ha segnato un aumento del 18% rispetto al trimestre precedente. Questo perché l’andamento del mercato è segnato da speculazione finanziaria (con gli investitori che scommettono sulle incertezze geopolitiche), nonché sull’andamento delle temperature (con un inverno più freddo rispetto ai due precedenti).
Per le loro bollette, i “non vulnerabili”, dal primo di luglio sono stati trasferiti non al mercato libero, ma a un servizio a Tutele graduali che resterò in vigore per i prossimi anni. Di fatto, ci sarà un passaggio, per l’appunto graduale. Il servizio di tutele graduali – che accompagnerà il mercato alla completa liberalizzazione – è stato messo in gara fra tutti gli operatori. Con una battaglia di offerte molto competitive di cui hanno beneficiato – per una volta – proprio i consumatori.
Bollette, ai vulnerabili risparmi per 130 euro all’anno
Si parta di risparmi che possono arrivare anche ai 130 euro all’anno. Da qui, l’iniziativa del governo che ha riaperto i termini e consentito il passaggio dei vulnerabili alle tutele graduali, per poter usufruire di questi risparmi. Tra le proteste degli operatori che, non a torto, hanno accusato il governo di aver cambiato le regole in corsa.
La delibera di ARERA stabilisce che gli operatori del Servizio a Tutele Graduali devono pubblicare entro il 23 febbraio 2025 le informazioni necessarie per l’accesso al servizio. La scadenza per presentare la richiesta è fissata al 30 giugno 2025. Dopo questa data, chi non avrà aderito (inclusi i nuovi vulnerabili che matureranno i requisiti successivamente) non potrà più accedere al Servizio a Tutele Graduali.
Non c’è dubbio che per alcuni mesi ci sarà un risparmio. Ma non è detto che restando nel mercato libero, i vulnerabili – con il tempo – siano sicuri di guadagnarci. Perché, comunque, il prezzo stabilito nel “mercato regolato” mediamente è più conveniente del mercato libero Da qui le contestazioni delle associazioni dei consumatori. Ma vediamo cosa accadrà fra due anni e mezzo, visto che sulle regole del mercato dell’energia tutti i governo degli ultimi 20 anni hanno sempre modificato le regole.
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