Chi è Rosa Vespa, giorni di appostamenti a Cosenza per scegliere la neonata da rapire: «L’aveva presa per tenerla in braccio alla festa con i parenti»

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di
Carlo Macrì

La donna, 51 enne di Castrolibero con laurea in Architettura, ha programmato nei particolari con il marito, operatore culturale, il rapimento. Entravano in clinica con i dolci, fingendo di andare a trovare le partorienti

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«Una infinita voglia di aver un figlio». Sono state le prime parole pronunciate da Rosa Vespa, 51 anni, di Castrolibero, e Aqua Moses, il marito 43enne di origini senegalesi, autori ieri del rapimento della piccola Sofia di appena un giorno di vita all’interno della clinica Sacro Cuore di Cosenza. La coppia – laureata in Architettura lei, operatore culturale lui – arrestata in flagranza dopo tre ore dal sequestro, aveva programmato il rapimento nei particolari. 

La finta gravidanza e la festa in casa

Anche la festa con i parenti, nella loro casa di Castrolibero, dove sono stati arrestati. Quando sono intervenuti gli uomini della squadra mobile di Cosenza, Rosa Vespa teneva ancora in braccio la piccola Sofia ed era felice di mostrarla ai parenti. Tutti, in casa della coppia, sapevano di una gravidanza di Rosa che lei, pur sapendo di non poter avere figli, ha simulato per nove mesi sino allo scorso 8 gennaio quando, sul suo profilo social, annunciava: «Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20,00 di oggi è nato Ansel. Mamma e papà ti amano!». Lui, Moses, avrebbe dichiarato di non sapere nulla della messinscena della moglie.




















































Gli appostamenti in clinica

Per dare credito alla falsa maternità la coppia ha cercato di capire come rapire la neonata. Rosa Vespa e Aqua Moses avrebbero per giorni tenuto d’occhio le cliniche e gli ospedali e fatto appostamenti per conoscere le partorienti e sapere quando avrebbero dato alla luce i loro figli. 

Una coppia apparentemente felice, la loro. «Quando sono triste, voglio mio marito. Se sono ansiosa ho bisogno di lui accanto a me. Se sono stressata lui è la mia calma. Se sto male è lui che si prende cura di me. Quando c’è qualcosa da festeggiare è il mio numero 1. Quando sono felice è grazie a lui. E’ il mio migliore amico, la mia cura e la mia casa», scriveva Rosa su Facebook a proposito del marito. 

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Poi, lo scorso 31 dicembre, questa riflessione: «Io non voglio un anno pieno di cose strabilianti e fantastiche. Voglio un anno finalmente sereno. Fatto di cose piccole, semplici e concrete. Voglio un anno come quello dei vecchi tempi, dove alzarsi al mattino non era come se dovessimo affrontare un’altra guerra, ma una nuova giornata. Voglio un anno con più pace, meno dolore e arrabbiature e ricco di salute. Un anno più sereno e vero».

Il progetto del rapimento

E forse per far felice suo marito, Rosa potrebbe avergli proposto l’idea di rapire una neonata e farla passare come figlia loro. Nei giorni scorsi, le telecamere di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali che si trovano nei pressi del Sacro Cuore li aveva immortalati mentre acquistavano dolci da portare alle partorienti. Doni che servivano per camuffare il loro ingresso nella clinica facendoli apparire come normali parenti. Poi, la scelta della piccola da rapire, ricaduta sulla piccola Sofia, che Valeria Chiappetta, casalinga di 24 anni già madre di un bimbo, aveva dato alla luce lunedì. 

La coppia è arrivata al Sacro Cuore con una Giulietta. Aqua Moses è rimasto in attesa nella reception della struttura. Rosa è salita al reparto di ginecologia con il volto in parte coperto da una mascherina. Si è diretta nella stanza dove era ricoverata Valeria Chiappetta.

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Sofia era in braccio alla nonna. Rosa Vespa, spacciandosi come un’infermiera, ha detto di dover portare la neonata in pediatria. Una scusa che non ha insospettito madre e nonna della bimba. Poi la fuga in auto verso Castrolibero, dove la festa per la maternità di Rosa stava per iniziare. E, siccome la coppia aveva annunciato la nascita di un maschietto, bisognava cambiare il vestitino rosa con quello azzurro. Cosa che ha fatto, prima di entrare in casa per festeggiare con i parenti il piccolo Ansel, alias Sofia.

Dopo l’arresto, avvenuto in casa dei due, i loro parenti sono apparsi  «del tutto ignari» dell’accaduto. Così come lo stesso coniuge di Rosa Vespa, Aqua Moses. A dirlo, l’ispettore della Squadra mobile di Cosenza, Claudio Sole.  «Poi questo è da valutare – ha aggiunto-. Non si è capito se è stato un errore prendere una bambina perché pare che in una pasticceria avessero chiesto informazioni su una torta con un nastro rosa che poi non è stata ordinata. Da valutare, poi, anche la facilità con cui sono entrati ed usciti dalla clinica».  Gli accertamenti sono in corso.

22 gennaio 2025 ( modifica il 23 gennaio 2025 | 08:07)

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