nel 2024 crollano le uscite anticipate, l’importo medio sale di 15 euro

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Arrivano i dati sulle pensioni pagate nel 2024 dall’INPS. Diminuisce il totale delle prestazioni erogate, con le uscite anticipate che calano dell’8 per cento. L’importo medio cresce, ma di poco

I pensionamenti anticipati, quelli con le Quote e gli strumenti come Opzione Donna o Ape Sociale sono calati drasticamente nel 2024.

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A fornire il quadro della situazione è l’INPS, nell’osservatorio sul monitoraggio flussi pensionamento aggiornato a gennaio 2025.

Continua dunque il calo dei pensionamenti, per effetto soprattutto delle restrizioni introdotte sui principali canali di uscita anticipata.

Un trend destinato a proseguire su questa strada vista la conferma di tali restrizioni anche nella Legge di Bilancio 2025.

Aumenta, anche se di appena 15 euro, l’importo medio erogato, mentre resta elevato il gender gap.

Pensioni: nel 2024 crollano le uscite anticipate, l’importo medio sale solo di 15 euro

L’INPS ha pubblicato oggi, 23 gennaio, l’osservatorio sul monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati completi sulle pensioni concesse nel 2023 e nel 2024.

I dati riguardano lavoratori e lavoratrici che sono uscite dal mercato del lavoro negli ultimi due anni e appartenenti alle diverse gestioni INPS: il Fondo pensioni lavoratori dipendenti, le gestioni Coltivatori diretti mezzadri e coloni, Artigiani, Commercianti e Parasubordinati, la Gestione Dipendenti Pubblici, i Fondi speciali e gli Assegni sociali.

A balzare subito all’occhio è il numero di pensioni con decorrenza dal 2024, quindi quelle concesse a partire dallo scorso anno. Il totale delle pensioni è pari a poco più di 830.000 (830.452). Nel 2024 erano state 907.066, un calo dell’8,4 per cento.

Categorie di pensioni 2023 2024
di vecchiaia 256.342 254.213
anticipate 255.119 215.058
di invalidità 61.128 52.261
ai superstiti 242.592 213.680

Come dimostrano anche i dati INPS riportati in tabella il calo interessa tutte le principali forme di pensione, in particolare i pensionamenti attraverso i principali canali di uscita anticipata, che nel 2024 sono stati fortemente penalizzati per effetto delle modifiche introdotte con la Legge di Bilancio.

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Ricordiamo, che dal 1° gennaio 2024, è stata introdotta una nuova versione con penalizzazioni per Quota 103 (canale di uscita con 62 anni d’età e 41 di contributi), ed è stato ristretto l’accesso a Opzione Donna e Ape sociale con l’incremento dell’età minima prevista, rispettivamente 61 anni e 63 anni e 5 mesi d’età.

Le uscite anticipate, dunque, hanno fatto registrare un calo del 15 per cento sulle pensioni di vecchiaia, uno strappo rispetto al passato proprio per effetto di tali restrizioni. Su tutte Opzione Donna: dai quasi 12.000 pensionamenti nel 2023 si è passati ai soli 3.489 del 2024.

Si tratta, come anticipato, di un trend destinato a proseguire su questa falsariga dato che la Legge di Bilancio 2025 ha confermato in toto gli strumenti in vigore fino allo scorso 31 dicembre, comprese tutte le restrizioni previste.

Anzi, per incentivare ulteriormente lavoratori e lavoratrici prossimi alla pensione a restare al lavoro è stato potenziato il bonus Maroni, che concede un aumento in busta paga. Il pensionamento anticipato, evidenziava l’INPS già nel XXIII rapporto annuale presentato lo scorso settembre, ha un peso importante sul sistema, la cui sostenibilità è già messa a dura prova considerando anche il calo della natalità e l’irregolarità contributiva che caratterizza il mercato del lavoro.

Per quanto riguarda gli assegni riconosciuti ai pensionati e alle pensionate, i dati INPS mostrano un aumento dell’importo medio, seppure molto leggero.

Dai 1.231 euro mensili del 2023 si è passati ai 1.246 euro del 2024, appena 15 euro in più al mese.

Non accenna a ridursi, invece, il gender gap cioè la differenza tra uomini e donne. Per i primi l’assegno medio raggiunge i 1.475 euro, mentre le seconde ricevono un importo più basso del 29 per cento, 1.048 euro. Sono 427 euro in meno al mese.

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Pensioni: nel 2025 confermati i canali di uscita anticipata con restrizioni

La Legge di Bilancio 2025, come detto, per quanto riguarda l’uscita anticipata dal mondo del lavoro ha confermato gli strumenti operativi nel 2024 (Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale), comprese le penalizzazioni introdotte all’inizio dello scorso anno.

I requisiti necessari sono riassunti nella tabella di seguito.

Pensione Età Anni di Contributi Altro
Quota 103 62 41 Calcolo dell’importo con metodo contributivo

Finestra di 7 mesi per i dipendenti privati

Finestra di 9 mesi per i dipendenti pubblici

Tetto massimo al valore lordo mensile dell’assegno

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Ape Sociale 63,5 30/32/36 Cumulabile solamente con redditi da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro

Per le madri riduzione del requisito contributivo di 1 anno per ogni figlio (massimo 2 anni)

Opzione Donna 61 35 60 anni d’età con un figlio

59 anni d’età con 2 o più figli oppure se licenziate/dipendenti di aziende in crisi

Pensione anticipata sistema contributivo 64 20 Importo almeno 3 volte l’assegno sociale (2,8 per le donne con 1 figlio e 2,6 per le donne con 2 o più figli)



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