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Conferenza stampa in club house con il direttore generale Jack Devecchi che ci tiene a lanciare un messaggio dal club prima di lasciare la parola a Federico Pasquini per la parte sportiva:
“Non sono abituato a parlare in queste circostanze, preferisco i fatti alle parole, ma il mio ruolo mi impone di mandare un messaggio importante. È un momento non facile per il club dal punto di vista dei risultati soprattutto della maschile, non ci nascondiamo, ma visto che sento e leggo intorno alla squadra molta negatività, questo mi fa un po’ bollire il sangue. Vivo questo club da 20 anni sia da giocatore che da dirigente, posso garantire che tutti, dalle tre squadre, agli staff, agli uffici di via Roma allo store, dal primo all’ultimo stanno dando il 120% delle energie per la Dinamo per fare meglio sia sul campo che fuori dal campo”
Prende la parola il general manager Federico Pasquini che fa il punto della situazione sulla squadra:
“Partiamo dagli infortuni, Sokolowski rientra oggi dalla Polonia dopo un mese di terapie mirate, i primi riscontri parlando con lui sono positivi, vediamo cosa ci dirà il campo martedì per un giocatore che è fuori da più di due mesi. Udom dovrebbe riaggregarsi alla squadra nel giro di 20 – 25 giorni, più complicato per Renfro, penso che si andrà dopo la Coppa Italia”
“Siamo alla ricerca di un 5 atletico che possa andare a sostituire Renfro, il problema è che non ci sono profili adatti in questo momento, già allenati, da Sassari con le caratteristiche che cerchiamo, non vogliamo fare una scelta tanto per farla. Questo gruppo rispetto a quello dell’anno scorso non ha bisogno di confusione, non possiamo permetterci di tentare come con Smith, questo gruppo ne ha già passate diverse, e quando recuperi diversi giocatori nello spazio di un mese è meglio consolidare che continuare a cambiare. Sappiamo che ci manca atletismo dentro l’area e non ci voleva l’infortunio di Renfro, io ho la disponibilità del presidente, vivo ogni giorno al massimo, mi marcisco il fegato, in questo momento siamo allineati con Bulleri per quello che vogliamo ma non abbiamo ancora il profilo giusto.
Ci sono dei momenti in cui bisogna analizzare quello che stiamo vivendo, è un campionato molto duro che ha cambiato i valori con squadre forti e ambiziose. Io credo che per il livello di legame e di passione che abbiamo tutti noi per la Dinamo e per andare la domenica al palazzetto.
Il problema è che questa squadra non dà emozione anche quando ha vinto, uno spettacolo a volte non degno di quello che abbiamo presentato dal 2011 a oggi, non deve essere la norma, tornassi indietro non essere riuscito ad aiutare
A livello emotivo, la prima cosa che ho detto a Bullo, non ragioniamo su attacco e difesa, ma è il momento di tuffarsi per terra, di prendere un rimbalzo in più, dobbiamo focalizzarci sul presente, per come stiamo lavorando c’è la possibilità di compattare tutto, per evitare confusione abbiamo pensato a Bulleri per la persona, per la competenza e per il fatto che la conosce da agosto.
Cosa sta sbagliando la società, Pasquini
“Di errori ne faccio tanti a prescindere dei risultati, non ci sia evoluzione dal punto di vista della squadra. Mi dispiace che non sia un’evoluzione a livello emotivo. Considero tre cicli, Travis Diener, l’entusiasmo, l’inizio di un progetto di serie A, l’arrivo del cugino, Eurolega mi dicevano di sì anche per meno soldi, l’ultima la possibilità di avere giocatori italiani importanti come Polonara, Spissu, Gentile e poi Michele Vitali. Oggi deve scommettere sugli stranieri, devi riuscire a creare qualcosa dal punto di vista degli italiani che può essere costruttivo, di questo sono contento, per una ragione o l’altra hanno tutti prospettive. In primis metto l’obiettivo di un giocatore e quanto voglia venire a Sassari. Ho sentito da più parte il fatto di aver chiuso un mercato veloce. Il peggiore è stato dopo lo Scudetto, abbiamo festeggiato fino al 4 luglio e abbiamo dovuto prendere la quarta o quinta scelta pur facendo l’Eurolega”.
Perché Gazi e non un lungo
“Dovevamo sostituire Sokolowski, la tendenza era positiva, volevamo prendere un giocatore difensivo che andasse a sostituire lui e coprire il 4 con Veronesi, stavamo andando bene e non volevo cambiare il pacchetto lunghi”
Un po’ pochino solo il sostituto di Renfro?
“Non sono per avere tantissimi giocatori dal punto di vista numerico, io sono per dare responsabilità e non credo negli spogliatoi con tanta gente, tra poco saremo in 13 persone. Non credo che buttare dentro aiuto, a volte aiuta di più buttar fuori, consolidi gerarchie e minutaggi e aumenti la fiducia”.
Sassari, 24 gennaio 2025
Ufficio Comunicazione
Dinamo Banco di Sardegna
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