Forse avrete sentito parlare dell’influenza del Giubileo: complice l’arrivo dei pellegrini per l’Anno Santo, alcuni media hanno messo in guarda da una nuova forma virale che si starebbe diffondendo nella Capitale. Nel frattempo i medici sentinella dell’Istituto Superiore di Sanità segnalano come il numero di casi di sindromi similinfluenzali sia ancora in crescita in Italia nella terza settimana del 2025, con circa 886.000 italiani colpiti, per un totale di 7,7 milioni di contagi dall’inizio della sorveglianza.
Ma che cosa sta succedendo? L’influenza del Giubileo dovrebbe preoccuparci, e davvero siamo arrivati al picco dei malanni di stagione? Fortune Italia ne ha parlato con Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.
Influenza: mezza Italia con la febbre, che cosa sta succedendo
“Si è registrato un rallentamento rispetto alla settimana precedente, ma è ancora presto – avverte l’esperto – per dire se siamo arrivati al picco. La stagione dell’influenza si è sviluppata più tardi quest’anno a causa delle temperature, che si sono abbassate un po’ più avanti rispetto al solito. La riapertura delle scuole ha contribuito alla ripresa dei contagi dopo le feste”.
I dati
Se avete l’impressione che parenti, amici e colleghi siano alle prese con febbre e malanni, forse non sbagliate. Dal 13 al 19 gennaio il livello d’incidenza di queste forme virali in Italia è stato “pari a 15 casi per mille assistiti (erano 14,4 nella settimana precedente). Probabilmente è stato raggiunto il picco stagionale”, si legge nell’ultimo bollettino RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità.
“Per dire se abbiamo o meno raggiunto il picco dovremmo attendere ancora, ma l’incidenza è ancora in salita nei più piccoli”, ribadisce il virologo. Nei bimbi sotto i 5 anni siamo a 34,2 casi per mille assistiti (erano 25,3 nella settimana precedente). “Sono loro i diffusori della malattia e, in genere, il calo dei contagi lo vediamo quando si riduce l’incidenza in questa fascia d’età”, ragiona Pregliasco.
Il mix di patogeni e l’effetto dell’Anno Santo
“Oltre al virus dell’influenza H3N2 c’è l’H1N1, c’è anche il virus respiratorio sinciziale e il metapneumovirus, oltre a norovirus, adenovirus e Sars-Cov-2”, precisa il virologo. L’incidenza più alta a livello territoriale è ancora una volta in Abruzzo, seguono Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio e Campania.
Quanto all’influenza del Giubileo, a fare chiarezza sono anche i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici). È stata ribattezza così “una variante stagionale dell’influenza, causata da uno dei ceppi virali che ogni anno circolano più intensamente in questo periodo. Non si tratta, quindi, di una malattia nuova o sconosciuta, che non sappiamo come affrontare”, rassicurano in un focus i dottori.
Il monito dell’epidemiologo…
Per l’epidemiologo del Campus Bio-Medico Massimo Ciccozzi l’andamento delle malattie respiratorie potrebbe aver risentito dell’inizio del Giubileo. “Sono circa 6 mesi che, con Francesco Branda e Fabio Scarpa, parliamo dei pericoli di un Giubileo di cui siamo spiritualmente partecipi”, sottolinea lo specialista. Il fatto è che si tratta di un evento “che muove masse di persone e, con loro, virus e batteri. La curva delle sindromi influenzali (influenza H1N1 e H3N2, virus respiratorio sinciziale, metapneumovirus, norovirus, rinovirus e Sars-Cov2), dopo una piccola gobba che accennava a diminuire tra la penultima e l’ultima settimana di dicembre, ora riprende a salire. Questo può essere in parte un effetto del Giubileo”, avverte, ribadendo però che “i virus sono imprevedibili” ed è presto per parlare di picco. “Si identifica sempre a posteriori, quando i contagi iniziano a scendere. Quindi andiamo avanti e vediamo”.
… e quello del virologo
Anche Pregliasco, dal canto suo, invita a non sottovalutare alcune insidie. “Certamente l’arrivo consistente di persone da molte parti del mondo evidenzia diversi possibili rischi, fra cui anche epidemie di influenza in momenti diversi rispetto all’usuale. Come ci insegna l’esempio delle navi da crociere, complice l‘affollamento può diffondersi facilmente anche il norovirus, solo per fare degli esempi. Ecco perchè ritengo che sia importante un sistema di sorveglianza sul territorio e negli ospedali, per evidenziare sin da subito eventuali problematiche epidemiche”, conclude.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link