AGGIORNAMENTO delle 16:35 del 25 gennaio 2025:
L’ONU ha deciso di spostare temporaneamente il personale non essenziale da Goma, nella provincia del Nord-Kivu, a causa del peggioramento della sicurezza. Tale misura è volta a garantire la protezione dello staff, mantenendo al contempo le operazioni essenziali, come la distribuzione di aiuti umanitari, assistenza medica e protezione delle comunità vulnerabili. Il personale essenziale resta operativo sul campo, mentre l’ONU continua a collaborare con partner locali e nazionali per garantire l’arrivo di aiuti vitali. La decisione sarà riconsiderata in base all’evoluzione della situazione per ripristinare pienamente la presenza non appena possibile.
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ARTICOLO ORIGINARIO:
La situazione nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) sta degenerando in una crisi umanitaria e politica di proporzioni allarmanti. I ribelli del movimento M23, accusati di essere sostenuti dal Rwanda, hanno intensificato le loro offensive contro l’esercito congolese, avanzando verso Goma, città strategica e capitale della provincia del Nord Kivu, che conta circa 2 milioni di abitanti.
M23 rebels in eastern Congo have killed the military governor of North Kivu, as they continue their advance on the regional capital, Goma.
Reports say General Peter Chirimwami died of wounds sustained on Thursday in the town of Sake. https://t.co/hDI9evPH2H pic.twitter.com/Kfj2sY0Bqi
— BBC News Africa (@BBCAfrica) January 24, 2025
L’omicidio del governatore
Tra gli eventi più drammatici, l’uccisione del governatore militare del Nord Kivu, il generale Peter Cirimwami, avvenuta giovedì mentre visitava il fronte per supervisionare le operazioni militari contro i ribelli. Gravemente ferito, il generale è stato trasferito d’urgenza a Kinshasa per cure, ma è morto poco dopo. Cirimwami era stato nominato governatore nel 2023 con il compito di stabilizzare la regione, ma il suo mandato è stato segnato da crescenti critiche per la collaborazione con gruppi armati come l’FDLR, noti per le violazioni dei diritti umani e i legami con il genocidio ruandese del 1994.
RDC: le général Peter Cirimwami, gouverneur militaire du Nord-Kivu, est mort dans des combats à l’Est https://t.co/kGsvsnBvy0 pic.twitter.com/BrT40lQnU5
— RFI Afrique (@RFIAfrique) January 24, 2025
Avanzata dei ribelli e crisi umanitaria
Dal 2021, il M23 ha conquistato ampie porzioni del territorio orientale della RDC, ricco di risorse minerarie. Negli ultimi mesi, l’escalation del conflitto ha costretto oltre 400.000 persone ad abbandonare le loro case, spesso in condizioni disperate. Solo nelle ultime settimane, i ribelli hanno preso il controllo di città come Masisi, Minova e Sake, quest’ultima a soli 20 chilometri da Goma. La cattura di Goma rappresenterebbe un colpo devastante per il governo congolese, che rischia di perdere un nodo cruciale per la sicurezza e l’assistenza umanitaria nella regione.
RDCongo, l’M23 conquista Bweremena e Minova: crisi umanitaria e rischio di guerra urbana
Il conflitto ha avuto un impatto devastante sulla popolazione civile. Oltre 200 persone sono state uccise nei territori conquistati dal M23, mentre il bombardamento di campi per sfollati ha provocato la morte di bambini e centinaia di feriti. Le strutture sanitarie, come l’ospedale CBCA Ndosho di Goma, sono al collasso, incapaci di gestire l’afflusso continuo di feriti.
📷: U.N. troops deploy outside Goma, Democratic Republic of the Congo, Jan. 24, 2025, as M23 rebels are reported to close in on the town.https://t.co/mK6WtgfDhQ pic.twitter.com/UaITg0mXgj
— Voice of America (@VOANews) January 24, 2025
Reazioni internazionali e timori di guerra regionale
Il conflitto ha suscitato la preoccupazione della comunità internazionale. Le Nazioni Unite hanno denunciato il coinvolgimento di truppe ruandesi a sostegno del M23, stimando una presenza tra i 3.000 e i 4.000 soldati ruandesi sul suolo congolese. Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha lanciato un appello urgente affinché tutte le parti rispettino la sovranità della RDC e cessino il supporto ai gruppi armati, avvertendo che la crisi potrebbe degenerare in una guerra regionale.
Nel frattempo, Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno esortato i propri cittadini a lasciare Goma il più rapidamente possibile, finché le strade e gli aeroporti restano operativi. L’ambasciata americana a Kinshasa ha emesso un’allerta, descrivendo la situazione come gravemente instabile.
France, US, UK urge nationals to leave DR Congo’s Goma as M23 battles intensify
➡️ https://t.co/Izwj9NgRKP pic.twitter.com/eNwk9Xj0jJ— FRANCE 24 (@FRANCE24) January 24, 2025
Risposte del governo congolese e il rischio di un disastro umanitario
Il presidente Félix Tshisekedi ha interrotto la sua partecipazione al World Economic Forum di Davos per rientrare a Kinshasa e convocare riunioni di emergenza con i vertici della sicurezza. Ha ordinato all’esercito di respingere i ribelli e di perseguirli su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, i tentativi diplomatici per risolvere la crisi si sono finora rivelati inefficaci. Numerosi cessate il fuoco, incluso quello firmato a luglio, sono stati violati, e le relazioni tra RDC e Rwanda restano estremamente tese.
Con Goma sempre più isolata, cresce il timore di una crisi alimentare. Le principali vie di accesso alla città sono state bloccate, e le scorte di cibo iniziano a scarseggiare. Le scuole sono state chiuse, e molti abitanti vivono nel terrore, pronti a fuggire in caso di un’offensiva diretta.
Nel frattempo, migliaia di persone continuano a cercare rifugio a Goma, mentre altri cercano di attraversare il lago Kivu a bordo di imbarcazioni sovraffollate, portando con sé solo pochi beni essenziali. La sofferenza della popolazione civile è immensa, e il futuro della regione appare sempre più incerto.
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