16,1 miliardi di euro di esportazioni nei primi nove mesi 2024

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DISTRETTI INDUSTRIALI EMILIA-ROMAGNA: 16,1 MILIARDI DI ESPORTAZIONI NEI PRIMI NOVE MESI 2024

L’export distrettuale segna una riduzione dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma la flessione si attenua significativamente nel terzo trimestre (-0,4%)

L’Agroalimentare si mantiene un punto di forza, con una crescita robusta. Andamento diversificato per i distretti della Meccanica. Segnali di ripresa per il sistema Casa

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Bologna, 27 gennaio 2025 – L’Emilia-Romagna si conferma tra le principali regioni italiane per valore delle esportazioni dei distretti industriali, registrando un totale di 16,1 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024. Tuttavia, il periodo gennaio-settembre 2024 ha visto un calo dell’1,5% rispetto al 2023, con una lieve contrazione anche nel terzo trimestre (-0,4%). Questo quanto emerge dall’analisi periodica curata dal Research Department di Intesa Sanpaolo.

La meccanica, settore di punta della regione per valore dell’export, ha subito una contrazione del 3,7%. Tuttavia, le prospettive del comparto sono di moderato recupero, favorito dalla possibile riduzione dei tassi di interesse che dovrebbe stimolare in Europa gli investimenti nella doppia transizione green e digitale. L’analisi dei singoli distretti evidenzia andamenti diversificati nei primi nove mesi del 2024. Le Macchine per l’imballaggio di Bologna hanno mostrato una crescita del 2,2%, grazie alle solide performance in Francia (+16,4%), Germania (+23,6%) e Spagna (+25%). Di particolare rilievo è stata la performance della Food Machinery di Parma, che ha segnato un incremento del 12,1%, trainato da risultati eccellenti negli Stati Uniti (+45,8%), Cina (+156,5%) e Messico (+68,4%). Anche le Macchine utensili di Piacenza hanno riportato un segno positivo, con una crescita del 13%, sostenuta dai contributi della Francia (+39,1%), della Spagna (+24,1%) e del Regno Unito (+246,2%). La Meccatronica di Reggio Emilia ha registrato una contrazione del 10,1% rispetto, risentendo delle difficoltà sui mercati europei tradizionali. Le Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena hanno subito una flessione dell’8,3%, i Ciclomotori di Bologna del 6,3% e le Macchine per il legno di Rimini del 15,9%, penalizzati dal calo della domanda nei mercati europei, solo parzialmente compensato dalla crescita registrata verso gli Stati Uniti e alcune destinazioni emergenti.

Il settore agro-alimentare si conferma un punto di forza per l’economia regionale, con una crescita robusta (+7,2%) sostenuta dall’eccellenza dei prodotti e dalla diversificazione geografica.
L’Ortofrutta romagnola ha registrato un aumento dell’11,6%, il Lattiero-caseario parmense del 38,3% e il Lattiero-caseario di Reggio Emilia del 16,7%. L’Alimentare di Parma ha segnato un incremento dell’1,9%, i Salumi del modenese dell’1,8%, mentre i Salumi di Parma e di Reggio Emilia hanno ottenuto risultati più solidi, rispettivamente con +5,2% e +2,9%.

Segnali di ripresa emergono nel sistema casa, che riduce il calo complessivo al -2,4% nei primi nove mesi, grazie a un terzo trimestre positivo (+1,4%). Le esportazioni del distretto delle Piastrelle di Sassuolo hanno registrato un calo del 2,3% nei primi nove mesi dell’anno, ma con segnali di ripresa evidenziati da un incremento del 2,6% nel terzo trimestre. Il distretto dei Mobili imbottiti di Forlì ha chiuso il terzo trimestre con un calo dell’11,7%, portando la contrazione complessiva del periodo gennaio-settembre al 3,1%. Le difficoltà del settore sono attribuibili principalmente alla riduzione della domanda europea.

Il sistema moda continua a mostrare segnali di difficoltà. L’Abbigliamento di Rimini ha registrato una riduzione limitata dell’1,1%, sostenuta parzialmente dalle buone performance nella Federazione Russa e a Hong Kong. La Maglieria e abbigliamento di Carpi ha segnato un calo del 12,2%, mentre le Calzature di San Mauro Pascoli una contrazione del 20,3%, frenate soprattutto dalla debolezza dei principali mercati europei.

I poli tecnologici hanno mantenuto una sostanziale stabilità (+0,2%), trainati dalla crescita dei biomedicali (+9% a Mirandola e +0,6% a Bologna), ma penalizzati dal calo dell’ICT (-6,8%).

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo: “In particolar modo in questa fase, per affrontare le sfide poste dal contesto internazionale, è cruciale investire nella transizione tecnologica e digitale, elemento chiave per migliorare la competitività delle nostre imprese. Nel periodo preso in analisi, i primi nove mesi del 2024, abbiamo erogato alle imprese regionali circa 900 milioni di euro e con il programma di finanziamenti “Il tuo futuro è la nostra impresa” mettiamo a disposizione delle imprese dell’Emilia-Romagna 10 miliardi di euro proprio per Transizione 5.0 ed energia, sviluppo internazionale e digitale, in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR”.

Nel periodo gennaio-settembre 2024, i mercati maturi hanno registrato una contrazione complessiva dell’1,7%, con cali significativi nelle destinazioni storiche delle merci dei distretti della regione. La Francia ha segnato una flessione del -5,7%, la Germania del -4,2% e il Regno Unito del -6,4%. Tuttavia ci sono segnali positivi da Stati Uniti (+4,9%) e Spagna (+2,9%). I mercati emergenti, pur registrando una contrazione complessiva dell’1,1%, presentano alcuni casi di crescita notevole: Messico (+33,2%), Brasile (+18,1%) e Turchia (+2,9%). Al contrario Cina (-9,9%) e India (-21,1%) hanno segnato dei cali

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Secondo gli analisti del Research Departement Intesa Sanpaolo la diversificazione dei mercati di sbocco appare fondamentale per ridurre la dipendenza dai mercati europei tradizionali, che hanno mostrato segni di debolezza, e per cogliere le opportunità offerte dai mercati emergenti. In particolare, paesi come Messico, Brasile e Arabia Saudita rappresentano destinazioni promettenti, grazie alla crescita della domanda locale e all’interesse per le eccellenze produttive della regione.

Informazioni per la stampa

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Media and Associations Relations
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Intesa Sanpaolo, con 422 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine settembre 2024, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. E’ leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.
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