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Una settimana che parte con una grande e importante giornata, il “Giorno della Memoria”, lunedì 27 gennaio: sono tante le iniziative e le cerimonie dedicate alla Shoah.  Lunedì 27 gennaio alle 18, al Teatro del DAMSLab in piazzetta Pasolini 5/b, lo spettacolo “Hitler fa gola a tutti”. Un incontro sui terribili rispecchiamenti fra arte e potere, in cui Marco Martinelli affronta, in dialogo con Gerardo Guccini, il substrato politico e gli intrecci fra passato e presente della sua ultima drammaturgia “Lettere a Bernini” (Einaudi, 2024). La partecipazione all’evento è gratuita e aperta a tutta la cittadinanza, fino a esaurimento posti. 

Sempre lunedì 27 gennaio alle 20.30, all’auditorium Manzoni in via de’ Monari 1/2, concerto della Memoria. Direttore: Stefano Conticello. Direttrice del Coro voci bianche e giovanile: Alhambra Superchi. Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Coro di Voci Bianche e Coro Giovanile del TCBO. In programma: “I due usignoli” (di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato); Canti ebraici; “Brundibár” (di Hans Krása su libretto di Adolf Hoffmeister). Evento gratuito con prenotazione obbligatoria.

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Giovedì 30 gennaio alle 19, al Teatro del Baraccano in via del Baraccano 2, “C’era una volta Elzunia”, canti per donne prigioniere e concerto dedicato alla musica composta per donne prigioniere. Nei ghetti dell’Europa centrale, nei Lager del Terzo Reich, nei gulag sovietici, nei campi di concentramento giapponesi, donne di ogni provenienza geografica e sociale, resistenti politiche, musiciste colte o dilettanti, combattenti e pacifiste, scrivevano o cantavano per farsi coraggio. Ingresso libero con prenotazione fino ad esaurimento posti (100 posti disponibili). Per informazioni: Comunità Ebraica di Bologna segreteria@comunitaebraicabologna.it

Martedì 4 febbraio alle 18, in Biblioteca Salaborsa, presentazione di “La nuova guerra contro le democrazie”, nell’ambito della rassegna “Le Voci dei Libri” (Rizzoli 2024), l’autore Maurizio Molinari ne parla con Angelo Panebianco e Stefano Folli.

Lunedì 27 gennaio, al Teatro Consorziale di Budrio, Nancy Brilli sarà protagonista de L’Ebreo, uno dei testi più avvincenti di Gianni Clementi. Ambientato a metà degli anni Cinquanta, con il dichiarato intento di indagare l’animo umano e il grado di aberrazione al quale si può arrivare pur di non perdere i privilegi acquisiti: Denaro e Potere che diventano i leit motiv della società degli anni a seguire fino ai giorni nostri. Con l’entrata in vigore delle leggi razziali italiane, nel 1938, si diffuse, tra gli Ebrei, la pratica di intestare a dei prestanome fidati i propri beni, per metterli al riparo da probabili espropri per poi rientrarne in possesso in tempi migliori. Per questo motivo, Marcello e Immacolata Consalvi si ritrovano ricchi dall’oggi al domani, intestatari di quattro appartamenti e due negozi del loro padrone, catturato e deportato lontano dall’Italia. La fine della guerra coincide con l’inizio dell’attesa per i coniugi Consalvi. L’azione si svolge nel 1956: nevica a Roma e le esitazioni di Marcello, ligio dipendente che mai aveva dubitato del ritorno del padrone, cominciano pian piano a sciogliersi sotto le certezze di Immacolata, sicura invece della sua morte. Proprio mentre si consolida la loro nuova condizione sociale ed economica, dopo tredici anni, il padrone bussa alla porta per reclamare le sue proprietà. Immacolata, però, non intende rinunciare a quella vita cui, ben presto, si è abituata; convince, dunque, il marito a barricarsi in casa negandosi anche a conoscenti e amici. Sull’orlo di una crisi di nervi, dopo giornate trascorse come reclusi, la donna decide che l’unico modo per porre fine all’incubo sia eliminare l’ebreo. Da quel momento si succedono i colpi di scena, fino ad arrivare al finale della commedia con un evento tanto imprevedibile quanto inaspettato.

Al Teatro Dehon ilunedì 27 gennaio “La voce che hai dentro”: spettacolo interamente realizzato dagli ospiti della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e dagli studenti della UNICIELS di Bologna in tirocinio presso l’Ass.ne Finché non capita a te. Lunedì 27 Gennaio 2024 alle ore 21. 

Osteria Giacobazzi 

Martedì 28 gennaio 2025 alle ore 21:00 Osteria Giacobazzi al Teatro Celebrazioni. Dopo il successo delle due precedenti stagioni che lo hanno visto protagonista per tredici date tutte esaurite, Giuseppe Giacobazzi, insieme ad Andrea Vasumi, torna per il terzo anno consecutivo con la sua Osteria Giacobazzi. Lo spettacolo è in programma al Teatro Celebrazioni di Bologna per cinque repliche dal 15 ottobre al 10 dicembre 2024 e il 23 dicembre con la versione natalizia Natale in Osteria. Per sei appuntamenti il Teatro si trasforma ancora una volta in una vera e propria osteria, con tavoli imbanditi, vino e vettovaglie serviti durante lo show ad alcuni commensali che siedono sul palco. Accanto a Giacobazzi e Vasumi – pronti a intrattenere il pubblico con storie, battute e aneddoti – ogni sera saranno presenti ospiti a sorpresa e i Masa con le loro parodie musicali. Lo spettacolo Osteria Giacobazzi è a cura di Ridens Produzioni. PREZZI: Intero 31,00 € – Ridotto 28,00 € – Under 29 25,00 euro.

Bobo Rondelli live al Locomotiv Club 

Bobo Rondelli torna sui palchi dei principali club e teatri d’Italia con il suo “Storie Assurde Live 2025”, spettacolo incentrato sul suo ultimo e omonimo lavoro in studio. Quello che si vedrà il 28 gennaio al Locomotiv Club sarà un viaggio alla riscoperta del lato più giocoso e scanzonato di Bobo che per questa occasione speciale sarà accompagnato alla band Musica da Ripostiglio.

Apertura porte ore 20:30. Inizio live ore 21:00. Ingresso in prevendita € 28,75 | riservato ai soci del circolo con tessera aics

Giallo Giappone: Natsuki Shizuko, “Omicidio al monte Fuji”

Dalla collaborazione tra l’associazione culturale Takamori e NipPop nasce una rassegna di incontri dedicati al giallo giapponese che negli ultimi anni ha coinvolto e appassionato un pubblico sempre più numeroso e variegato. Un’occasione per ripercorrere il cammino che va dai primi maestri del poliziesco in Giappone per arrivare agli autori e alle autrici che ne hanno raccolto l’eredità in epoca moderna e contemporanea. Con Giallo Giappone si attraversano tre secoli di tradizione letteraria legata al genere giallo. Dalle riscritture delle storie di fantasmi fino ai racconti originali ispirati alla neonata indagine psicologica, il nuovo genere letterario, a partire dalla fine dell’Ottocento, mantiene alta la sua popolarità fino al brusco arresto durante la guerra del Pacifico quando viene bandito per il suo legame con le letterature che arrivano dall’estero. A segnarne la rinascita nel dopoguerra è l’arrivo della fiction poliziesca, influenzata dall’hard boiled, che sfocia in un sotto-genere nuovo, quello della ‘scuola sociale’, realistico nell’approccio e nell’attenzione alle motivazioni psicologiche dei personaggi e al contesto sociale. Giallo Giappone propone alcune delle opere più significative, spaziando dai primi del Novecento al Terzo Millennio, per parlare di letteratura, d’arte, ma anche delle trasformazioni e delle lacerazioni di un paese considerato un simbolo della modernità e post-modernità. Gli incontri si svolgono in Sala Conferenze alle 18 e vedono la partecipazione di traduttori e di docenti dell’Università di Bologna. L’appuntamento del 29 gennaio 2025 è con Natsuki Shizuko, Omicidio al monte Fuji (trad. Laura Testaverde, Mondadori 2022). 

Burattini a Palazzo Pepoli 

Il 30 gennaio visita guidata all’area del Museo dedicata ai burattini e ingresso al Museo della Storia di Bologna. La visita e l’esposizione sono un tributo alla storia unica dei burattini nella città di Bologna, da un pezzo di legno alla magia del teatro. Un percorso che contiene l’essenza di un laboratorio di creazione di burattini, riproponendone le atmosfere, i colori e gli odori, offrendo ai visitatori una visione completa del lavoro e dell’impegno nascosti dietro a ogni rappresentazione. Un racconto che parte dal lascito di Demetrio Presini fino ai burattinai Cuccoli agli inizi dell’Ottocento tra legno, pitture, stoffe, costumi e burattini in fase di realizzazione, un viaggio guidato da Riccardo Pazzaglia, rappresentante della  tradizione dei burattini di scuola bolognese. Orari: 11:00 | 12:30 | 15:30 | 17:00 (durata 45 minuti circa). 

Un venerdì con Pirandello: “Pensaci, Giacomino!”

Dal 31 gennaio al 2 febbraio al Teatro Duse: è firmata da Guglielmo Ferro la regia di Pensaci, Giacomino! di Luigi Pirandello, in scena dal 31 gennaio al 2 febbraio (ore 21, domenica ore 16) al Teatro Duse di Bologna, con Pippo Patavina nel ruolo del professor Agostino Toti, anziano insegnante ginnasiale, screditato da tutti e per questo segnato da un profondo risentimento nei confronti dell’intera società. Per ottenere una rivalsa nei confronti di quello Stato a cui imputa il proprio fallimento, Toti sposa Liliana, ragazza incinta di un giovane del paese, Giacomino. “Pensaci, Giacomino!’ – spiega Ferro nelle sue note di regia – rappresenta per me uno dei lavori in cui Pirandello riesce, restando immune da facili moralismi, a dar corpo con più intensità a una critica profonda e assolutamente lontana da tentazioni qualunquistiche di quelle convenzioni sociali, di quell’ipocrisia, di quelle maschere con le quali la gente comune traveste la propria assenza di principi etici”. Toti non appare come un vinto, né come una figura triste o malinconica del vecchio ingrigito dai propri pensieri. È anzi l’unico che esce vincitore in una guerra dalla quale tutti escono sconfitti – prosegue il regista – il più intelligente, in fondo, quello che sente di poter scegliere, di essere padrone della propria vita, delle proprie certezze, dei propri errori, pronto a pagare, a sentire tutto sulla pelle con coraggio”. “Non è il candore senile a impegnare il personaggio – conclude Ferro – ma l’acutezza mentale, il profondo rigore etico, la coerenza tagliente, quello che infastidisce; perché fa pensare, perché mette di fronte ognuno di noi alla nostra ridicola apparenza di fantocci impegnati in rituali spogli di ogni significato, decisi da qualcun’altro e accettati per comodità”.

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“XXL”: continuano gli eventi e le animazioni in Piazza XX Settembre 

Continua la festa nel giardino di Porta Galliera che grazie al coordinamento del programma delle attività a cura di Comunicamente di Simona Pinelli, si anima non solo nei weekend, ma anche durante tutti gli altri giorni della settimana. Dal lunedì al giovedì, oltre all’apertura del bar e della giostra per bambini dalle 9 alle 23, tutti i pomeriggi, a partire dalle 16.30, orario di uscita dalle scuole, e fino alle 18.30 sono previste attività per bambini con Aics, Atlas e Csi, per chiudere poi la serata, fino alle 21, con un aperitivo in musica.

Nuove mostre in città: “Morbid”

Dal 29 gennaio il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna presenta Morbid, una mostra di Valeria Magli, curata da Caterina Molteni, che rientra in ART CITY Bologna 2025, il programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera. Morbid è l’aggettivo scelto da Valeria Magli come titolo di un suo lavoro per descrivere la figura femminile. “Morbido” per assonanza in italiano, “morboso” per significato in traduzione dal tedesco, il termine cattura le caratteristiche contraddittorie attribuite alla donna nel corso dei secoli, in contrapposizione alla figura integra e “rigida” dell’uomo (associato, con ironia, dall’autrice a una banana). Prendendo spunto da questa immagine sinuosa e delicata, ma al tempo stesso capace di generare forze maniacali e ossessive, Morbid esplora la ricerca artistica della danzatrice e coreografa Valeria Magli (Bologna, 1952. Vive e lavora a Milano), concentrando l’attenzione sul lavoro di ridefinizione della donna e del femminile promosso dall’autrice nel corso della sua carriera e restituito in mostra in un percorso cronologico e tematico dagli anni Settanta ai primi anni Duemila.

Teatro del Navile presenta “La morsa”

Venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio 2025, alle ore 21, il Teatro del Navile presenta “La morsa”, un atto unico di Luigi Pirandello con Caterina Scandone, Fabio Garau, Cristian Cuzzola, Noella Bardolesi. Regia di Nino Campisi. “La morsa”, epilogo in un atto di Luigi Pirandello, scritto nel 1892, e pubblicato in “Maschere Nude” nel 1926, ha come filo conduttore un tema assai caro all’autore agrigentino, quello della condizione della donna. Giulia, donna appassionata e adultera, scoperta nel suo tradimento viene stretta dal marito in una morsa di allusioni e di accuse fino alla confessione



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