In Toscana oltre un terzo dell’agricoltura è già biologica

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Quali soluzioni sono individuate per favorire un uso efficiente delle risorse naturali come acqua, suolo e aria e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici?

Molti degli interventi finanziati nell’ambito dello Sviluppo rurale della PAC sono finalizzati al conseguimento degli obiettivi SO4 “Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi” e SO5 “Favorire lo sviluppo sostenibile” in linea con gli impegni europei e internazionali in materia di conservazione della biodiversità e mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, e degli obiettivi dell’Unione fissati nel Green Deal e dalle Strategie Forestale e per la Biodiversità.

Sul versante agricolo, la Toscana ha scelto di perseguire questi obiettivi attraverso una serie di azioni finanziate dallo sviluppo rurale 2023-2027 (Piano strategico della PAC–CSR Toscana 2023-2027):

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  • promuovendo l’agricoltura biologica e integrata;
  • favorendo l’adozione dell’agricoltura di precisione;
  • incentivando le tecniche di coltivazione rispettose del suolo;
  • potenziando la protezione dei prati e dei pascoli e di alcune colture arboree;
  • assicurando la corretta gestione dei sistemi di irrigazione.

Si tratta di un approccio che coglie quindi i diversi aspetti di protezione delle risorse, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo.

Uno dei principali obiettivi della strategia dell’Unione Europea è quello di destinare almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica entro il 2030: in Toscana le aree gestite secondo i metodi dell’agricoltura biologica rappresentano attualmente circa il 34% della superficie agricola regionale – ben al di sopra dell’obiettivo – e rappresentano oltre un terzo della superficie biologica nazionale. Siamo riusciti a raggiungere questo importante risultato destinando una quota significativa dei fondi europei per lo sviluppo rurale a misure che prevedono premi per ettaro di coltivazioni biologiche: circa 200 milioni di euro nel periodo di programmazione 2014-2022 e circa lo stesso importo nell’attuale periodo di programmazione 2023-2027.

L’agricoltura biologica, come anche la produzione integrata (altri 13 milioni di euro in questa programmazione), sostengono la protezione del suolo e delle acque dall’inquinamento, attraverso l’azzeramento o la riduzione/razionalizzazione nell’utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari per difesa delle coltivazioni.

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La Toscana, inoltre, è tra le prime in Italia a puntare sull’agritech come elemento di traino non solo per la competitività degli agricoltori ma anche per la sostenibilità ambientale: ha finanziato già nel 2022 un bando per l’ammodernamento delle aziende agricole tramite investimenti per l’agricoltura di precisione (11,6 milioni di euro) e si è fatta promotrice a livello nazionale per l’introduzione dell’intervento “Agro Climatico Ambientale Pratiche di agricoltura di Precisione” (SRA24 – ACA24) che prevede l’erogazione di un premio a ettaro per 5 anni per l’adozione di pratiche di agricoltura di precisione, attivando nel 2023 lo specifico bando con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro, raccogliendo domande per il doppio della disponibilità finanziaria.

Con l’intervento si è voluto sostenere l’adozione di pratiche di agricoltura di precisione per una produzione sostenibile. L’intervento mira, in particolare, a ridurre gli input chimici e idrici utilizzati per le produzioni agricole e quindi migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse per la sostenibilità della produzione agricola.

Nell’attuale periodo di programmazione ci siamo concentrati anche su altri interventi più specifici per la protezione del suolo da fenomeni erosivi, conservazione della sostanza organica, oltre che per una corretta gestione delle acque e del territorio in generale: lavorazione ridotta (semina su sodo e lavorazione minima), uso sostenibile dell’acqua, trasemina di cereali invernali con colture di leguminose, corretta gestione del pascolo, recupero e gestione di oliveti e castagneti a rischio di abbandono, per un totale di circa 16 milioni di euro nell’attuale programmazione sullo sviluppo rurale.

Non è poi da sottovalutare l’impegno della Regione Toscana, da sempre, nella salvaguardia e gestione sostenibile dei boschi, che costituiscono una componente essenziale del territorio e sono l’espressione massima della multifunzionalità.

Nel settore forestale l’obiettivo di attenuare e mitigare gli effetti del cambiamento climatico può essere perseguito attraverso molteplici ed efficaci azioni, tra cui l’impiego residuale di biomasse disponibili sul territorio, l’assorbimento della CO2 dall’atmosfera e il mantenimento e aumento dei sink di carbonio, la prevenzione del dissesto idrogeologico.

Puntando a questi obiettivi, pur senza escludere la valorizzazione economica delle foreste in un’ottica di sostenibilità, la Regione mette al centro di molte delle proprie politiche relative al settore forestale la questione del cambiamento climatico, dell’aumento della resilienza, dei popolamenti forestali e dell’uso sostenibile delle foreste.

Inoltre, persegue il contrasto all’abbandono delle attività colturali e di cura nei territori montani, abbandono che rappresenta una delle maggiori minacce al mantenimento e miglioramento delle aree rurali e al controllo e mitigazione dei danni che derivano dai mutamenti in atto.

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Un contributo per il conseguimento dell’obiettivo di neutralità climatica e riduzione delle emissioni dell’agricoltura potrà essere offerto anche dalla diffusione sostenibile degli impianti agrivoltaici, ovvero di impianti che permettano la coesistenza tra attività di coltivazione e/o allevamento e produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica. La Regione è impegnata da tempo in questo processo che, dopo una complessa interlocuzione con il Governo per la definizione del Decreto ministeriale che disciplina l’individuazione delle aree idonee agli impianti, ha portato all’approvazione da parte della Giunta della proposta di legge n. 2 del 2 dicembre 2024 per l’individuazione in Toscana delle aree idonee e non, al momento in fase di discussione in Consiglio regionale. Nella proposta uno specifico articolo è riservato alla disciplina degli impianti agrivoltaici, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili in equilibrio con il sostegno al comparto agricolo, anche al fine di integrare i redditi degli agricoltori per agevolarne la permanenza nelle zone rurali e recuperare le aree agricole non utilizzate o sottoutilizzate.



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