Marcia della Pace 2025: La Pace come Cammino verso la Fraternità | Arcidiocesi di Sassari

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Nel pomeriggio di domenica 26 gennaio 2025, dalla Parrocchia Sacra Famiglia di Sassari ha preso avvio la Marcia della Pace, un evento che ha coinvolto numerosi partecipanti, associazioni e gruppi religiosi. L’iniziativa si è svolta intorno al tema “La Pace in Azione”, per promuoverel’idea di una pace intesa come impegno costante e dinamico.

I partecipanti si sono ritrovati alle ore 15,45 e, dopo un breve momento introduttivo, la marcia è partita alle 16:00. Il corteo ha attraversato alcune strade della città, per concludersi presso la Parrocchia San Francesco d’Assisi. Durante il percorso, i partecipanti hanno portato bandiere, simboli di pace e un messaggio di unità e fraternità.

Durante i discorsi, il tema centrale della pace come cammino è stato approfondito da diverse prospettive, mettendo in evidenza il ruolo fondamentale della comunità e della spiritualità nella costruzione di un mondo più giusto e solidale. Don Franco Manunta ha ricordato la figura di DonTonino Bello come esempio illuminante di questa visione dinamica della pace, descrivendola non come uno stato statico, ma come una conquista quotidiana. La sua immagine della pace come un cammino in salita, fatto di sacrifici e di speranza, ha esortato i partecipanti a considerare la pace come un obiettivo collettivo, da perseguire con impegno e perseveranza.

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Un momento particolarmente toccante è stato il racconto di don Franco riguardo a una poesia scritta da una bambina di 12 anni. Con parole semplici ma cariche di significato, la giovane autrice ha descritto la pace utilizzando i colori della vita, della gioia e della speranza. Il suo messaggio ha evidenziato l’importanza di educare le nuove generazioni al dialogo e alla comprensione reciproca, promuovendo valori fondamentali per costruire un futuro più armonioso.

L’evento si è concluso con l’intervento dell’arcivescovo Gian Franco:

«Cari fratelli e sorelle,

oggi siamo qui riuniti in questa piazza, di fronte alla Chiesa di San Francesco, dove ci accoglie il nostro caro  Don Franco con la sua consueta disponibilità. Questo è un momento speciale, un’occasione preziosa per riflettere e pregare insieme per la pace. Abbiamo cantato la pace, ascoltato parole che ci invitano alla pace, e persino dipinto la pace: segni tangibili di un desiderio condiviso e di un impegno comune.

Ringrazio tutti voi per la vostra presenza, e in particolare Don Franco, che ci ha accolto con generosità. Credo che ciascuno di noi, in questo pomeriggio, possa rivolgere un ringraziamento anche ai propri compagni di cammino, a coloro che ci accompagnano lungo il sentiero della pace. Siamo qui non solo per assistere, ma per partecipare attivamente, per raccogliere lo zaino simbolico che ci è stato consegnato e metterci in cammino. Siamo chiamati a essere artigiani della pace, sempre in movimento verso una meta comune.

Anche le bandiere che portiamo oggi sono un simbolo: rappresentano un traguardo, un percorso da intraprendere. Una cosa importante che possiamo portare con noi questa sera è la consapevolezza che la pace non è un dono immediato, ma un cammino da percorrere con impegno e dedizione. Qui, con noi ci sono molte presenze significative: l’Azione Cattolica, promotrice di questa giornata, gli scout, i rappresentanti di Coldiretti, i movimenti francescani e tante altre realtà. Anche chi non appartiene a un gruppo specifico può trovare in questo cammino un punto di incontro e unione, una marcia verso un obiettivo comune, quello di essere autentici seguaci di Gesù.

Vogliamo però anche ricordare chi oggi non può vivere in pace, chi soffre per le guerre e per la devastazione. A loro, in particolare, vogliamo dedicare un momento di silenzio, affidandoli a Gesù e portandoli nel nostro cuore.

La pace non è un’utopia né un semplice sogno: è un compito concreto. Per costruire la pace dobbiamo educarci alla pace. Questo non significa solo agire, ma anche formare il nostro cuore e la nostra intelligenza. È un cammino che richiede coraggio, perseveranza e, soprattutto, il sostegno reciproco. In questo cammino, però, non siamo soli. Possiamo contare sull’aiuto di Dio, del nostro Signore Gesù, il Principe della Pace.

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E allora, con fede e umiltà, eleviamo la nostra preghiera: Padre nostro…»

Di seguito una serie di immagini che raccontano la marcia



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