UNIVAQ: CENTRODESTRA PUNTA STORICO FEUDO SINISTRA, BIG LAVORANO A CANDIDATURA RETTORE “D’AREA” | Notizie di cronaca

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


L’AQUILA – Mentre ancora non si compone la griglia di partenza a ranghi completi per le elezioni del nuovo rettore dell’Università dell’Aquila, che andranno indette a marzo, il Centrodestra dominante e finora alla finestra, è con decisione al lavoro con tutta la sua classe dirigente per conquistare uno storico feudo della sinistra, uno dei pochi che manca nel suo campo di risiko. Con una strategia per ora molto sotto traccia ma è forte la attenzione per individuare il candidato giusto.

Del resto, la prestigiosa Univaq rappresenta una potente leva di consenso, un motore economico e culturale della città, a maggior ragione nel post sisma, con oltre 18mila studenti iscritti, 1.500 dipendenti, tra personale docente, ricercatori e personale non docente. La seconda “azienda” del capoluogo dopo la Asl provinciale dell’Aquila, che ha 3.500 dipendenti.

Rientra dunque nelle ferree logiche della politica che il centrodestra voglia esprimere un rettore di “area”, dopo aver già piazzato la sua bandiera sul Comune, la Provincia, la Regione, la Asl, sull’Azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu), solo per citare gli enti principali. Con una responsabilità ancora più importante, per la classe politica abruzzese, in particolare aquilana, visto che il territorio è tenuto in grande considerazione a livello centrale dal momento che nel capoluogo regione e in Abruzzo è partita la grande cavalcata del primo partito italiano con la vittoria di Pierluigi Biondi all’Aquila, nel 2017, e di Marco Marsilio in Regione, nel 2019, entrambi confermati a furore di popolo. Non a caso, il premier, Giorgia Meloni, è stata eletta alla Camera dei Deputati nel collegio L’Aquila-Teramo.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

In campo dunque tutti i big, e due in particolare, entrambi di Fdi, di gran lunga il primo partito d’Abruzzo: su tutti il sindaco Biondi, che è anche presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl aquilana e presidente regionale dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), oltre che responsabile nazionale Enti locali dei meloniani, e il senatore, ex vice sindaco e assessore regionale al Bilancio e vice-coordinatore regionale del partito, Guido Quintino Liris, dirigente medico in aspettativa all’ospedale San Salvatore, a palazzo Madama capogruppo di FdI in commissione Bilancio e per due volte relatore della legge di Stabilità.

Tra i due da anni ormai non corre buon sangue con i rapporti che sono considerati solo istituzionali, ma c’è chi assicura che in questa strategia troveranno una intesa per una strategia comune di “attacco” nella quale coinvolgere altri pezzi da novanta, a partire dal presidente  Marsilio. Una battaglia che viene vista con interesse dai vertici romano, visto che Biondi e Liris, vengono dati vicini al premier Meloni, per una vecchia amicizia il primo, e alla sorella Arianna, il secondo.

Per ora, comunque le carte restano coperte, su chi potrebbe essere il cavallo su cui puntare per la successione all’attuale rettore Edoardo Alesse, il quale non ha mai fatto mistero sulla sua appartenenza politica di sinistra, che ha preso il timone dell’Ateneo nel 2019 al posto della potente Paola Inverardi, passata a capo della scuola di alta formazione Gran Sasso Science Institute (Gssi), che viene definita la la prima vera università aquilana con la prof che viene ritenuta la regista di ogni operazione, a maggiore ragione quella sul nuovo rettore, non a caso il pole position c’è il suo pupillo Fabio Graziosi. A riprova della tradizione di sinistra, Inverardi nel 2022 è stata indicata come possibile candidata del centrosinistra alle comunali aquilane, che hanno sancito la riconferma di Biondi, partita da cui si è però tirata indietro non avendo intorno a lei la convergenza di tutti i partiti.

Ancor prima, a confermare l’Università come feudo della sinistra, è stato rettore Ferdinando Di Orio, ex senatore del Pds poi passato all’Italia dei valori per il secondo mandato. Salito poi alla ribalta delle cronache giudiziarie a seguito di una condanna, definita in Cassazione nel 2019, a due anni e mezzo di reclusione, con alcuni mesi scontati in carcere, gli altri ai servizi sociali, e ad un risarcimento in sede civile di 173mila euro, per induzione indebita ai danni del professor Sergio Tiberti, imprenditore nel campo della medicina del lavoro, ex docente di epidemiologia ed ex consigliere di amministrazione della università dell’Aquila, che lo aveva denunciato per le continue richieste, tra cui auto e vestiti.

Ancor prima, dalla istituzione dell’Università nel 1964 rettori sono stati  Vincenzo Rivera, Ernesto Pontieri, Giuliano Sorani, Giovanni Schippa e Luigi Bignardi.

Ad oggi unico candidato in corsa ufficialmente è Marco Valenti, epidemiologo ed esponente di spicco del Dipartimento Scienze cliniche applicate e biotecnologiche (Discab), mentre è dato per certa la discesa in campo di Graziosi, professore di Telecomunicazioni, direttore da pochi mesi del Dipartimento di Ingegneria, scienze dell’informazione e Matematica (Disim). Ovvero il candidato della continuità, sostenuto dal rettore uscente Alesse, non ricandidabile per un secondo mandato e dalla ex rettrice Inverardi.

In una situazione ancora fluida, ci sono poi altri nomi che circolano, in primis quello di Fabrizio Politi, professore di Diritto Costituzionale, espressione dell’area di Economia, il cui corso di laurea ha il maggior numero di iscritti, vicedirettore del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’informazione e di Economia (Diiie), dove un’altra candidatura potenziale dell’area di Economia potrebbe essere quella di Walter Giulietti, professore di Diritto amministrativo, presidente dei corsi di Economia e delegato di Alesse per la normativa e l’assetto istituzionale.

Mentre l’area ingegneristica del Di​iie,  lavorerebbe alla proposta di una propria candidatura, alternativa a Politi e Giulietti, su cui far convergere anche i voti del dipartimento di Ingegneria ​civile e Architettura (Dicea) diretto da Marcello Di Risio, che non è intenzionato a candidarsi in prima persona.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Alesse e Inverardi, come già riferito da Abruzzoweb, sarebbero pronti a mettere in campo contromosse, favorendo una candidatura Diiie credibile ma non sufficientemente forte da compattare tutti gli ingegneri e gli economisti, e penserebbero tra gli altri a Giulio Antonini, professore di Elettrotecnica, prorettore di Ateneo per la terza missione e lo sviluppo sostenibile.

Per l’area biomedica, presidiata come detto dalla candidatura di Valenti, si vocifera della candidatura di Anna Maria Cimini, vicina ad Alesse, direttrice del dipartimento di Medicina clinica, Sanità pubblica, Scienze della vita e dell’ambiente (Mesva), professoressa di Anatomia comparata.

Possibile infine la  candidatura di Luca Lozzi, professore di Fisica sperimentale, direttore del  dipartimento di Scienze fisiche e chimiche (Dsfc), nominato dal rettore referente per le manifestazioni di Ateneo.

 

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA