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Callari: Gorizia simbolo di convivenza pacifica. L’assessore anche a Monfalcone. Scoccimarro a Trieste: non confondere eventi attuali con memoria. Zannier a Pordenone: ricordo è dovere per evitare rigurgiti antisemiti. Zilli a Udine: momento di verità e di restituzione Pordenone Pordenone, 27 gen – “In questa giornata Gorizia, Capitale europea della cultura con Nova Gorica, diventa anche il simbolo della cultura della non discriminazione e della difesa dei valori di libertà, di democrazia oltre che della nostra identità cristiana che vuole sempre promuovere il rispetto dell’altro e mai dimenticarsi delle grandi tragedie della storia, come lo è stata la Shoah. È importante il momento della memoria, ma nei tempi difficili che stiamo attraversando è importante anche il momento della consapevolezza, perché conoscere e tramandare ciò che ha significato per l’umanità l’Olocausto significa tenere alto il vessillo della non discriminazione e della convivenza pacifica”. Lo ha detto questa mattina l’assessore regionale al Patrimonio e al demanio, Sebastiano Callari, a Gorizia partecipando – alla presenza delle autorità civili e militari cittadine – alla cerimonia di deposizione di una corona al Monumento dei Deportati in Germania organizzata in occasione del Giorno della Memoria. Callari ha poi partecipato alla cerimonia commemorativa, organizzata dall’Amministrazione comunale, davanti al cippo dei Deportati nel cimitero di Monfalcone. “Ricordare – ha sottolineato l’assessore – che le radici giudaico cristiane sono il fondamento religioso, culturale e morale che accomunano cristianesimo e giudaismo è tanto più importante oggi qui a Monfalcone. Un territorio in cui convivono diverse culture e diverse religioni e dal quale, in questo Giorno della Memoria, deve levarsi un messaggio di consapevolezza: per combattere i rigurgiti di antisemitismo e di odio verso il diverso è necessario affermare ancora una volta il valore della non discriminazione e dell’accoglienza. Per una società libera e aperta che insegue la pace, la convivenza e la fratellanza tra i popoli. Come – ha evidenziato Callari – i molti giovani studenti presenti qui oggi ci hanno ricordato”.  L’assessore alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro ha partecipato alla cerimonia nella Prefettura di Trieste. “Il ricordo delle vittime della Shoah – ha sottolineato l’assessore – deve rimanere un faro per il mondo intero contro ogni forma di odio e di discriminazione, non un pretesto per confondere eventi storici passati con contesti geopolitici attuali. Mescolare questi due piani significa banalizzare la memoria storica e distorcere il significato del Giorno della Memoria.Scoccimarro ha aggiunto: “Israele, nato anche come risposta alla tragedia della Shoah, vive una realtà segnata da gravi e costanti minacce che lo spingono a una lotta per la sopravvivenza. Si conceda a questo popolo martoriato da una tragedia così pesante almeno una giornata di raccoglimento da parte di tutti per la sua storia. L’insegnamento delle nuove generazioni che ora conoscono gli orrori perpetrati ai danni dei propri cari è dovuto al coraggio di queste persone che si sono rese disponibili per tutta una vita a raccontare il dolore del proprio passato, vivificandolo ogni giorno. Possano sempre accompagnarci i loro racconti a monito imperituro di un dramma storico che non deve ripetersi”.L’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, ha partecipato alle cerimonie organizzate a Pordenone in piazza Maestri del Lavoro, nel palazzo dell’ex sede provinciale e nell’auditorium Concordia per la consegna delle medaglie d’Onore da parte del prefetto di Pordenone. “Il nostro impegno, come istituzioni e come cittadini – ha evidenziato l’assessore a margine dei momenti celebrativi – è quello di tramandare alle nuove generazioni la consapevolezza delle immani tragedie della storia. La memoria non è un esercizio sterile: è una bussola che guida il presente e il futuro, insegnandoci il valore della libertà, della dignità e del rispetto reciproco”. “Per questo è fondamentale riflettere su una delle pagine più buie della storia dell’umanità: la Shoah. Ricordare – ha proseguito l’assessore – le vittime dell’Olocausto, gli uomini, le donne e i bambini che furono perseguitati, deportati e brutalmente assassinati nei campi di concentramento nazisti, è un dovere morale affinché simili orrori non si ripetano mai più. Ma in un tempo in cui l’antisemitismo riaffiora con forza in molte parti del mondo – ha voluto sottolineare Zannier – è nostro dovere anche essere vigili, uniti e coraggiosi nel combattere ogni forma di rigurgito antisemita, di odio e di discriminazione difendendo i valori di libertà e del reciproco rispetto. Non c’è futuro senza memoria, e non c’è libertà senza la lotta contro ogni forma di odio e discriminazione”. L’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, era invece presente alla cerimonia nella Prefettura di Udine, alla presenza fra gli altri del presidente del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia Mauro Bordin e della Medaglia d’oro al valor militare Paola Del Din, oltre che dei parenti e dei sindaci dei Comuni di residenza delle famiglie degli internati militari italiani. “La verità storica sulle drammatiche conseguenze all’indomani dell’armistizio – ha sottolineato Zilli – oggi ottiene un riconoscimento da parte delle istituzioni e con la consegna delle medaglie d’onore alla memoria dei militari italiani internati e deportati nei lager nazisti durante la Seconda guerra mondiale si riannoda il filo della storia consegnando alle nuove generazioni il dovere di conoscere il recente passato. Sono convinta che l’esempio e gli insegnamenti ai nostri giovani permetteranno di portare avanti i valori profondi per costruire il loro futuro”. L’assessore ha poi voluto evidenziare come “oltre all’importante momento solenne, il Giorno della Memoria restituisce il giusto valore al sacrificio di uomini e donne vittime della Shoah. Una ricorrenza ancora più importante, oggi, nell’ottantesimo anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz”. ARC/LIS-LP/pph

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