La supply chain del settore fashion: per Tesisquare le parole chiave sono sostenibilità, innovazione e crescita internazionale

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Il 2025 si apre con uno scenario sfidante per il mondo del lusso. Da una parte c’è la necessità sempre più urgente di garantire la sostenibilità e la tracciabilità della filiera, dall’altra, la minaccia di dazi da parte della neo amministrazione americana di Donald Trump, porterà a rivedere le strategie internazionali delle aziende anche nel […]

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Il 2025 si apre con uno scenario sfidante per il mondo del lusso. Da una parte c’è la necessità sempre più urgente di garantire la sostenibilità e la tracciabilità della filiera, dall’altra, la minaccia di dazi da parte della neo amministrazione americana di Donald Trump, porterà a rivedere le strategie internazionali delle aziende anche nel settore moda. Di questo e delle opportunità legate all’innovazione e alle nuove normative appena entrate in vigore ne parla Giulio Berzuini, general manager di Tesisquare.

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Iniziamo dal rallentamento del mercato del lusso. Come si possono spiegare le difficoltà di crescita degli ultimi anni?
La stagnazione del mercato del lusso è stata determinata da diversi fattori, tra cui il rallentamento economico in mercati chiave come la Cina. Tuttavia, alcune aziende hanno reagito con successo, puntando su valori fondamentali come la qualità, la trasparenza della supply chain e la fiducia dei consumatori. Investire su questi pilastri permette di distinguersi in un mercato sempre più competitivo.

Quali sono le principali sfide per questo settore?
Tesisquare supporta i players del fashion con soluzioni digitali che migliorano la visibilità e la gestione della supply chain, garantendo sostenibilità e tracciabilità. In particolare, il nostro focus sui mercati italiano e francese ci consente di collaborare con brand che vedono nell’innovazione tecnologica un alleato per distinguersi.

La tecnologia sembra giocare un ruolo sempre più centrale. Come sta cambiando la gestione delle catene di fornitura?
La digitalizzazione della supply chain è una delle principali tendenze del settore. Tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain stanno rivoluzionando la pianificazione della domanda, la tracciabilità dei prodotti e la trasparenza. L’adozione dell’AI, ad esempio, migliora le previsioni di vendita e ottimizza la gestione degli stock, mentre la blockchain garantisce una tracciabilità completa, rafforzando la fiducia dei consumatori.

Parlando di strategie aziendali, quanto è importante il piano di internazionalizzazione?
È assolutamente cruciale. Il mercato è ormai sempre più globale, e le aziende devono adeguarsi a competere in un contesto sempre più internazionale. Le stesse frontiere oggi stanno subendo una profonda trasformazione digitale: piattaforme online, marketplace globali e sistemi di dogane digitali permettono alle imprese di accedere a nuovi mercati con maggiore facilità. Le dogane digitali, in particolare, stanno rivoluzionando i processi di importazione ed esportazione, rendendoli più efficienti e trasparenti, oltre a semplificare la conformità normativa.
Nel 2025 non mancheranno nuove sfide, considerando la minaccia del ritorno dei dazi commerciali negli Stati Uniti sotto la nuova presidenza Trump. Questo potrebbe rappresentare una sfida per le aziende che dipendono fortemente dalle esportazioni, spingendole a riconsiderare le loro strategie di produzione e distribuzione.
In questo contesto, ottimizzare le frontiere diventa essenziale. Significa non solo sfruttare le tecnologie digitali per accelerare i processi doganali, ma anche sviluppare partnership strategiche per aggirare potenziali barriere commerciali. Le imprese devono adottare un approccio agile e adattabile, sfruttando le opportunità offerte dalla globalizzazione digitale ma anche dal potenziale sdoppiamento delle catene di approvvigionamento.

E infatti oggi si parla molto di “regionalization” e “near-shoring”. Quindi un trend per il prossimo anno potrebbe essere una maggior attenzione verso i mercati locali?
Esattamente, questo è uno scenario plausibile soprattutto in Europa, Stati Uniti e Far East. La “regionalization” e il “near-shoring” nascono dall’esigenza di ridurre i rischi legati a una supply chain globale non sostenibile. Eventi recenti, come la pandemia e le tensioni geopolitiche, hanno evidenziato l’importanza di avere una maggiore resilienza nella catena di fornitura. Produrre più vicino ai mercati di destinazione non solo aiuta a rispondere più rapidamente alla domanda locale, ma riduce anche i costi di trasporto e l’impatto ambientale.
Questo non significa abbandonare l’internazionalizzazione, ma piuttosto integrarla con strategie più bilanciate e flessibili. Ad esempio, un’azienda può mantenere una presenza globale per accedere a materie prime o talenti specifici, mentre costruisce hub regionali per servire meglio i mercati locali. La sfida è trovare l’equilibrio giusto tra efficienza e adattabilità alle dinamiche locali.

Tornando ai megatrend nella digital supply chain, quali sono le altre tendenze rilevanti oltre alla sostenibilità?
La sostenibilità rimane la tendenza più cruciale, specialmente nel settore fashion, dove i consumatori stanno diventando sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale dei prodotti che acquistano. Questo si traduce in una crescente richiesta di trasparenza lungo tutta la supply chain.
La sostenibilità non è più solo un’aspirazione, ma sempre più un obbligo legale. Nel 2025, il rispetto delle normative sulla sostenibilità sarà una sfida inevitabile, capace di ridefinire le pratiche produttive in tutto il settore.
Le aziende dovranno dimostrare il loro impegno concreto in termini di riduzione delle emissioni, utilizzo di materiali sostenibili e corrette condizioni di lavoro. La tracciabilità, resa possibile dalla blockchain, è fondamentale per rispondere a queste esigenze. Inoltre, la regionalizzazione e il near-shoring giocano un ruolo chiave nel ridurre l’impronta ecologica, accorciando le distanze tra produzione e consumatori finali. Questa combinazione di innovazione tecnologica e strategie sostenibili rappresenta la strada maestra per le aziende che vogliono restare competitive.

Come possono le aziende adattarsi a queste trasformazioni?
L’adattamento richiede un cambiamento sia culturale che tecnologico. Soluzioni come l’ESG Vertical di Tesisquare, ad esempio, supporta le aziende nel monitoraggio e nella gestione dei dati ESG lungo l’intera filiera, garantendo tracciabilità, una completa product genealogy, conformità normativa e trasparenza. La chiave è un approccio proattivo, che abbracci l’innovazione e risponda alle aspettative dei consumatori e delle normative.

Come Tesisquare supporterà le aziende in questo sfidante 2025?
Tesisquare è pronta a fornire strumenti e soluzioni che consentano alle aziende di affrontare le sfide del 2025 con successo. Attraverso piattaforme digitali integrate, aiutiamo le imprese a monitorare e ottimizzare le loro supply chain, garantendo trasparenza, efficienza e conformità normativa. Inoltre, continuiamo a investire in tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, la blockchain, le soluzioni di sostenibilità e tracciabilità per supportare le aziende nella transizione verso modelli di business sostenibili e resilienti. In questo 2025 ci concentreremo nel supportare imprese non solo attive sul mercato italiano ma anche in altri, in primis la Francia, dove il settore Fashion&Luxury è uno degli asset principali del Sistema Paese.

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Come si inseriscono le normative europee, come i passaporti digitali di prodotto, nelle soluzioni offerte da Tesisquare?
Le normative europee, come l’Ecodesign for Sustainable Products Regulation, sono un driver fondamentale per l’innovazione. Tesisquare integra il rispetto di queste regolamentazioni nelle sue piattaforme, permettendo ai brand di gestire agevolmente il passaporto digitale dei prodotti e garantire la conformità lungo tutta la filiera. In Francia, dove il settore moda e lusso è strategico, queste soluzioni non solo agevolano la compliance normativa, ma rappresentano anche un’opportunità per consolidare il vantaggio competitivo.

Cosa rende Tesisquare un partner di riferimento per le aziende del fashion?
La nostra capacità di coniugare tecnologia all’avanguardia, come blockchain e intelligenza artificiale, con una conoscenza approfondita delle esigenze del settore ci posiziona come leader di settore. Tracciabilità, monitoraggio trasporti, protezione del brand e lotta al mercato grigio, sono tutte esigenze fondamentali per i nostri clienti nell’ambito fashion e che possiamo garantire. Inoltre, il nostro impegno verso la sostenibilità e la crescita internazionale è supportato da un team locale in Francia e in Italia, che comprende le specificità di questi mercati e le loro sfide.

Tesisquare ha una strategia specifica per la Francia, considerando l’importanza del fashion in quel paese?

Assolutamente sì. In Francia stiamo rafforzando le collaborazioni con marchi del lusso e del prêt-à-porter, proponendo soluzioni personalizzate che coniugano innovazione e sostenibilità. Il nostro approccio è duplice: da un lato, supportiamo le aziende nell’ottimizzare processi globali, dall’altro, favoriamo strategie locali come il near-shoring, riducendo costi e impatto ambientale.



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