«Ritorneremo con modelli compatti. E siamo pronti per la Formula 1»- Corriere.it

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Che mestiere difficile � oggi guidare un grande marchio automobilistico… Anche se ti chiami Audi, fai parte di uno dei maggiori gruppi mondiali come Volkswagen, vendi 1,7 milioni di vetture all’anno, ogni giorno devi confrontarti con macigni come il passaggio alla mobilit� elettrica e stravolgimenti geopolitici. Ma Gernot D�llner, alla guida dell’Audi, ha le idee molto chiare sulla rotta da tenere, facendo leva su una squadra di vertice da poco rinnovata.  

Ingegner D�llner, pensa che Audi abbia una gamma adeguata alle sfide che deve affrontare?
�Tra il 2024 e il ’25 lanciamo pi� di venti modelli nuovi, con un’ampia offerta di soluzioni: motori a benzina e diesel, ibridi mild dotati del sistema Mhev plus, con un motore elettrico nella trasmissione, ibridi plug-in ed elettrici puri. Entro la fine dell’anno saremo il marchio premium con la gamma pi� recente. In questo periodo-ponte di almeno dieci anni, la flessibilit� � la vera chiave per offrire vetture diverse a clienti diversi, all’interno dell’Europa e negli Usa�. 

In ogni caso, il percorso verso la mobilit� basata su auto elettriche non � in discussione?
�Credo che la riluttanza nell’acquistare veicoli elettrici in certi Paesi sia un fenomeno a breve termine: i consumatori sono molto cauti nella scelta dei prodotti, ma nel lungo periodo le auto a batteria offriranno molti vantaggi, perch� stanno migliorando e il problema dell’autonomia sar� solo un ricordo. Ora il nostro scopo � portare l’elettrificazione su tutti i modelli, espandendo l’ibrido plug-in in ogni segmento.  La velocit� � uno dei nostri fattori di successo e la nuova organizzazione che abbiamo creato ci rende pi� efficienti e competitivi�.

I costruttori hanno discusso abbastanza con i politici europei del bando delle auto con motore a combustione dal 2035?
�La cosa pi� importante per noi � avere una stabilit� assoluta delle norme: se le ridiscuti ogni giorno, i clienti sono confusi e non comprano. Un altro tema � quello delle infrastrutture, che ci sono in Germania, Olanda, Francia e nell’Italia del Nord, ma in altri parti sono insufficienti�. 

Che cosa succeder� con le maximulte previste dall’Unione Europea per i costruttori che non raggiungono i target di emissioni di CO2 previsti nel 2025?
�Il nostro obiettivo � centrare i target di emissioni di CO2 fissati dalla UE: abbiamo le carte in regola per riuscirci con i nostri modelli elettrici, ma alla fine sono i clienti a decidere. Altrimenti, � possibile che si trovi una forma di flessibilit�, per esempio combinando i risultati del 2025 e ’26. Spero che si possa discuterne nei prossimi mesi�.

Di recente avete introdotto molti cambiamenti nella vostra squadra di vertice: una scelta dettata dall’evoluzione del contesto generale?
�Era fondamentale: l’agenda Audi non si limitava a un programma di trasformazione, ma era una vera ricostruzione dell’azienda, resa necessaria dalla complessit� del mercato e dal bisogno di collocarci in una posizione forte per quanto riguarda le piattaforme di software. Sono molto contento del fatto che a livello di gruppo sia partita una joint-venture con Rivian (costruttore americano di veicoli elettrici, ndr) e che Audi sia il primo marchio a portare questa nuova architettura elettrica ed elettronica sul mercato. Abbiamo scambi quotidiani di tecnici che lavorano insieme su questi progetti�.

Non si vedono nei vostri piani future Audi compatte, come lo sono state l’A1 e la Q2. Non ritenete opportuno rinnovare anche questi modelli?
�Non ci saranno eredi dirette di quei modelli, ma lanceremo delle “entry level” con tecnologia elettrica. Penso che la segmentazione del mercato stia cambiando, quindi avremo modelli di fascia pi� bassa, ma con aspetto completamente differente. E ogni nuovo modello sar� elettrico, a partire dal 2026-’27�.

Che prospettive avete in Cina, dove i marchi premium europei hanno problemi di vendite?
�Siamo ottimisti: abbiamo introdotto un nuovo brand “gemello” (privo del logo degli anelli, n.d.r.) per il segmento New Energy Vehicle, finora dominato dai costruttori cinesi, realizzando uno stabilimento per la produzione della Q6 L e-tron, specifica per i clienti locali. Siamo presenti in Cina da 35 anni, siamo stati il primo marchio premium a produrre sul posto e ora siamo il primo a sviluppare un’auto studiata apposta per il segmento Nev�.

Prevedete di fare degli investimenti anche in Italia?
�S�, siamo abbastanza forti come gruppo premium in Italia con Lamborghini, Italdesign e Ducati e investiamo pesantemente in queste tre aziende. Ducati e Lamborghini sono davvero al vertice nei rispettivi settori, quindi ce ne prendiamo cura e investiamo in prodotti nuovi per mantenere fresche le loro gamme�.

Che cosa pensa dei carburanti sintetici?
�Gli e-fuel costituiscono una tecnologia molto interessante, ma sbagliata per i veicoli nuovi; vanno bene per quelli vecchi o per altri settori industriali. La base di ogni e-fuel � l’idrogeno, ma se si guarda all’Europa, pi� del 50% dell’idrogeno utilizzato dall’industria � ancora del tipo “grigio”, ossia prodotto con combustibili fossili. L’efficienza dell’energia elettrica � quello che serve�.

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Audi ha deciso di entrare in Formula 1: che benefici vi aspettate da questa scelta?
�Sentiamo gi� quanto sia importante essere in F1 per il marchio: � una piattaforma eccezionale, che si adatta perfettamente al nostro brand per il quale sono fondamentali motorsport, innovazione, velocit�. Dobbiamo, per�, essere realistici: abbiamo da poco definito il management del team, scelto due nuovi piloti, trovato nuovi investitori finanziari (il fondo del Qatar QIA, ndr) e stiamo cercando altri partner e sponsor per il futuro. Ci stiamo preparando per la stagione 2026, ma sappiamo che � un programma che deve procedere un passo alla volta. Vogliamo iniziare con l’ambizione di qualche podio, per lottare per il titolo alla fine del decennio�.
 

27 gennaio 2025 (modifica il 27 gennaio 2025 | 15:35)



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