Scoprire la Via Francisca grazie a storie e leggende

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Scoprire storie, leggende, curiosità legate al territorio, da Disentis a Novara, passando dalla Valle di Blenio, in modo sostenibile. Il tutto promuovendo anche la cucina medievale di Maestro Martino. Stiamo parlando del progetto Interreg ‘Tra-Me – Tracce di Meraviglie lungo la Via Francisca’, un’iniziativa transfrontaliera che punta a valorizzare le ricchezze storiche, culturali, naturalistiche e gastronomiche lungo questo antico cammino che nel corso dei secoli (racchiude almeno 1’400 anni di storia) è stato percorso da imperatori, vescovi, mercanti, viandanti, pellegrini, grandi artisti, ma anche da traditori e briganti. Come? Proponendo visite guidate, coinvolgendo anche l’enogastronomia locale, incrementando così l’attrattività turistica.

‘Costruire legami fra territori vicini’

Questo progetto Interreg ha quale capofila svizzero l’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat) e quale capofila italiano il Comune di Omegna. «Un progetto che sottolinea l’importanza della cooperazione transfrontaliera», ha affermato Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia del Canton Ticino, durante una conferenza stampa tenutasi oggi, 28 gennaio, a Bellinzona. Una cooperazione che viene vista come «un ponte che ci unisce attraverso secoli di storia, cultura, economia e tradizione» e che ha come obiettivo quello di «costruire legami fra territori vicini, lavorando insieme per individuare soluzioni a sfide comuni». Si tratta insomma di «un gioco di squadra che valorizza il patrimonio culturale, portando benefici a tutti i territori coinvolti».

Fra castelli, santuari, musei, chiese e prodotti enogastronomici

Da parte sua Juri Clericetti, direttore dell’Otr-Bat, ha parlato di «un’opportunità di sviluppo del prodotto e dell’offerta turistica anche sul mercato italiano». Il progetto valorizza da un lato ulteriormente la Via Francisca del Lucomagno (che accomuna già i territori coinvolti), facendo scoprire ai visitatori «tutte quelle ‘tracce di passato’ che si incontrano lungo questa importante via, dai castelli ai santuari, dai musei alle chiese, dai fortini ai prodotti enogastronomici». Inoltre, nell’ambito delle visite guidate «non mancheranno animazioni medievali grazie alla collaborazione con l’associazione Spada nella Rocca, così come visite teatralizzate medievali». E tutto ciò aggiungendoci anche la cucina medievale di Maestro Martino grazie alla collaborazione con l’associazione Blenio Bellissima. Il vicepresidente di quest’ultima, Egon Maestri, ha infatti spiegato che «ai ristoranti lungo il cammino sarà messo a disposizione un ricettario» dedicato al celebre cuoco nato a Grumo, in Valle di Blenio, riconosciuto come uno dei principali fondatori della cucina italiana. Ristoratori che avranno così la possibilità di inserire nel loro menù piatti originali o rivisitati di Maestro Martino. Inoltre, i clienti «potranno scoprire la storia e curiosità legate alle pietanze che stanno mangiando», grazie a un codice Qr. Ma non è finita qui: «Su un muro lungo la strada principale di Grumo sarà realizzata una ‘Wall of fame’ dedicata a celebri chef contemporanei» che si sono ispirati proprio al cuoco di origine bleniese.

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Una casa dedicata al cuoco di origine bleniese

Parallelamente al progetto Interreg, vi è poi anche l’intenzione di realizzare la Casa Maestro Martino, sempre a Grumo. L’idea è quella di proporre ai visitatori libri e documentazione sulla cucina medievale, aggiungendoci anche una cucina didattica dove organizzare corsi sul tema. Il progetto transfrontaliero permette quindi di sviluppare progetti collaterali, come «una caccia al tesoro medievale a Bellinzona, coinvolgendo anche ristoranti che proporranno piatti medievali, così come un percorso enogastronomico a tappe in alta Valle di Blenio denominato ‘Sentiero del gusto’, sul quale si potranno pure gustare ricette di Maestro Martino», ha precisato Clericetti. Per Matteo Oleggini, presidente dell’associazione Amici della Via Francisca del Lucomagno – anch’essa partner del progetto Interreg –, l’iniziativa rappresenta inoltre «un’opportunità per promuovere la formazione delle guide grazie a una documentazione sulle particolarità legate proprio a questa antica via».

‘Aumentare il turismo e salvaguardare cultura e natura’

Per quanto riguarda la parte italiana, davanti ai media è intervenuto il sindaco di Omegna Daniele Berio, il quale ha assicurato che farà «tutto il possibile affinché le criticità del sistema italiano, spesso caratterizzato da una burocrazia soffocante, non costituiscano una limitazione al percorso che vogliamo compiere assieme», nell’ambito di questa collaborazione transfrontaliera. «Lo scopo ultimo del progetto è quello di aumentare il turismo e di incidere positivamente sull’economia locale e sulla salvaguardia del patrimonio naturalistico e culturale». Un ruolo importante in questo contesto «lo svolgerà il Centro culturale multimediale sul turismo lento e sostenibile che nascerà a Omegna», ha indicato il sindaco. Concretamente si tratterà di una struttura dotata di spazi per incontri, di una biblioteca tematica e di un sistema digitale per rendere le informazioni accessibili a tutti.

Offerte per tutti

Non da ultimo la progettista di Tra-Me Marilena Rovesi ha indicato come l’iniziativa sia in particolare volta a «promuovere il turismo culturale, che ha un potenziale ancora inespresso». Come? «Attraendo visitatori, raccontando storie poco conosciute che permettono di immergersi nella realtà locale». Concretamente sono previsti percorsi a tema, così come soggiorni della durata di un weekend in destinazioni raggiungibili anche con i mezzi pubblici, e quindi adatti a tutti.



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