Se n’è andato in silenzio, ad agosto avrebbe compiuto 80 anni, lasciando alla famiglia, ai collaboratori del ” Casino del Diavolo” , agli amici e a quanti hanno la fortuna di dividere con lui amicizia e la buona tavola, una eredità fatta di simpatia e tanto amore per la cucina materana, che ha portato anche all’estero. E per Franco ”Francolino” Modesto Ritella chef di rinomata esperienza,che si è sempre definito ”cuoco” per la umiltà e la voglia di lavorare che ne hanno segnato la vita, orecchiette e cime di rapa alla materana e la pecora cotta in pignata sono un classico della tradizione culinaria della Città dei Sassi da non disperdere. Un impegno, il suo, a difesa di una cultura contadina fatta di saperi e sapori semplici e genuini, che sono il biglietto da visita della dieta mediterranea. Francolino, un lavoratore d’altri tempi, pronto a rimboccarsi le maniche, nei momenti difficili ( e ne sono capitati) per portare avanti un sogno, cominciato a 14 anni in quel ”Lamione” di Palazzo Malvezzi- in centro- dove la famiglia Ritella originaria di Noci ( Bari) diede vita a un ristorante – pizzeria frequentato anche da attori, attrici, cantanti che si esibivano al cine teatro ”Duni” : da Pier Paolo Pasolini ad Amedeo Nazzari, da Lino Banfi a Domenico Modugno a Gianni Morandi. Consuetudine che continuò anche in seguito con l’apertura in via La Martella dell’apertura in proprio della prima sede del ristorante ” Il casino del Diavolo” . Tanti nomi dello spettacolo, dello sport, della politica che portarono ad amicizie consolidate, come quella con Oreste Lionello, con gli artisti circensi del circo Orfei e dell’Embell Riva. E qui Francolino non mancò di provare l’ebrezza del coraggio entrando nella gabbia dei leoni…
” Esperienza da non ripetere- ci raccontò in una delle tante frequentazioni- ma il mondo del circo è affascinante”. Indimenticabile, per il successo ricevuto, quanto seppe organizzare in occasione di Giochi Senza Frontiere. Giochi senza frontiere.
“La sfida – ci aveva raccontato Francolino- era fissata per il 21 giugno 1973 a Bellinzona (Svizzera) con una squadra di giovani materani che si fece onore. Arrivammo quinti. Ricordo il successo che sul podio della buona tavola ebbe il ceccio , una frittella che ha un sapore particolare. Passò per caso la conduttrice Rai, Rosanna Vaudetti, mentre preparavo la pasta per fare i cecci da offrire nella serata , a una cena per circa 300 persone tra atleti e giornalisti europei. Lei, incuriosita, assaggiò passando dalla cucina. ‘’ Disse quant’ è buono’’ e naturalmente ci fu il passaparola con una processione di italiani e stranieri, che chiedevano di assaggiare…Fu un aperitivo per la sera, e in vista della gara.
A tavola Rosanna Vaudetti mi citò indicandomi come l’autore del Ceccio e di tante altre cose buone preparate. Portammo da Matera un camion telonato con farina, vino, olio e carne senza frigorifero…E quest’ultimo aspetto destò l’attenzione dei doganieri che bloccarono il camion con le derrate alimentare. Nella cabina c’era Gioacchino Nicoletti, che a Bellinzona avrebbe dovuto darmi una mano. Naturalmente ci attivammo subito e da Matera, politici e organizzatori, si diedero da fare per indurre le autorità elvetiche a consentire il transito del camion. Non fu facile. Ma alla fine ci riuscimmo. Purtroppo gli involtini erano andati a male.Del resto era giugno e faceva caldo…ed eravamo senza frigorifero”. Con la sua cucina è stato anche all’estero Non si è mai tirato indietro e quando si è trattato di rappresentare Matera e la Basilicata con la semplice e genuina cucina locale (crapiata compresa) ha strabiliato tutti.
E così a New York e Boston ( Stati Uniti), Cuba, o Melbourne ( Australia) con missioni promozionali organizzate da Regione Basilicata o Ente Turismo ha presentato piatti originali. Ma è stato nei rioni Sassi con l’associazione Antichi Sapori e con l’Associazione cuochi materani che ha profuso impegno per promuovere, gratis naturalmente, la cucina materana coinvolgendo tanti amici che, con lui, hanno condiviso tante soddisfazioni. La notizia della sua scomparsa ha destato tanta incredulità e commenti positivi per un sorriso che portava in tavola sapori e saperi del passato. L’ultimo saluto nella sala del comitato ”Cristalli” in via Gravina e domani, alle 10.00, le esequie nella chiesa di San Paolo al rione Villa Longo. Un luogo che fa parte della storia di Francolino per aver realizzato alla fine degli anni Ottanta con don Nicola Colagrande un gemellaggio ”gastronomico” con il circolo dei lucani dell’Italsider di Taranto: cozze, pane di Matera e altro ancora. Grazie, Francolino. Siamo certi che anche lassù… apprezzeranno i sapori della tua, ineguagliabile, maestria culinaria.
Il cordoglio di Confapi Matera : esponente di spicco di una storica famiglia di ristoratori materani
Il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, esprime il cordoglio personale e quello di tutta l’Associazione delle Piccole e Medie Imprese per la scomparsa dell’Imprenditore Francolino Ritella, venuto a mancare all’età di 79 anni. Esponente di spicco di una storica famiglia di ristoratori materani, Francolino ha contribuito come pochi a diffondere la cucina locale, dando una connotazione specifica all’arte culinaria di Matera e rendendola riconoscibile ai turisti di tutto il mondo e ai materani di diverse generazioni. “Da parte mia e di Confapi Matera le più sentite condoglianze alla famiglia di Francolino Ritella e l’auspicio che il suo esempio sia seguito dalle giovani generazioni di imprenditori del settore della ristorazione” – ha dichiarato il Presidente De Salvo.
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