Trasformare la vita domestica in un’esperienza guidata dai dati, efficiente e in linea con gli obiettivi di sostenibilità. Partendo dall’analisi dei consumi dell’energia della propria casa, infatti, è possibile accrescere la consapevolezza riguardo la loro gestione, approfondire la salute di elettrodomestici e impianti e migliorare il benessere all’interno dell’abitazione. La startup TaDa – fondata da Giuseppe Teatino, Stefano Fumi e Federico Ungolo – si è data questo obiettivo ambizioso, partendo dal presupposto che fornire ai clienti dati continui e facilmente leggibili possa aiutarli a consumare meglio, risparmiando sui costi in bolletta e assumendo finalmente un ruolo attivo e cosciente nella lotta ai cambiamenti climatici.
In Italia tante abitazioni di proprietà ma con classi energetiche basse
Se l’Italia è un’economia fondata sul mattone, il paradosso è che della nostra casa sappiamo e vediamo molto poco. Nel nostro paese – dove il 77 per cento della popolazione vive in case di proprietà – si contano 32 milioni di abitazioni in circa 15 milioni di edifici, di cui 12,5 milioni di carattere residenziale; di questi ben il 72 per cento ha oltre 45 anni di vita, quindi è stato costruito prima dell’entrata in vigore della prima legge sull’efficienza energetica del 1976 (quella attuale è del 1991). Il 68,5 per cento delle abitazioni, oltretutto, ha una classe energetica compresa fra la E e la G. La direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici, approvata nel marzo del 2023, prevede emissioni zero per tutti i nuovi edifici a partire dal 2030 e impone requisiti minimi di performance per tutto il parco esistente.
In questo quadro, se grazie alla tecnologia siamo ormai aggiornati in tempo reale su molte delle cose che ci circondano, poco o nulla sappiamo del contenitore che ci ospita per la maggior parte del tempo: la nostra casa. Di conseguenza, ogni problema su impianti o elettrodomestici ci crea ansia e trovare una soluzione ci sembra estremamente faticoso. Da qui sono partiti i fondatori della startup TaDa: la “magia” (il nome non è casuale), o meglio la scommessa, è di fornire alle persone gli strumenti per conoscere meglio la propria abitazione e avere il controllo su questi problemi. “Il claim della nostra realtà – spiega Giuseppe Teatino – è ‘DaTa is Power’, dove la parola ‘Power’ assume un doppio significato: energia in senso stretto ma pure potere, inteso come accresciuta consapevolezza da parte delle persone”.
I dati sull’energia possono guidare le scelte (e renderle più consapevoli)
Tutto questo grazie all’analisi dei dati energetici, partendo dalla disaggregazione dei consumi per arrivare al monitoraggio degli elettrodomestici e della casa. TaDa lavora con algoritmi proprietari che ottimizzano l’infrastruttura dei contatori di seconda generazione – che oggi costituiscono oltre l’80 per cento dei contatori installati in Italia, un dato in continuo aumento – senza necessità di un ulteriore hardware da installare nel quadro elettrico. Ciò grazie a un concentratore, una spina intelligente che dialoga con il contatore 2G: questo semplifica enormemente la creazione di librerie di dati, evita di dover installare pinze amperometriche, discretizza la quantità di informazioni da gestire e consente di concentrarsi sullo sviluppo di algoritmi proprietari.
“L’idea – sottolinea Stefano Fumi – è quella di portare su un nuovo livello il processo Nilm, ovvero il monitoraggio della curva energetica dell’abitazione in maniera non invasiva. A differenza della pinza amperometrica nel quadro elettrico, qui non c’è bisogno di installare nulla: una plug parla direttamente con il contatore in power line e recupera i dati che, trattati e ricampionati, danno vita alla magia”. Il fine è quello di raccogliere dati sull’utilizzo dell’energia in ambienti domestici (che oggi non esistono o esistono in maniera molto limitata) e leggerli, trovare combinazioni, passare dalla ricerca delle impronte degli elettrodomestici alle impronte delle persone che li utilizzano; quindi combinare questi dati e trovare del valore, che sta nel renderli azionabili a diversi livelli. Attraverso la telemetria, in sostanza, è possibile trovare il vero significato che quei dati hanno per tradurlo e renderlo gestibile per i clienti.
I quattro elementi sui quali punta TaDa
TaDa mira a rivoluzionare la gestione domestica integrando quattro elementi. A partire dagli analytics@home, ovvero la capacità di catturare dei dati e di unirli con un filo rosso che gli dia senso, che li renda tridimensionali e li combini in modi diversi; il secondo elemento riguarda la wellness@home, la possibilità di monitorare attraverso i dati le prestazioni domestiche per migliorare comfort ed efficienza. E ancora, cockpit@home vuol dire offrire soluzioni di monitoraggio remoto per la salute degli elettrodomestici e le perdite degli impianti. Sustainability@home, infine, significa spostare la conversazione sulla sostenibilità dalla colpa all’empowerment, fornendo dati concreti in grado di incoraggiare il risparmio energetico e il consumo responsabile evitando, evidenziano i fondatori, un “approccio calvinista” alle tematiche green che fin qui è stato dominante.
TaDa può contribuire al raggiungimento della direttiva europea sulle case green perché, evidenzia Fumi, “aiutare qualcuno a capire cosa può fare per rientrare in quei parametri significa disegnargli una mappa di senso. Empowerment vuol dire proprio questo, fornire alle persone un quadro in cui orientarsi”. Il punto, gli fa eco Teatino, “non è il dato ma il percorso di senso che puoi creare a partire dal dato, abbattendo il gap cognitivo”.
Le ricadute pratiche di una soluzione innovativa
I fondatori di TaDa hanno disegnato una mappa concettuale simile a quella di una metropolitana. C’è una sola entrata, i dati sull’impronta energetica della casa, e tante possibili uscite. Già, come si traduce tutto ciò nella pratica? Gli esempi sono molteplici. A partire dal risparmio, visto che non è possibile migliorare ciò che non si misura: invece si potrebbe risparmiare circa il 30 per cento dell’energia elettrica che al momento viene disperso per cattiva manutenzione o errato utilizzo degli impianti e degli elettrodomestici. Sempre attraverso i dati è possibile stabilire il momento esatto in cui un elettrodomestico ha bisogno di una manutenzione o deve essere sostituito, oppure scegliere le migliori forniture o eventuali coperture assicurative in base alle proprie reali necessità.
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E ancora, i dati possono fornire un indirizzo chiaro rispetto a interventi di efficienza energetica, alla compilazione dei certificati di attestazione energetica (Ape) e alla produzione dei cosiddetti certificati bianchi, titoli di efficienza energetica che hanno un mercato definito e che stanno per aumentare di valore per la nuova legislazione degli Ets (Emission trading system) in Europa. Le altre possibili declinazioni spaziano dalla prevenzione di incendi e di problematiche agli elettrodomestici generati da sbalzi di tensione – monitorabili in tempo reale – fino alla creazione della documentazione necessaria per la concessione di mutui green, con vantaggi per i clienti visti i tassi di interesse inferiori ma anche per le banche.
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