La Commissione europea presenta la Bussola per la Competitività: ecco che cos’è e che cosa prevede

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Fornire una chiara cornice strategica per orientare le politiche europee in materia di competitività e sostenibilità: è questo lo scopo della Bussola per la competitività dell’UE presentata dalla Commissione.

Lo strumento rappresenta la prima grande iniziativa presentata dalla Commissione nel suo nuovo mandato e traccia il percorso per fare dell’Europa il luogo in cui le tecnologie, i servizi e i prodotti puliti futuri sono inventati, fabbricati e commercializzati e nel contempo il primo continente a impatto climatico zero.

La bussola per la competitività è stata presentata congiuntamente al rapporto annuale sulla competitività del Mercato Unico europeo – che evidenzia le criticità e opportunità per la competitività del mercato –, corredato anche dall’analisi delle vulnerabilità esterne dell’Unione.

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Che cos’è la Bussola per la Competitività

La “Bussola per la competitività” è un documento strategico che mira a guidare le politiche economiche dell’UE nei prossimi cinque anni. Nasce dalla presa di coscienza che l’Europa deve agire con urgenza per non perdere terreno rispetto ad altre potenze economiche globali.

Questa bussola non è un atto legislativo vincolante, ma una comunicazione che definisce gli obiettivi e le azioni prioritarie per rilanciare la competitività europea. Il documento è indirizzato a tutte le istituzioni e a tutti gli attori che hanno un ruolo nella definizione e nell’attuazione delle politiche economiche europee e cioè al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni. Ma è rivolto anche alle parti sociali, alle imprese e alle diverse autorità nazionali, regionali e locali.

Il contesto da cui nasce la Bussola per la Competitività

La “Bussola per la competitività” affonda le sue radici in un contesto di sfide crescenti per l’economia europea. Il documento riconosce che, negli ultimi due decenni, l’Europa ha perso terreno rispetto ad altre grandi economie a causa di un persistente divario nella crescita della produttività. L’UE è rimasta indietro rispetto agli Stati Uniti nelle tecnologie avanzate, mentre la Cina ha raggiunto l’Europa in molti settori ed è in testa nella corsa per la leadership in nuove aree di crescita.

Il rapporto Draghi, commissionato dalla presidente von der Leyen, ha fornito un’analisi dettagliata dei problemi europei, evidenziando come l’UE non possa più contare sui fattori che hanno sostenuto la crescita in passato, come la domanda esterna, l’energia a basso costo e la stabilità geopolitica.

La Bussola, quindi, è una risposta concreta a queste preoccupazioni, un tentativo di invertire la rotta e di garantire all’Europa un futuro prospero e competitivo. Il documento si basa anche sulla Dichiarazione di Anversa, promossa da rappresentanti delle imprese e dei sindacati europei, e sulla Dichiarazione di Budapest, con la quale i leader europei hanno chiesto un “Patto per la competitività” per l’Europa

Innovazione, decarbonizzazione e sicurezza: i tre pilastri della Bussola per la competitività europea

La bussola per la competitività dell’UE è il risultato di un lavoro iniziato a partire dalle conclusioni della relazione presentata dall’ex premier italiano Mario Draghi nel settembre 2024, “The future of European competitiveness” (di cui abbiamo parlato in questo articolo), che evidenziava tre imperativi trasformativi per stimolare la competitività: colmare il divario d’innovazione, adottare un piano congiunto decarbonizzazione-competitività e aumentare la sicurezza e la riduzione delle dipendenze.

Azioni queste indispensabili per recuperare una situazione che ha visto negli ultimi vent’anni l’UE accumulare un divario sempre maggiore con le altre grandi potenze economiche (Cina e Stati Uniti nello specifico) a causa di una ridotta crescita di produttività.

La bussola, come vedremo di seguito, definisce l’impostazione da seguire per ciascuna di queste azioni-pilastro e presenta una selezione di misure-faro per rispondervi.

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Colmare il divario di innovazione

Il primo pillar su cui poggia la bussola per la competitività dell’UE si costituisce di azioni volte a colmare il divario di innovazione, tra cui:

  • facilitare la creazione di start-up e le condizioni per la loro crescita
  • creare un mercato del capitale di rischio più profondo ed efficiente
  • semplificare la mobilità e la retention dei talenti
  • investire in infrastrutture all’avanguardia
  • favorire l’innovazione e la ricerca

L’intenzione è creare terreno fertile per le nuove start-up innovative, promuovere la leadership industriale nei settori ad alta crescita basati su tecnologie deep tech e promuovere la diffusione delle tecnologie tra le imprese consolidate e le PMI.

A tal fine, la Commissione proporrà l’iniziativa sulle Gigafactory di AI (AI Gigafactories) e la strategia per l’AI applicata (Apply AI) per guidare lo sviluppo e l’adozione dell’AI in settori chiave dell’industria.

Verranno presentati, inoltre, piani d’azione sui materiali avanzati, le tecnologie quantistiche, le biotecnologie, la robotica e le tecnologie spaziali.

Una specifica strategia dell’UE su start-up e scale-up affronterà gli ostacoli che impediscono alle nuove imprese di emergere ed espandersi.

La proposta di un 28o regime giuridico semplificherà le norme applicabili, compresi gli aspetti d’interesse di diritto societario, diritto fallimentare, diritto del lavoro e diritto tributario, e ridurrà i costi del fallimento. In questo modo le imprese innovative potranno fruire di un unico complesso di norme, ovunque investano e operino nel mercato unico.

Una tabella di marcia comune per la decarbonizzazione e la competitività

La bussola ravvisa nei prezzi elevati e volatili dell’energia un problema fondamentale e stabilisce le aree di intervento che favoriranno l’accesso a un’energia pulita e a prezzi accessibili.

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Le azioni che fanno parte di questo pillar sono volte a:

  • Integrare le politiche di decarbonizzazione con le politiche industriali, economiche e commerciali
  • facilitare l’accesso a energia a prezzi accessibili
  • rafforzare il business case per una transizione pulita
  • promuovere la competitività dei produttori di tecnologie pulite.

Tra le azioni che verranno presentate a supporto di questi obiettivi vi è il patto per l’industria pulita (Clean Industry Deal) che la Commissione ha l’obiettivo di presentare entro il termine dei primi 100 giorni del suo mandato.

Il patto esporrà un approccio alla decarbonizzazione basato sulla competitività, che faccia dell’UE un luogo attraente per la produzione, anche per i settori ad alta intensità energetica, e promuova le tecnologie pulite e nuovi modelli di business circolari.

Il piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili contribuirà a ridurre i prezzi e i costi dell’energia, mentre l’atto legislativo sull’accelerazione della decarbonizzazione industriale estenderà le autorizzazioni accelerate ai settori in transizione.

La bussola prevede inoltre piani d’azione specifici per i settori ad alta intensità energetica, come la siderurgia, la metallurgia e l’industria chimica, che costituiscono la colonna portante del sistema manifatturiero europeo ma sono anche i più vulnerabili in questa fase della transizione.

Ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza

Il terzo pilastro della bussola per la competitività mira alla riduzione delle dipendenze dell’UE in ambiti strategici della supply chain.

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Un tema che la Commissione ha voluto analizzare attraverso un approccio data-driven con il primo Indice delle vulnerabilità esterne dell’Unione (EXternal Vulnerability Index, o EXVI), uno strumento di monitoraggio che utilizza i dati commerciali per identificare e misurare le vulnerabilità esterne in diversi segmenti dell’economia dell’UE.

Come indicatore composito, l’EXVI valuta la vulnerabilità di prodotti, settori ed economie all’interno del sistema commerciale globale, analizzando le dipendenze commerciali e le posizioni competitive, e quantificando l’esposizione economica agli shock esterni. Si basa su dati altamente dettagliati (codici prodotto HS6) ed è ancorato a un semplice sistema di punteggio che va da 0 (vulnerabilità più bassa) a 1 (vulnerabilità più alta).

L’EXVI fornisce un quadro per monitorare i rischi della catena di approvvigionamento, consentendo ai decisori politici di prendere decisioni informate, mirate e tempestive per rafforzare la resilienza.

Gli EXVI ottenuti mostrano che l’UE è più esposta alle vulnerabilità del commercio esterno rispetto alla Cina, ma meno degli Stati Uniti. Un’analisi più approfondita di aree critiche come le materie prime, i semiconduttori e le tecnologie a emissioni zero rivela che l’UE è più vulnerabile nelle materie prime.

Inoltre, l’indice mostra che l’UE è più vulnerabile della Cina in tutte e tre le catene di approvvigionamento, mentre è più vulnerabile degli Stati Uniti solo nei semiconduttori.

Dipendenze che, come indicato dalla bussola, saranno affrontate attraverso azioni mirate a:

  • sviluppare politiche, partnership e investimenti per garantire la sicurezza economici la resilienza e gli interessi strategici
  • rafforzare le capacità industriali di difesa e il supporto tramite la cooperazione paneuropea
  • migliorare la preparazione dell’UE ad affrontare rischi e shock di mercato

Nello specifico, la capacità dell’UE di diversificare e ridurre le dipendenze ruoterà attorno a partenariati efficaci. L’UE gode già della rete più ampia e in più rapida crescita di accordi commerciali al mondo, che copre 76 paesi in rappresentanza di quasi la metà degli scambi commerciali dell’Unione.

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Per continuare a diversificare e rafforzare le catene di approvvigionamento europee, la bussola evoca una nuova gamma di partenariati per il commercio e gli investimenti puliti che contribuiscano a garantirle l’approvvigionamento di materie prime, energia pulita, combustibili sostenibili per i trasporti e tecnologie pulite da tutto il mondo.

Nel mercato interno la revisione delle norme sugli appalti pubblici consentirà d’introdurvi una preferenza europea nei settori e tecnologie critici.

I cinque abilitatori trasversali della bussola per la competitività dell’UE

I tre pilastri sono integrati da cinque abilitatori trasversali, essenziali per sostenere la competitività in tutti i settori. Il primo è la semplificazione, che punta a ridurre drasticamente gli oneri normativi e amministrativi, attraverso uno sforzo sistematico di semplificare, accelerare e snellire le procedure per accedere ai fondi dell’UE e ottenere decisioni amministrative.

In tal senso, l’imminente proposta omnibus semplificherà l’informativa sulla sostenibilità, la dovuta diligenza e la tassonomia, mentre la Commissione agevolerà l’attività d’impresa per migliaia di piccole imprese a media capitalizzazione, con l’obiettivo di ridurre almeno del 25% gli oneri amministrativi per le imprese in generale e almeno del 35% per le PMI.

Il secondo abilitatore riguarda la riduzione degli ostacoli al mercato unico, che da 30 anni costituisce il motore della competitività dell’Europa. La strategia orizzontale per il mercato unico modernizzerà il quadro di governance, rimuovendo ostacoli esistenti e impedendo l’erezione di nuovi, velocizzando i processi normativi e migliorandone l’accessibilità, soprattutto per PMI e start-up.

Il terzo abilitatore è il finanziamento della competitività, poiché nell’UE manca un mercato dei capitali efficiente che trasformi i risparmi in investimenti. La Commissione proporrà un’Unione europea dei risparmi e degli investimenti per creare nuovi prodotti di risparmio e investimento, incentivare il capitale di rischio e garantire la fluidità dei flussi di investimenti in tutta l’UE.

Il quarto abilitatore è la promozione di competenze e i posti di lavoro di qualità, con un’iniziativa per costituire un’Unione delle competenze focalizzata su investimenti, apprendimento permanente, creazione di competenze future, mantenimento delle competenze, mobilità equa, attrazione e integrazione di talenti qualificati dall’estero e riconoscimento di diversi tipi di formazione.

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Infine il quinto abilitatore trasversale è il miglior coordinamento delle politiche a livello nazionale e dell’UE, attraverso un nuovo strumento di coordinamento per la competitività che assicurerà la collaborazione con gli Stati membri per l’attuazione degli obiettivi strategici dell’Unione, individuando progetti transfrontalieri di interesse europeo e portando avanti le riforme e gli investimenti collegati. Nel prossimo quadro finanziario pluriennale, un fondo per la competitività sostituirà vari strumenti finanziari dell’UE esistenti, fornendo supporto finanziario all’attuazione di interventi collegati.

“L’Europa ha tutto quel che serve per vincere la corsa al vertice. Ma allo stesso tempo deve superare le sue debolezze per riconquistare competitività. La bussola per la competitività concreta le eccellenti raccomandazioni della relazione Draghi in una tabella di marcia. Ora abbiamo un piano. Abbiamo la volontà politica. Ci servono rapidità e unità. Il mondo non ci aspetterà. Tutti gli Stati membri sono d’accordo: è il momento di passare all’azione”, commenta la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

Il futuro dell’Automotive nell’UE

Con la “Bussola” l’UE rimette in discussione la tanto criticata visione che prevede la transizione verso la neutralità climatica, che l’UE intende raggiungere entro il 2035 per le autovetture attraverso l’elettrificazione completa.

Il nuovo documento afferma che per arrivare a questo obiettivo è necessario un approccio tecnologicamente neutrale, in cui anche gli e-fuels abbiano un ruolo. Si indica quindi una possibile flessibilità rispetto al divieto dei motori endotermici, con un’apertura verso l’impiego di carburanti alternativi.

La Bussola prevede comunque un piano d’azione industriale dell’UE per il settore automobilistico, con iniziative sia dal lato dell’offerta che della domanda, e evidenzia la necessità di investire nelle infrastrutture di ricarica e di promuovere l’adozione di veicoli elettrici.

Le AI Factories

La “Bussola” dedica un’attenzione particolare al tema dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di posizionare l’Europa come attore di rilievo in questo settore strategico.

Le “Fabbriche AI” sono un’iniziativa chiave in questo contesto. L’obiettivo è creare infrastrutture di calcolo avanzate, basate sui supercomputer europei, per fornire la potenza necessaria allo sviluppo di modelli di AI. Verranno create delle vere e proprie Gigafabbriche specializzate nell’addestramento di modelli AI di grandi dimensioni, in sinergia con iniziative pubbliche e private.

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Il documento evidenzia inoltre la necessità di una strategia per l’Unione dei dati per facilitare la condivisione sicura dei dati, essenziali per l’addestramento e lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale.

Le Fabbriche AI non saranno solo infrastrutture tecnologiche, ma veri e propri hub di innovazione e di collaborazione tra start-up, ricercatori e industrie, con l’obiettivo di integrare l’AI in tutti i settori chiave dell’economia europea. Si ipotizza, a questo proposito, la creazione di un “CERN for AI”.

Urso: “Finalmente un approccio pragmatico”

La presentazione della bussola per la competitività europea è stata accolta con favore dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha espresso la sua soddisfazione per l’approccio pragmatico impiegato nella definizione dello strumento.

“Finalmente un approccio pragmatico, con una visione strategica in cui emerge il principio della neutralità tecnologica. È un buon viatico ma la partita è appena iniziata e decisivo sarà il dialogo strategico sull’automotive che il commissario Tzitzikostas avvierà domani con tutti gli stakeholder del settore, in vista del Clean Industrial Deal. Massimo sforzo perché l’Europa cambi davvero”, ha commentato il Ministro.

Il documento ufficiale

Qui di seguito potete leggere il documento integrale

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