Bologna, i funerali di chi muore solo o senza soldi: «Si vedono persone sempre più giovani»

«Quello che ho apprezzato di più è stato il rispetto dimostrato da parte degli operatori nei confronti miei e di mio marito. Refat era musulmano e la sua salma è stata sepolta nel cimitero islamico a Borgo Panigale. Lo hanno avvolto nelle lenzuola, come prevede il rito, e l’ho potuto salutare con dignità. Per questo sarò sempre grata ai ragazzi che si sono occupati del funerale». Nadia, 66enne ucraina, ha salutato per l’ultima volta suo marito nel 2024 con un funerale sociale. «In quel momento non riuscivo a ragionare, ero sconvolta per la perdita, grazie a loro non ho dovuto pensare a nulla».

Morire da soli o senza risorse economiche

Si tratta delle delle cerimonie funebri che in particolari casi vengono presi a carico dal Comune tramite una convenzione con Bologna servizi cimiteriali (Bsc). «Facendo un po’ di chiarezza – spiegano dalla società che dal 2013 gestisce i servizi cimiteriali, necroscopici e di cremazione in città – esistono due tipologie di servizi di questo tipo, il funerale gratuito e quello sociale. Il primo è previsto per i casi in cui vi sia disinteresse o assenza di familiari. La seconda tipologia, invece, si mette in pratica nel caso in cui il defunto fosse in carico ai servizi sociali già in vita o nel caso in cui i familiari non possano provvedere alle spese del funerale, previa presentazione dell’Isee. In entrambe le casistiche, normalmente, il funerale in forma laica se non è chiara l’appartenenza religiosa del defunto, prevede l’inumazione in terra o eventualmente la cremazione

I numeri dei funerali gratuiti e sociali a Bologna

Nel 2024 a Bologna sono stati celebrati 18 funerali gratuiti e 54 funerali sociali con un trend che viene definito da Bsc «stazionario e costante» con l’eccezione dell’anno 2020 (causa Covid) durante il quale il numero di decessi è stato molto superiore e di conseguenza anche il numero di questo tipo di esequie: «l’impressione è che negli ultimi tempi riguardino non solo anziani ma anche persone più giovani».

Con riferimento a quelli degli ultimi dodici mesi otto funerali gratuiti sono stati organizzati per disinteresse dei familiari, cinque per mancanza di parenti in vita e i restanti cinque con motivazioni diverse (come stranieri residenti a Bologna o senza residenza in Italia per i quali non è potuto avvenire il rimpatrio oppure per sconosciuti). Con il disagio economico aumentano le famiglie che non riescono a permettersi il funerale e allo stesso tempo crescono anche gli anziani senza figli e con al massimo parenti lontani con cui non hanno più rapporti. Si fanno ricerche, ricostruzioni di alberi genealogici e telefonate agli uffici anagrafici di tutta Italia.

«Al funerale di un amico seguito dai servizi sociali»

Giorgio, 75enne bolognese racconta la sua esperienza: «Ho conosciuto Massimo a seguito della morte di sua moglie che era amica della mia. Era mio coetaneo ed era rimasto da solo e perciò spesso veniva a trovarci. Aveva dei fratelli ma credo non andassero molto d’accordo perché al funerale non c’erano. Quando è venuto a mancare Massimo era in carico ai servizi sociali. Io e mia moglie abbiamo partecipato al suo funerale. Lo abbiamo salutato nella camera ardente del Sant’Orsola, poi c’è stata la messa e la sepoltura. Una bara e dei fiori, nulla di diverso da qualunque altro funerale».

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