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L’aula di Palazzo Cesaroni respinge la mozione dei consiglieri della Lega Melasecche e Tesei
L’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto, con 7 voti a favore della minoranza e 13 voti contrari della maggioranza, la mozione presentata da Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega) in merito alla “realizzazione del ‘Nodo di Perugia’”.
L’atto di indirizzo, illustrato in Aula dal consigliere Enrico Melasecche, chiedeva alla Giunta di “proseguire il lavoro iniziato dall’esecutivo nella precedente legislatura tornando a fare squadra fra Regione, Provincia e Comune, condizione sine qua non per presentarsi al Governo in modo credibile, al fine di realizzare gradualmente il Nodo di Perugia, a cominciare dal primo stralcio Collestrada-Madonna del Piano, opera che non solo risulta imprescindibile per risolvere il problema del traffico e arginare i numerosi incidenti stradali che si verificano in quel tratto ma anche per ridurre l’inquinamento ambientale che preoccupa gli oltre ventimila abitanti di quel territorio”.
“Sul Nodo stradale di Perugia – ha aggiunto Melasecche – non si possono fare passi indietro, si tratta di un’opera inclusa nella delibera Cipe tra i sistemi stradali e autostradali e confermata quale infrastruttura strategica di preminente interesse nazionale. Il piano preliminare sul quale Regione e Governo hanno espresso parere favorevole, è stato approvato accertandone la compatibilità ambientale, rinviando l’individuazione della copertura finanziaria alla fase di approvazione del progetto definitivo, a condizione ovviamente che tutti gli enti territoriali interessati mantengano il ‘sì’ e non facciano il gioco delle tre carte come sta avvenendo. Reperire da parte del Governo, fra le molte difficoltà del bilancio nazionale, una somma che supera i 500 milioni di euro contro il volere espresso da questa nuova maggioranza è inimmaginabile”.
“Gli interventi previsti – ha sottolineato Melasecche – hanno l’obiettivo di potenziare il sistema infrastrutturale viario, oltre che puntare alla separazione dei traffici locali da quelli nazionali e alla redistribuzione dei flussi di traffico su un sistema di arterie più esteso e sicuro, oltre che a conseguire obiettivi di miglioramento ambientale del sistema urbano e periurbano perugino. Basti pensare che il tratto stradale che collega le gallerie di Perugia a Collestrada è percorso quotidianamente fino a circa 200mila veicoli, 14mila dei quali mezzi pesanti, e rappresenta quasi il 50 per cento dell’intero traffico regionale e il 45 per cento degli spostamenti dei veicoli pesanti che interessano la viabilità regionale. Tutti i giorni coloro che transitano in quell’area sono costretti a subire rallentamenti sistematici per una mole di traffico che supera le capacità delle attuali strutture. Certi numeri impressionanti, oltre a tradursi in grandi disagi, rappresentano una seria preoccupazione anche in termini d’inquinamento, soprattutto nell’area di Ponte San Giovanni e Collestrada”.
“A causa dei frequenti blocchi al traffico sulle arterie principali, infatti, lo stesso si riversa in tutta la viabilità interna già di per sé insufficiente. È imbarazzante vedere la Giunta del Comune di Perugia bocciare atti a favore della realizzazione del Nodo, con la scusa di voler riflettere sul da farsi, dopo oltre 23 anni di approfondimenti, convegni, partecipazioni. Anche il raddoppio delle rampe non è risolutivo di un problema complesso, in quanto determina solo una fluidificazione del traffico in quel punto, non affrontando il problema della E45 né quello del II° stralcio delle gallerie di Perugia, su cui l’Anas, su nostra richiesta, ha già assegnato la progettazione. La Giunta Tesei si è attivata subito per il Nodo, consapevole che è un’opera indispensabile per Perugia e l’Umbria. Chi dice no non ha mai ipotizzato alternative. Serve coraggio – ha concluso Melasecche -, assumetevi le vostre responsabilità”.
INTERVENTI
Fabrizio Ricci (Avs): “Nelle linee programmatiche si trova una risposta chiara a questa mozione. Non si possono costruire nuove strade impattanti, che portano più traffico e non risolvono i problemi degli umbri. Stiamo parlando di un’opera pensata nel secolo scorso. Ci auguriamo che si possa andare oltre, liberandoci di questa opera, e che si avvii una fase di ripensamento della viabilità. Non c’è più tempo ma cambiare è possibile. Ci sono esperienze in Europa da prendere a esempio. Serve una svolta decisa verso la sostenibilità ambientale, è un obbligo. I trasporti sono responsabili del 27% degli inquinanti nel paese e il 92 per cento è dovuto alla gomma. Le strategie europee entro il 2050 ci chiedono quasi di dimezzare le auto. Voi invece proponete una nuova strada, che porta nuove auto. Si stima che solo il nodino comporterebbe un consumo di suolo di 90 ettari. Senza considerare la questione del bosco di Collestrada, area protetta europea. L’Anas ha chiarito che il nodino non inciderebbe sul traffico della Perugia – Bettole. Su questo progetto è mancata totalmente la partecipazione”.
Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria civica): “Questa è un’opera importantissima perché lo sviluppo è legato all’accessibilità dei territori. Lo sforzo in questi 5 anni della passata legislatura era quello di superare l’atavico isolamento che blocca l’Umbria. Uscire da Perugia è un incubo quotidiano che centinaia di migliaia di cittadini vivono quotidianamente. Dobbiamo migliorare la qualità della vita degli umbri. Costruire un ‘no’ che parte da presupposti teorici non funziona. Noi dobbiamo superare la difficoltà quotidiana del blocco del traffico. Questo tema va affrontato in maniera concreta. Gli umbri meritano una risposta sul progetto e sulla fattibilità dell’opera. Prendere tempo è inutile, ma serve solo a bloccare l’opera. Il Comune di Perugia si è espresso negativamente e questo dispiace. Riflettiamo davvero sul percorso ma non diciamo no ad una prospettiva così strategica per lo sviluppo della nostra regione. Spero davvero che le forze politiche di maggioranza valutino un’opera che ha sempre avuto il sostegno di chi ha governato. Non affossate quest’opera: per i prossimi venti anno non ci saranno prospettive”.
Cristian Betti (Pd): “Propongo il rinvio in commissione per dare la possibilità a tutti di conoscere e capire il percorso dell’opera. Non si decide oggi con una mozione se si fa il nodo oppure no. La discussione va avanti da tempo sul nodo di Perugia, con posizioni molto alterne. Il problema del traffico a Ponte San Giovanni va affrontato. C’è però un tema legato alla possibilità di esprimersi e di far esprimere soggetti importanti su questa opera nelle sedi opportune, perché possono aiutare un percorso e affrontare problemi che evidentemente un’opera come questa si porta dietro. I cittadini di Corciano non sono stati interpellati su questa opera. Come quelli di Torgiano. E questo è un vulnus importante. Si deve mettere chi governa nelle condizioni di andare a fondo su questo tipo di progetto. La pubblica amministrazione procede per atti, non per annunci sulla stampa. Dopo 23 anni di discussioni si può aspettare un altro mese. È doveroso per noi permettere a tutti i consiglieri di andare in commissione e portare lì la discussione sul nodo. La mancanza di confronto ha influito. L’opera non funziona a pezzi. Per arrivare al risultato, dobbiamo coinvolgere tutti i soggetti interessati”.
Andrea Romizi (FI): “Vorrei capire la posizione della maggioranza su quest’opera. Capire le alternative che si propongono. Questo tipo di opere hanno anni di lavoro alle spalle. Non si può sempre rinviare. Il centrodestra ha sempre avuto linearità nel suo comportamento, la direzione è sempre stata quella. Invece il centrosinistra in un momento dice una cosa e poi il contrario. E questo disorienta. Il consumo del suolo, chi non lo ha a cuore. Ma non può precludere la realizzazione di opere necessarie. Non c’è nessuna proposta migliorativa. Studi e approfondimenti hanno portato a consolidare l’idea che questa è la soluzione migliore. Ci sono momenti della giornata in cui Ponte San Giovanni diventa una tangenziale. Non possiamo nascondere dietro a principi bellissimi quello che accade quotidianamente ai nostri cittadini. Su questa opera si è consumato un confronto in città. Poi ci sono stati momenti di partecipazione, anche con Consigli comunali aperti, con assemblee sul territorio. Ma alla fine si è capito che è la soluzione migliore”.
Stefano Lisci (Pd): “L’atto va rinviato in Commissione. È un progetto che deve essere studiato. Riflettere un attimo e portarlo in Commissione è importante. Un mese per conoscere meglio la situazione non sposta nulla. La partecipazione è un passaggio importante della comunità. Approfondire ancora un po’ e conoscere in tutte le sfaccettature le varie problematiche è un atto di responsabilità”. Maria Grazia Proietti (Pd): “È importante pensare al rinvio in Commissione. Stiamo parlando di un argomento complesso. Bisogna prendersi le proprie responsabilità. Serve dare concretezza. Però abbiamo necessità di riflettere e valutare meglio con un lavoro rapido”.
Eleonora Pace (FdI): “Oggi giorno delle scelte. Il tempo perso non è mai a costo zero. La nuova maggioranza deve scegliere su un tema sentito da tutti gli umbri. Sono circa vent’anni che se parla, ma solo la Giunta di centrodestra si è assunta la responsabilità di dire sì al nodo. Non c’è più nulla da approfondire. La scelta l’avete fatta. Assumetevene la responsabilità. Infatti non comprendo la richiesta del capogruppo Betti dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Ricci che ci ricorda che nel programma della presidente Proietti era scritto ‘no’ al nodo”.
Francesco De Rebotti (assessore): “I destini del nodo non si decidono oggi. È mia intenzione iniziare in Commissione un lavoro di approfondimento. Anche perché è necessario coinvolgere le comunità locali. Siamo ancora lontani dall’opera in termini finanziari. I circa 500mln del nodino mancano. Sul secondo stralcio non esiste traccia di progettazione che dovrebbe aggirarsi sui 600 milioni. Quindi in totale circa un miliardo. In questa fase è necessario riattivare le relazioni con i Comuni di Perugia, Torgiano e Corciano. Un lavoro che possiamo fare in Commissione per confrontarci apertamente su benefici e problemi. L’opinione pubblica si è divisa su questa vicenda. I progetti funzionano quando sono sostenuti dalla comunità locale. Dobbiamo trovare un equilibrio per evitare ricorsi e controricorsi. Non sono guidato da nessuna follia iconoclasta ma ho l’intenzione di mettere a terra progetti nel miglior modo possibile. Il tema da affrontare è il traffico in direzione est-ovest. Fenomeno che è ingessato da Ponte San Giovanni verso la Perugia-Bettolle fino a Madonna Alta. Quello è il tratto più delicato per il traffico che trova su Perugia il suo elemento di arrivo. Serve uno studio sulle caratteristiche dei flussi. L’ambizione è quella di poter trasportare quel movimento veicolare sulle stazioni. Dobbiamo sfruttare al massimo le traiettorie, concentrarci sulla direttrice est-ovest. Chiedo la possibilità che la mozione sia riportata in Commissione. Iniziamo un lavoro in commissione partecipato e profondo, in senso tecnico e di partecipazione, per determinare scelte che possono essere attualizzate ad una visione che ci appartiene, a cui siamo costretti a rispondere anche in tempi brevi. Dopo saremo i primi ad andare a rivendicare le risorse”.
DICHIARAZIONI DI VOTO
Enrico Melasecche (Lega): “È inutile rimandare l’atto in Commissione. Occorre un punto fermo di serietà. Nulla vieta di riprendere il tema in Commissione ma oggi dobbiamo votare. Ognuno deve avere il coraggio di decidere. Comprendo le difficoltà dell’attuale maggioranza, trainata dall’estrema sinistra, che la mette nella condizione di bocciare tutto. Chi è chiamato a governare deve assumersi la responsabilità. Non si può più tergiversare. C’è volontà di bloccare l’opera prendendo in giro i cittadini umbri. Occorre andare avanti”.
Donatella Tesei (Lega): “Il nostro voto sarà favorevole perché dobbiamo assumere un atto di seria responsabilità. Abbiamo fatto molti passaggi. Il progetto è stato rivisto e migliorato dal punto di vista ambientale. Dobbiamo considerare tutti i tempi di attesa nel traffico rispetto a fare qualche chilometro in più. Già oggi si fanno percorsi alternativi che allungano di 10-15 chilometri il percorso. Tutto per non rimanere bloccati per ore intorno a Perugia. Le grandi opere si sono sempre fatte per stralci funzionali. Il progetto ce l’abbiamo. Poi si vanno a chiedere risorse. Ma se non c’è la volontà politica di fare le opere, nessun governo metterà le risorse”.
Cristian Betti (Pd): “Il nostro voto sarà contrario. Accetto con entusiasmo il percorso annunciato dall’assessore De Rebotti di iniziare un lavoro insieme in commissione”.
Eleonora Pace (FdI): “Assessore, serve posizione chiara. Non c’è niente da sapere. I soldi si cercano se c’è volontà di fare il progetto. Ma se la maggioranza non ha questa convinzione è inutile iniziare un nuovo iter per arrivare tra 5 anni con un nulla di fatto. I progetti ci sono. Oggi dovete solo dire se siete favorevoli o contrari. Un voto contrario spiegherà alla comunità umbra la posizione di questa maggioranza sul tema nodo. Noi l’avevamo affrontato e risolta in maniera chiara e concreta”.
Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria civica): “State dicendo no al nodo di Perugia. Sono preoccupato. Percepisco la difficoltà del Pd, condizionato da estremismi. È più facile vincere le elezioni che governare. Ora i nodi vengono al pettine. C’è un amplissima maggioranza a favore dell’opera. State facendo una scelta sbagliatissima. Rinunciare a centinaia di milioni di euro di risorse è una scelta che indebolirà la nostra regione”.
Fabrizio Ricci (Avs): “Cerchiamo di fare l’interesse dei cittadini. Tentate di dividere la maggioranza, ma non funziona. La maggioranza è coesa. La partecipazione va messa al centro per evitare di trovarsi ad avere pezzi consistenti della società civile che sono contro”.
Stefania Proietti (presidente Regione): “Non è con il no detto ad una mozione solo strumentale che questa maggioranza dice no al nodo di Perugia. Non è questo il consesso del sì o del no. Questa mozione è posta in maniera troppo strumentale. Per le infrastrutture cerchiamo di fare le cose insieme, in Commissione. Le opere senza risorse non si fanno. Di quest’opera non c’è il progetto, c’è solo la fase preliminare del nodino. Se serve un’opera serve complessiva. Mancano delle parti tecniche fondamentali, mancano le risorse. C’è il progetto delle rampe in conferenza. Intanto partiamo da lì. I nostri cittadini sono molto più intelligenti di quello che pensiamo. Facciamo una bella Commissione in streaming per i cittadini. Dopo 5 anni partiamo solo da uno studio di fattibilità. E da quello ripartiamo con l’esame in commissione”.
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