Molti contribuenti che hanno presentato il modello 730 attendono ancora il rimborso IRPEF relativo all’anno fiscale 2023, dichiarato nel 2024. Anche se in genere l’erogazione avviene in tempi relativamente rapidi, alcuni pagamenti stanno subendo un ritardo, con possibili accrediti posticipati fino a marzo 2025. Le cause dei rallentamenti sono diverse: in alcuni casi il problema riguarda la modalità di pagamento scelta, in altri è l’Agenzia delle Entrate a dover effettuare verifiche manuali per anomalie nella dichiarazione. Questo sta portando a una situazione di incertezza per chi attende il proprio credito IRPEF e, in alcuni casi, ha ricevuto un assegno vidimato invece del bonifico richiesto. Ma chi deve aspettare di più? Quali sono i motivi dietro questo ritardo? E soprattutto, quando arriveranno gli ultimi rimborsi? In questo articolo analizziamo la situazione per capire cosa sta succedendo e come verificare la propria posizione con il Fisco.
Ogni anno, milioni di contribuenti italiani ricevono il rimborso IRPEF sulla base della dichiarazione dei redditi presentata con il modello 730. Per i lavoratori dipendenti e i pensionati, il pagamento avviene direttamente in busta paga o nel cedolino della pensione grazie al sostituto d’imposta, ovvero il datore di lavoro o l’INPS. Tuttavia, per chi non ha un sostituto d’imposta, il rimborso viene erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Nel 2025, però, non tutti i rimborsi sono stati accreditati nei tempi previsti. Alcuni contribuenti stanno ricevendo il pagamento con assegno vidimato, mentre altri dovranno aspettare fino a marzo. L’Agenzia delle Entrate ha confermato il ritardo, spiegando che in alcuni casi sono necessarie verifiche aggiuntive prima di procedere al saldo.
Ma chi è coinvolto in questi ritardi? E cosa si può fare per verificare lo stato del proprio rimborso? Vediamo tutti i dettagli.
Come avviene il rimborso del 730: chi paga e quando
Il rimborso IRPEF viene erogato con tempistiche diverse a seconda della situazione del contribuente:
- Lavoratori dipendenti → Ricevono il rimborso direttamente in busta paga, con il datore di lavoro che agisce da sostituto d’imposta.
- Pensionati → Il rimborso viene accreditato nell’assegno pensionistico, con l’INPS che funge da sostituto d’imposta.
- Contribuenti senza sostituto d’imposta → In questo caso, il pagamento è effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, tramite bonifico bancario o assegno vidimato.
Quest’ultima categoria è la più soggetta ai ritardi, con accrediti che in alcuni casi slittano di diversi mesi rispetto alle aspettative.
Perché alcuni rimborsi 730 arriveranno solo a marzo?
L’Agenzia delle Entrate ha confermato che una parte dei rimborsi sarà accreditata entro la prima settimana di marzo. Questo ritardo è dovuto a verifiche manuali che si rendono necessarie in alcuni casi specifici, tra cui:
- Dichiarazioni duplicate → Se il contribuente ha inviato due dichiarazioni 730, il Fisco deve effettuare controlli per evitare errori nei pagamenti.
- Disallineamento nei dati bancari → Alcuni contribuenti hanno ricevuto un assegno vidimato invece del bonifico richiesto, a causa di un problema con l’IBAN indicato.
- Rimborsi convalidati dopo il 21 gennaio 2025 → Alcuni accrediti previsti per febbraio sono stati posticipati alla prima settimana di marzo per completare i controlli fiscali.
Come verificare lo stato del proprio rimborso 730
Per sapere se il proprio rimborso è in arrivo o se è soggetto a ritardi, è possibile controllare lo stato del pagamento attraverso diversi canali:
- Sito dell’Agenzia delle Entrate → Accedendo all’area riservata con SPID o CIE, è possibile verificare lo stato del rimborso e l’eventuale data di accredito.
- Numero verde INPS e Agenzia delle Entrate → Per chi ha difficoltà ad accedere online, è possibile chiamare l’INPS o l’Agenzia delle Entrate per chiedere informazioni.
- Patronati e CAF → Questi enti offrono assistenza gratuita per verificare la situazione del rimborso e risolvere eventuali anomalie.
Quali rimborsi sono già stati pagati e quali no?
Chi ha già ricevuto il rimborso
✅ Lavoratori dipendenti con datore di lavoro come sostituto d’imposta.
✅ Pensionati che ricevono il rimborso dall’INPS.
✅ Contribuenti che hanno indicato correttamente il loro IBAN e non necessitano di verifiche aggiuntive.
Chi deve ancora aspettare
❌ Chi ha presentato doppia dichiarazione o dichiarazioni con errori.
❌ Chi non ha fornito un IBAN corretto e riceve il rimborso tramite assegno.
❌ Chi rientra nei controlli dell’Agenzia delle Entrate, con data di convalida dopo il 21 gennaio 2025.
Cosa succede se il rimborso non arriva entro marzo?
Se il rimborso non viene accreditato entro i primi giorni di marzo, è consigliabile:
- Verificare lo stato della dichiarazione 730 online.
- Contattare direttamente l’Agenzia delle Entrate per capire se il ritardo è dovuto a controlli fiscali.
- Rivolgersi a un CAF o a un commercialista per chiedere assistenza nella gestione della pratica.
Nel caso in cui si riscontrino anomalie o mancati pagamenti, è possibile presentare un’istanza di sollecito per ottenere chiarimenti ufficiali.
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